Egregio Direttore,
ieri è stata una bella giornata di democrazia e partecipazione. Più di un milione di persone hanno partecipato alle primarie del PD, scegliendo il segretario del principale partito di opposizione, oggi, in Italia. Ai tanti volontari che hanno lavorato ai seggi va il GRAZIE più grande per aver creato un’altra bella occasione. Ha vinto Elly Schlein e a lei vanno i complimenti per aver saputo interpretare e incarnare una forte voglia di cambiamento. Io ho scelto Stefano Bonaccini perché lo ritenevo, e ritengo, più adatto a rafforzare il PD e costruire quel campo progressista che interpreta la mia idea di società. Da oggi Elly Schlein è la segretaria del mio partito. E da consigliere regionale della Lombardia, iscritto da sempre al PD, farò la mia parte. Con le mie idee e soprattutto portando avanti quel modo di fare politica che ci ha premiato due settimane fa con un grande e inaspettato numero di preferenze sul territorio. Un metodo che non può essere “personale” ma che deve diventare di molti. Presenza, ascolto, disponibilità, risposte e proposte. Elly Schlein rivolga lo sguardo a queste caratteristiche.
So che molti sono delusi dal risultato. Quando si sostiene una proposta che non vince, è normale. E per me non è la prima volta. Sostenni Cuperlo che perse “contro” Renzi, ma il giorno dopo sostenni il segretario. Si fa così. Si dovrebbe fare sempre così. Perchè le regole si rispettano. Anche quelle che “ribaltano” il voto tra iscritti ed elettori. Altri non lo hanno fatto in passato. Stare in un partito significa fare la propria parte. E la faremo anche stavolta. Per un partito popolare, progressista e riformista. A Elly Schlein un consiglio non richiesto: di essere inclusiva. Di guardare sui territori e ai talenti, quelli veri e coerenti. Di parlare di dei problemi veri delle persone, e fare proposte. E di non attorniarsi di “yes man” o “yes woman”. Le tifoserie, in politica, fanno male.
Buon lavoro a Elly Schlein e a tutti noi.
Matteo Piloni
consigliere regionale PD