Identità è la prima parola chiave, il primo valore, attorno a cui ruota la mia visione di città per i prossimi anni. Dobbiamo essere orgogliosi delle nostre eccellenze e della nostra storia. Compito di un’amministrazione è quello di generare consapevolezza e dare valore a ciò che ci rende unici agli occhi del mondo.
La liuteria è il timbro identitario della città. Il sostegno all’artigianato liutario passa anche attraverso la costruzione del Piano di salvaguardia del patrimonio immateriale Unesco, che guarda con attenzione alla qualità della produzione, alla conoscenza come chiave di sviluppo della comunità e dell’impresa, alla formazione dei professionisti, alla trasmissione dei saperi, all’interazione tra ricerca scientifica e attività artigianale, all’incontro tra musicisti e liutai.
L’obiettivo per il futuro è creare un’ecosistema, con il Comune a fare da regia, che sia capace di generare conoscenze mettendo insieme tutte le risorse presenti sul territorio.
L’identità di una città parte anche dal suo patrimonio storico e architettonico. Il primo ci permette di rafforzare le nostre radici e il nostro senso di appartenenza alla comunità, attraverso proposte culturali in grado di trasmettere i valori del nostro passato. Il sistema museale cittadino deve fare da volano nel valorizzare chi siamo e da dove veniamo. Fondamentale sarà la collaborazione con le associazioni del territorio, per approfondire tematiche centrali della storia della nostra città.
Inoltre, lavoreremo per la creazione della Casa della Memoria, un punto di riferimento per lo studio della Resistenza e della nostra Costituzione.
Ma identità è anche la valorizzazione del nostro centro storico, attraverso il recupero di palazzi di pregio che dovranno essere restituiti alla cittadinanza. Ci sono progetti già in fase di realizzazione, come il vecchio ospedale, l’area Frazzi, palazzo Grasselli, piazza Lodi e piazza Giovanni XXIII. Ma, guardando al futuro, nostre priorità saranno anche gli interventi su palazzo Cittanova e piazza Roma, e un nuovo quartiere della Cultura capace di ampliare l’utilizzo di palazzo Affaitati insieme a palazzo Soldi.
La tutela del centro storico deve tradursi anche in un maggior decoro di strade e piazze cittadine: occorreranno un maggiore presidio da parte delle forze dell’ordine, una miglior programmazione delle manutenzioni e piccole azioni di rigenerazione urbana in grado di risaltare le bellezze della nostra città. Dobbiamo rendere il centro storico più accessibile, facilitando gli interventi edilizi e l’efficientamento energetico degli edifici e ripensando il sistema dei parcheggi per i residenti.
In relazione agli esercizi commerciali e ai negozi di vicinato, risorsa imprescindibile per i nostri centri urbani, occorre rivedere la governance del Distretto Urbano del Commercio, in modo da favorire la trasformazione del Duc in un vero organismo autonomo, che garantisca una più coprogettazione nel disegno di sviluppo della città.
Il ruolo dei distretti è fondamentale non solo per valorizzare i centri storici ma anche per proiettare le nostre eccellenze produttive, gastronomiche e culturali in una dimensione più territoriale.
Identità è la storia delle nostre eccellenze produttive. Il sistema che si è costituito attorno al settore agroalimentare e che ha visto lavorare insieme imprese, categorie economiche, Camera di Commercio, ordini professionali, università ed enti locali, dovrà dare origine a un ‘cluster agroalimentare’ e a un’alleanza tra territori, come Lodi, Mantova e Brescia.
In ultimo, identità è il nostro fiume. Per valorizzarlo servono infrastrutture, investimenti sulla navigazione fluviale e un migliore collegamento con il centro storico. Ma vogliamo che Cremona sia sempre più baricentrica anche attraverso una nuova proposta culturale: un Festival del Fiume che dia voce a tutte le realtà che gravitano attorno al Po.
Identità, creatività, sostenibilità, cura e relazione. Queste le cinque parole chiave per Cremona.
Andrea Virgilio
candidato sindaco centro sinistra Cremona