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Vabbè che destra e sinistra pari sono, ma il partigiano Carletti in sede FdI…

19 Febbraio 2023

Boh! La società è liquida. Politica e democrazia si adeguano. Trionfa il fluido. Gli elettori disertano le urne. I lavoratori votano centrodestra. I fighetti, centrosinistra. Bravo chi ci capisce e i compagni sembrano meno svegli dei cameratiGiorgio Gaber nel 1995 cantava Ma cos’è la destra, cos’è la sinistra. Lungimirante.

Boh! Enrico Letta segretario uscente Pd, rilascia un’intervista al New York Times. Su Giorgia Meloni, generalessa di Fratelli d’Italia e presidente del Consiglio dice: «È stata meglio di quanto ci aspettassimo». Spiega: «Segue le regole». Ammette: «La realtà è che è forte».

Boh! Stefano Bonaccini, candidato alla segreteria del Pd, si accoda e al Coffee Break su La7   spiega: «Giorgia Meloni non è una fascista, è una persona certamente capace. Ha idee molto lontane e diverse dalle mie. Dovrà dimostrare di essere all’altezza di guidare un governo come quello italiano. Sono troppo pochi mesi che è partita. Anche quando critichiamo, io dico a tutti: usiamo misura nelle critiche». 

Boh!  Fratelli d’Italia riapre a Cremona la storica sede di Viale Po, già di An, e Cremonaoggi (16 febbraio) nel riportare la cronaca, con corredo di foto, nota: «Ha partecipato all’incontro come presenza istituzionale anche Paolo Carletti, presidente del consiglio comunale di Cremona che ha detto: “È bene per la città che ci sia una sede di aggregazione politica, anche se non condivido idee e visioni di questo partito”.

Boh! Due giorni dopo, il 18 febbraio, Vittorianozanolli.it pubblica un comunicato dell’Amministrazione comunale che prende le distanze dalla manifestazione. «Purtroppo tra gli interventi di apertura uno è stato istituzionalmente inaccettabile, utilizzare il motto fascista credere, obbedire, combattere quale vademecum per l’attività politica di ieri come di oggi, è quanto meno irricevibile da parte di questa Amministrazione. Tale motto, scandito a chiare lettere, ha provocato l’esultanza e lo scroscio di applausi dei presenti, ma obbliga questa Amministrazione a dissociarsi immediatamente e fortemente».

Boh! Spedito in missione in viale Po, Carletti si è immolato sull’altare del politicamente corretto, dell’ipocrisia con il make-up.  Si è ritrovato in contatto con il credere obbedire e combattere e contorno di applausi stigmatizzati dall’Amministrazione comunale. Documento ineccepibile se questi sono i fatti, ma bisognerebbe ascoltare anche l’altra campana che minimiza (vittorianozanolli.it . 18 febbraio)

Comunicato comunque a doppio taglio. Con la denuncia dell’episodio, viene infatti certificata la partecipazione ufficiale della medesima Amministrazione comunale all’inaugurazione, scelta sulla quale si può discutere.  Conferma la debolezza della politica dei sorrisi, del bon ton, del tè con le madeleines.  Metodo molto in voga nella nostra provincia.

Ma la politica è il sangue e merda predicato dal socialista Rino Formica e i salamelecchi sono solo di facciata. Forma. E qualche volta anch’essa sbarella.

Per dirla tutta e fuori dai denti, ai Fratelli d’Italia si può imputare poco. Erano in casa propria.   Carletti era un ospite e si doveva adeguare.  Sapeva che il partito della Meloni ha radici, tradizioni e riferimenti diversi da quelli del centrosinistra. Nel contempo i padroni del mazzo avrebbero dovuto rispettare la sensibilità dell’invitato.

Boh!  Se a inaugurare la sede fosse stato un partito con il 2 per cento del consenso, lo zelo dell’Amministrazione comunale sarebbe stato lo stesso? Avrebbe applicato lo stesso concetto indicato nel comunicato? «Il presidente del Consiglio comunale Paolo Carletti ha rappresentato l’Amministrazione comunale all’inaugurazione della sede di Fratelli d’Italia a Cremona poiché l’Amministrazione riconosce il valore dei partiti quale sano centro di aggregazione e di dibattito».

Partiti al centro di aggregazione e di dibattito?  Ma quali?  Quelli dei libri di storia? Dei racconti di qualche reduce?  Di alcuni illusi che credono nell’utopia?

E il citatissimo Enrico Berlinguer va d’incanto. «I partiti non fanno più politica. I partiti hanno degenerato e questa è l’origine dei malanni d’Italia».

I partiti e la politica attualmente sono un’Amministrazione provinciale ridotta ai minimi termini, una sanità pubblica da brividi, un territorio diviso, un trasporto ferroviario da terzo mondo. Sono i maggiordomi delle associazioni di categoria. Opportunità di lavoro per coloro che mirano a evitare gavetta e apprendistato. Sono la richiesta di un assessore regionale, che è la medaglietta, ma non la sostanza.

Boh!  Carletti è stato eletto nelle liste del Pd e così si autodefinisce: «Sono socialista libertario e come tale eserciterò il mio mandato. Non rinuncerò ad essere partigiano, ma con la consapevolezza che anche le opinioni più lontane dalle nostre hanno gli stessi diritti» (La Provincia, 30 gennaio 2022). 

Partigiano è una parola impegnativa. Si riferisce ad una persona che si colloca da una precisa parte, sposa certi ideali, crede ciecamente in essi.

Carletti sta a sinistra. Perché ha accettato l’incarico a rischio? Con o senza credere obbedire e combattere e relativa claque, qualche dubbio sull’opportunità di recarsi in viale Po non gli è balenato in testa?

Cosa si aspettava il partigiano Carletti? Che ad accoglierlo ci fossero i vertici provinciali dell’Anpi, i Modena City Ramblers con Bella Ciao, oppure una giovane pasionaria con la cover dell’Internazionale nella versione della castelleonese Anna Identici? E perché no, un medley con i brani di Ivan della Mea, Paolo Pietrangeli, Pino Masi?

Boh! Probabilmente. Carletti era la persona più adatta a recarsi all’avvenimento, il più diplomatico nella fermezza da partigiano. Un partigiano bipartisan che assomiglia molto a un ossimoro. Un compagno che plaude alla Lega.

«In accordo con un gruppo di giovani militanti della Lega Nord, che ringrazio per l’idea, è stata presentata una mozione per l’istituzione della bandiera della città di Cremona» (WelfareNetwork, 14 febbraio 2022). Con sfondo verde.

Boh! Se tutto questo fosse accaduto prima dell’era liquida cosa sarebbe successo? Niente. Nessuna Amministrazione comunale di centrosinistra avrebbe partecipato con il presidente del consiglio all’inaugurazione della sede di un partito di destra. E in modo identico si sarebbe comportata una di centrodestra. Ma erano altri tempi.  Oggi la società è fluida. Prossimamente anche decerebrata. L’intelligenza artificiale prenderà il sopravvento. La chat GPT della OpenAI lanciata nelle settimane scorse ha indicato la strada. 

La politica in questo processo è più avanti. I partiti tirano il gruppo. Mischiano le carte. I compagni vanno ad omaggiare la destra. Gli elettori sono sconcertati.  Il cerchio è chiuso. Letta, Bonaccini, Carletti e nelle urne Fratelli d’Italia fa il pieno. Boh!

 

Antonio Grassi

 

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