Venturelli e il Psi: ‘Propongo una lista socialista autonoma’

11 Aprile 2023

La scelta controvento della Comunità socialista cremasca. In questi anni sul territorio provinciale, il municipalismo socialista è stato mantenuto vivo dalle Comunità socialiste: cremasca, cremonese e casalasca. Quella cremasca, soprattutto, pur consapevole dei limiti organizzativi e politici, è stata un laboratorio di idee e di riflessioni, riconosciuta da molti amministratori comunali e altrettanti esponenti politici locali. A fronte delle sconfitte elettorali, registrate dal centro sinistra, sia nelle ultime elezioni politiche che regionali, ci siamo posti l’interrogativo di come continuare il nostro impegno.

Due le opzioni principalmente discusse:
-la prima orientata ad ampliare l’assetto culturale esistente, rinnovando i propri referenti, sempre in piena autonomia politica,
-la seconda tesa alla confluenza nel PSI, facendoci parte attiva nella promozione di un congresso provinciale, in linea con gli obiettivi della convocazione degli stati generali del socialismo italiano.

E’ prevalsa l’indicazione favorevole alla ricostituzione della Federazione del Psi cremonese, ma altrettanto chiaramente la necessità di concorrere ad una radicale rigenerazione del Partito Socialista Italiano.

Il Congresso tenutosi il 1° aprile 2023, ha centrato l’obiettivo del ripristino formale del Psi provinciale, mentre ha mancato, per l’assenza di significative realtà socialiste territoriali, gli auspici volti al dialogo con le associazioni, i circoli e le fondazioni di ispirazione socialista.

Quanto accaduto a Cremona, sta accadendo, purtroppo, un po’ovunque; rappresenta un segnale su cui riflettere per recuperare un potenziale grandemente diffuso, che non ravvisa più nel Psi, il proprio esclusivo referente politico.

La Comunità socialista cremasca, ha sintetizzato il proprio impegno per contrastare la marginalizzazione generale dei socialisti, nei seguenti presupposti :
-un chiarimento definitivo della linea politica,
-un progetto di società che ridia motivazioni ai tanti elettori sfiduciati,
-una militanza unitaria, ancorché dialettica, nello stesso Partito.

Basta con iniziative autoreferenziali, senza alcun franco confronto tra le opzioni politiche in campo, ma miranti solo ad ottenere un cenno di attenzione da parte del Pd, da un lato, oppure dal “Terzo polo”, dall’altro. In un senso e nell’altro, i socialisti dovrebbero solo portare i voti, nascondendo, però, diligentemente il loro nomi e simboli, mai menzionati
nei manifesti identitari delle forze sopra citate.

La via maestra, consapevolmente controvento, è una sola: quella di concentrarci sulla definizione di un programma/appello nazionale, a sostegno della presentazione, alle elezioni europee del 2024, di una lista socialista autonoma, aperta alle sensibilità laiche, civiche ed ambientaliste, saldamente ancorata nel campo del centro sinistra.
Tale prospettiva, con il previsto sistema elettorale proporzionale, deve segnare per l’area socialista democratica e liberale, un netto spartiacque rispetto alle reiterate scelte del passato, dissolventi la presenza socialista in vari rivoli e alleanze, senza alcun dignitoso risultato e riconoscimento politico.

Un appuntamento ideale per il rilancio dei valori della libertà e della giustizia sociale, fondanti la tradizione socialista, e ancora particolarmente attuali alla luce delle crescenti diseguaglianze esistenti nella società e nella vita delle persone: da quelle culturali, a quelle economiche, lavorative ed ambientali. Una opportunità per tutti i socialisti in senso lato, coloro che oggi apertamente esprimono delle perplessità sugli indirizzi dei loro attuali partiti, per convenire unitariamente al raggiungimento delle finalità della Lista e del socialismo europeo.

Pontificare sempre dall’esterno i propri dissensi, rispetto alla attuale maggioranza del Psi, non è più giustificabile, a fronte della iniziativa in corso verso gli stati generali del socialismo, a cui chiederemo faccia seguito un congresso straordinario che formalizzi la rinnovata composizione dell’area socialista, nonché il nuovo gruppo dirigente del
Partito. Ciò vale anche a livello locale, a rischio di persistenti sfilacciamenti sui prossimi rinnovi amministrativi di Cremona e di molti altri Comuni della provincia.

 

Virginio Venturelli

3 risposte

  1. Il congresso straordinario del PSI provinciale di Cremona è stato un atto realistico per evidenziare il risorgere del partito dopo 5 anni di assenza dalla scena politica provinciale. L’atto congressuale ha ristabilito l’organizzazione del Partito socialista per essere presenti e essere pronti ai contatti e confronti con le altre forze politiche in autonomia e indipendente.

  2. La lista autonoma è da sempre necessaria per evidenziare l’identità, le caratteristiche del gruppo politico. L’eccessiva timidezza e le difficoltà di affermarsi con un sistema elettorale costruito per le creare coalizioni ha indotto a scelte diverse. Il sistema proporzionale è però quello che consente e facilità il dialogo e la discussione per giungere a compromessi dignitosi e sempre utili e necessari per governare in modo democratico.

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