Vogliamo pensare che l’Asst, Azienda socio sanitaria territoriale, cioè l’ospedale di Cremona, non sappia come spendere i 24 milioni di euro già finanziati con contributi pubblici o provenienti da soggetti privati per il miglioramento del Maggiore. Vogliamo pensare che quella montagna di denaro non venga tenuta in caldo per spenderla solo nel costruendo nosocomio del terzo millennio, ospedalino o ottava meraviglia del mondo che dir si voglia. La Corte dei Conti invita l’ospedale a realizzare tempestivamente gli investimenti e che in parte, secondo la risposta fornita dall’Amministrazione dell’Asst, si vorrebbe utilizzare ‘in ragione della prevista realizzazione del nuovo ospedale di Cremona’, cioè tra parecchi anni. E intanto procede il degrado della struttura che ha tagliato il mezzo secolo di vita.
Proprio per dare il nostro piccolo ma onesto contributo a una causa che non riteniamo affatto persa – quella del recupero e ristrutturazione del complesso esistente in viale Concordia – offriamo qualche idea a chi di dovere. Ci sono servizi e assistenza che sarebbe indispensabile migliorare (dati certificati dal Ministero) e ci sono i soldi per poterlo farlo. Le due questioni sono state affrontate negli articoli pubblicati su questo blog a firma del costruttore Giorgio Mantovani e del medico Pietro Cavalli. Si decide invece di rimandare l’impiego di 24 milioni di euro tra 10-15 anni, il tempo necessario alla conclusione del nuovo ospedale? Ci spieghino allora i fautori del progetto – in testa a tutti il presidente della Regione Attilio Fontana, l’ex parlamentare Pd Luciano Pizzetti e l’eurodeputato Massimiliano Salini – perché i fondi stanziati per la costruzione dell’ospedalino non possono essere dirottati per la ristrutturazione del Maggiore.
Tutto ciò premesso, una prima, positiva e immediata risposta alla Corte dei Conti l’Asst può darla intervenendo sugli spazi verdi da tempo abbandonati che circondano l’ospedale e l’area sulla quale si progetta di costruire la nuova struttura. Per sapere da dove cominciare e poi proseguire basta dare un’occhiata alle foto scattate da Mino Boiocchi, che documentano meglio delle parole l’incuria e il degrado. Alberi rinsecchiti, erba e infestanti che invadono parcheggi e passaggi pedonali: uno spettacolo che passa inosservato agli occhi di chi è abituato a vederlo da anni ma che colpisce se confrontato con la cura che distingue complessi ospedalieri ben più vetusti di quello di Cremona, uno fra i tanti gli Spedali civili di Brescia. Guardare per credere.
Una risposta
Grazie per questo contributo.