«Ad oggi non sono stati identificati casi di vaiolo delle scimmie nel territorio cremonese». Lo conferma Angelo Pan, direttore dell’U.O.Malattie infettive dell’Asst di Cremona, sottolineando che in caso di contagi «il sistema sanitario è organizzato: in questo momento una persona con sospetta infezione da virus del vaiolo delle scimmie viene gestita attraverso il pronto soccorso. Nel caso la situazione epidemiologica si dovesse modificare, verranno organizzati tempestivamente ambulatori dedicati secondo la necessità».
VAIOLO DELLE SCIMMIE
Il virus del vaiolo delle scimmie è normalmente presente in Africa Occidentale, nella zona Camerun e della Repubblica Democratica del Congo. La circolazione avviene tra primati e piccoli roditori: l’infezione si può trasmettere dall’animale all’uomo attraverso il contatto con l’animale infetto, la sua saliva o altri fluidi corporei.
L’attuale epidemia europea presenta alcune anomalie rispetto a quanto avvenuto finora, poiché la catena di trasmissioni non presenta collegamenti con l’Africa occidentale e centrale. Nell’attuale focolaio di virus del vaiolo delle scimmie, la natura delle lesioni presenti in alcuni casi suggerisce che la trasmissione sia avvenuta tramite rapporti sessuali.
LA TRASMISSIONE ALL’UOMO
In passato l’infezione da virus del vaiolo delle scimmie era già stata osservata al di fuori del continente africano, ma sempre a seguito di contatti con animali infetti. La forma che si sta diffondendo in Europa non è particolarmente dannosa e ad oggi non si sono verificati decessi.
La trasmissione tra gli esseri umani avviene a seguito dell’esposizione diretta e prolungata a secrezioni respiratorie di soggetti malati (contagio da droplet), oppure tramite il contatto con fluidi corporei, mucose o lesioni vescicolari della cute o biancheria da letto/indumenti di una persona infetta. È possibile che i rapporti sessuali siano una via di trasmissione dato lo stretto contatto cutaneo e con le mucose.
SINTOMI E DIAGNOSI
La malattia si presenta con febbre, dolori muscolari, astenia, mal di testa. Entro tre giorni dai sintomi di esordio compare un’eruzione cutanea che può coinvolgere tutto il corpo. Le lesioni cutanee sono molto pruriginose ed evolvono rapidamente a vescicole, pustole e infine a lesioni crostose, il cui liquido può essere contagioso. Un altro segno caratteristico è l’ingrossamento dei linfonodi a livello del collo o a livello inguinale. La malattia ha un periodo di incubazione di 6-13 giorni: La persona infetta inizia ad essere contagiosa quando esordiscono i sintomi iniziali e non è più contagiosa una volta che tutte le lesioni cutanee sono diventate crostose.
Se la persona presenta sintomi sospetti e riconducibili a questo tipo di malattia infettiva, può rivolgersi al pronto soccorso dell’Ospedale per i dovuti accertamenti.