Visita ai nidi comunali di Crema e i 10 diritti dei bambini

20 Novembre 2022

In occasione della Giornata Mondiale dei Diritti dei Bambini e delle Bambine che viene celebrata domenica 20 novembre, Silvia Fiorentini ed Elisabetta Mariani dell’Ufficio Scuola del Comune di Crema hanno invitato Sindaco e Giunta a visitare la scuola materna e i due nidi comunali per far toccare con mano come ogni giorno le nostre educatrici mettano in pratica quello che la Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza ha stabilito più di trent’anni fa, riconoscendo i bambini e le bambine come persone aventi diritti civili, sociali, politici, culturali ed economici.
Poiché l’attività educativo-didattica non può prescindere da dotazioni e spazi  destinati alle attività quotidiane dei bambini (aule, servizi igienici, spazi per movimento e riposo, eventuali laboratori), grazie alla stretta collaborazione tra Ufficio Scuola e Ufficio Tecnico, il nido di via Cappuccini è stato completamente ristrutturato la scorsa estate ed ora ospita le sezioni dell’ex-nido di via Dante e due sezioni del nido Braguti, mentre quest’ultimo sarà oggetto di lavori di adeguamento nel corso del corrente anno educativo, per essere reso più bello, più sicuro ed energeticamente più efficiente. E’ inoltre del 27 ottobre scorso la notizia che il Comune di Crema ha vinto un bando del ministero dell’Istruzione ottenendo 2.370.000 euro di fondi del PNRR per la costruzione del nuovo nido di via Desti. Grazie a questo finanziamento, l’Amministrazione potrà realizzare l’ambizioso progetto seguito e presentato nello scorso mandato dalla assessora alla Pianificazione territoriale e Bilancio, Cinzia Fontana, e dall’allora assessore ai Lavori pubblici, Fabio Bergamaschi, per dotare la città di un nido con ampi spazi e con tre sezioni che potranno ospitare fino a 48 bambini.

“Nel corso della visita – commenta l’assessore all’Istruzione Emanuela Nichetti -, abbiamo preso visione delle strutture e ci è stato presentato il modello pedagogico di ispirazione montessoriana adottato dai nidi e dalla Scuola dell’infanzia “Iside Franceschini”, centrato sull’idea di bambino quale “soggetto attivo”, in costante interazione con il contesto fisico e sociale che lo circonda, predisposto e interessato alla relazione, desideroso di comunicare e relazionarsi con gli altri bambini e gli adulti, di esplorare e di conoscere. Mettere il bambino al centro del progetto educativo, con i suoi bisogni e i suoi interessi, significa fare molta attenzione oltre che alla qualità della relazione e al riconoscimento dell’unicità di ciascun bambino, anche alla predisposizione di un contesto che gli garantisca la sicurezza e la continuità su cui si fonda lo sviluppo dell’autonomia, ossia un ambiente sicuro e accogliente, ma  anche interessante da scoprire e da esplorare. Poiché la cura dell’ambiente, ossia degli spazi, degli arredi e dei materiali, riveste grande importanza nell’organizzazione di queste strutture, esse sono preparate in modo accurato, disponendo sapientemente proposte di gioco, esperienze, attività capaci di favorire l’innata e preziosa curiosità e la sperimentazione del bambino all’interno di spazi pensati e di proporzioni adeguate. Per questo le tre scuole hanno anche giardini per le attività educative all’aperto, che vengono svolte in ogni periodo dell’anno”.

“Sulla base dell’osservazione – prosegue l’esponente di giunta -, sono offerte ai bambini proposte personalizzate che tengono conto della diversità dei ritmi, dei bisogni e delle capacità di ciascuno, mutevoli nel corso del tempo. Anche il pasto non è la semplice soddisfazione di un bisogno fisico, ma è un momento educativo che viene pensato e organizzato con molta cura, affinché il bambino possa sperimentare progressivamente la propria autonomia e vivere serenamente una situazione caratterizzata da relazioni, gesti, curiosità, scambi, affettività. La zona per il sonno, caratterizzata da lettini bassi, a cassetto, che il bambino impara progressivamente a riconoscere e a raggiungere in autonomia, prevede anche un’area per la lettura ed il relax, per i rituali che favoriscono il riposo pomeridiano”.

“Durante la nostra visita – spiega Emanuela NIchetti – ci è stato dato modo di verificare che l’attività didattica svolta dalle educatrici porta anche bambini di età diversa a convivere bene insieme. I bambini e le bambine del Montessori ci hanno accolti con entusiasmo. Attraverso le attività svolte sotto i nostri occhi, anche ordinarie e quotidiane, hanno dimostrato serietà nell’assunzione dei propri compiti, dimostrando di avere già sviluppato un forte senso di appartenenza alla comunità scolastica in cui vivono. Le sei sezioni ci hanno presentato i lavori che hanno svolto per celebrare la Giornata Internazionale dei diritti.

Partendo dal decalogo di Gianfranco Zavalloni, maestro e dirigente scolastico, teorico di un diverso e più creativo modo di fare scuola, le sei sezioni hanno approfondito “I 10 diritti naturali di bimbi e bimbe”: il diritto all’ozio, per vivere momenti di tempo non programmato dagli adulti; il diritto a spocarsi, ovvero a giocare con la sabbia, la terra, l’erba, le foglie, l’acqua, i sassi, i rametti; il diritto agli odori, cioè a percepire il gusto degli odori e a riconoscere i profumi offerti dalla natura; il diritto al dialogo, per imparare ad ascoltare, a prendere la parola, a interloquire e a dialogare; il diritto all’uso delle mani, con cui piantare chiodi, segare e raspare legni, scartavetrare, incollare, plasmare la creta, legare corde, accendere un fuoco; il diritto ad un buon inizio, ovvero a mangiare cibi sani fin dalla nascita, bere acqua pulita e respirare aria pura, il diritto alla strada, cioè a poter giocare in piazza liberamente e camminare per le strade; il diritto al selvaggio, per essere liberi di costruire un rifugio-gioco nei boschetti, avere canneti in cui nascondersi e alberi su cui arrampicarsi; il diritto al silenzio, così da ascoltare il soffio del vento, il canto degli uccelli, il gorgogliare dell’acqua; il diritto alle sfumature, a vedere il sorgere del sole e il suo tramonto, ad ammirare, nella notte, la luna e le stelle. A questi dieci, hanno aggiunto il diritto a litigare bene, facendoci capire come l’“angolo del conflitto” in cui i bambini imparano anche a litigare argomentando e confrontandosi, senza usare le mani e utilizzando un linguaggio non ostile, sia un angolo in cui dovrebbero tornare a sedersi anche molti adulti. Ogni classe ha predisposto un cartello sui diritti a cui aveva lavorato. Insieme a noi, i sei cartelloni sono stati appesi generando un enorme fiore che ora campeggia sulla parete d’ingresso della scuola”.

“Cosa dire alla fine di un’esperienza così intensa? Che questo – conclude l’assessore – è un luogo in cui tutti dovrebbero passare per ricaricare le pile e raccogliere buoni suggerimenti per la loro vita, che se il mondo fosse come questa scuola, vivremmo in un mondo decisamente migliore, che i nostri bambini e bambine sono davvero fortunati, perché non fanno parte di quell’infanzia a rischio a cui sono invece negati i diritti primari, per la quale dobbiamo tutti cercare di fare qualcosa e la giornata che verrà celebrata domani è nata apposta per ricordarcelo”

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