Settantamila volti, settantamila sorrisi, settantamila persone hanno sfilato per le strade di Milano per dire basta alle mafie e corruzione per ricordare le tante vittime innocenti delle mafie in Italia e non solo. Una marea colorata, tantissimi giovani, presente anche una folta delegazione proveniente da Crema e Cremona, arrivati sin dalle prime ore dell’alba da tutt’ Italia con treni , pullman per salutare l’arrivo della primavera.
”Ricordare tutte le vittime innocenti della violenza criminale mafiosa è fondamentale -ha spiegato don Luigi Ciotti presidente di Libera- e questa è una giornata che noi abbiamo fortemente voluto; ma non dobbiamo neanche dimenticarci che l’80% di questi familiari non conosce la verità o ne conosce solo una parte”.”Eppure -prosegue Don Ciotti- le verità passeggiano per le vie della nostra città; c’è chi ha visto, c’è chi sa. Allora è necessario prendere coscienza in questo nostro Paese che la presenza criminale mafiosa che ha ucciso tante persone è un problema che non può essere dimenticato
“Finché non ci sarà una presa di coscienza collettiva delle ricadute della peste mafiosa sulle vite di tutti- ha concluso Luigi Ciotti– la lotta alle mafie non riuscira’ a estirpare il male alla radice. Dobbiamo andare alla radice del male, la radice e’ culturale, sociale, etica. Oggi c’e’ convivenza dovuta a connivenza e sottovalutazione, a letture inadeguate dei fenomeni criminali che si sono evoluti assumendo forme e metodi che richiedono nuovi sguardi e nuove strategie. La saldatura tra mafie e capitale economico richiede nuovi paradigmi. Le mafie sono divenute moderne imprese e possono contare sulla violenza bianca del capitale economico. Oggi restano grovigli con la corruzione e la massoneria”.
Sul palco la lettura dei 1069 nomi delle vittime innocenti delle mafie. Tra loro e con loro alcuni nomi dei migranti morti in mare a Cutro, proiettati sugli schermi accanto al palco mentre don Ciotti mostrava una maglietta: la scritta Kr che significa Crotone , il numero 46 è riferito al 46esimo corpo trovato, la lettera M è perché era maschio, la O barrata indica che era un bambino al di sotto di un anno. “Le mafie vincono dove l’umanità naufraga, dove il sentimento di comunità si inabissa e annega. I Migranti morti sono la coscienza sporca di un Occidente che ha voltato la testa dall’altra parte.” Le parole di Luigi dal palco chiudono la manifestazione. I familiari e i partecipanti lasciano la piazza accompagnati dalle note poetiche di una tromba che suona Immagine.