Ieri, in occasione della Giornata mondiale del lavaggio delle mani (Global Handwashing
Day), dedicata quest’anno al tema “le mani pulite sono alla portata di tutti” (“clean hands are within reach”), l’Unicef ha ricordato che il lavaggio delle mani con il sapone può contribuire a salvare vite: ancora oggi, ogni giorno, nel mondo, più di 1.000 bambini sotto i 5 anni muoiono per malattie legate ad acqua non sicura e servizi igienici inadeguati. Inoltre, il lavaggio delle mani con il sapone contribuisce a ridurre la trasmissione delle malattie diarroiche del 30% e le infezioni respiratorie acute fino al 20%. Questa pratica svolge un ruolo importante nel ridurre la trasmissione di agenti patogeni legati a epidemie come il colera, l’ebola, la shigellosi, la Sars, l’epatite e e il covid-19, protegge dai contagi associati all’assistenza sanitaria e riduce la diffusione della resistenza agli antimicrobici. Secondo la Global Handwashing Partnership – composta da Unicef, FHI 360, The London School of Hygiene and Tropical Medicine, Procter and Gamble, SC Johnson, USAID e Banca Mondiale – la corretta igiene delle mani è stata anche collegata a benefici che vanno oltre la riduzione delle malattie, come la riduzione dei tassi di assenteismo scolastico e il miglioramento del benessere, della dignità e della produttività.
Dal 2015, la copertura dei servizi igienici di base è aumentata dal 67% al 75%, con un incremento più significativo nelle aree rurali (dal 53% al 65%) e rimanendo invariata, all’83%, nelle aree urbane. Degli 84 Paesi inclusi nell’ultimo rapporto Joint Monitoring Programme dell’Unicef e dell’Oms, solo 11 sono sulla buona strada per raggiungere l’accesso universale entro il 2030, mentre 56 Paesi stanno progredendo troppo lentamente. Inoltre, 7 Paesi hanno ridotto il loro tasso di progresso. Sulla base delle ultime stime, nessuna regione presa in esame nell’analisi degli obiettivi di sviluppo sostenibile è sulla buona strada per raggiungere l’accesso universale entro il 2030 e il tasso complessivo di progresso dovrà triplicare per raggiungere i target globali degli obiettivi di sviluppo sostenibile.
La maggior parte dei Paesi dispone di politiche e piani nazionali per l'igiene. Dei 109 Paesi presi in esame per il Rapporto GLASS 2020 (Global Analysis and Assessment of Sanitation and Drinking Water), il 79% ha dichiarato di avere politiche nazionali per l’igiene e il 73% di avere un piano nazionale per l’igiene. Tuttavia pochi Paesi dispongono di risorse finanziarie e umane sufficienti per attuare le politiche e i piani nazionali per l’igiene, e solo il 9% dei Paesi ha dichiarato di avere fondi sufficienti per sostenere i propri piani nazionali.
Sebbene siano stati fatti dei passi avanti, gli sforzi per l'igiene delle mani devono essere triplicati per raggiungere gli obiettivi globali. A tal fine, è necessario concentrarsi non solo sul comportamento individuale in materia di igiene delle mani, ma anche su uno sforzo più ampio per creare un ambiente favorevole alla diffusione del lavaggio delle mani con il sapone all’interno di un sistema locale.
Il raggiungimento dell’igiene universale delle mani dipende dal contributo di attori multipli e interconnessi per consentire l’accesso e la pratica dell’igiene delle mani nelle case, nelle scuole, nei luoghi di lavoro, nelle strutture sanitarie e in altri contesti comunitari. Ognuno ha un ruolo da svolgere per garantire che mani pulite siano alla portata di tutti.