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Zampini: “Essere partigiani è nel nostro dna”

28 Aprile 2024

Egregio Direttore,
l’editoriale che attendo ogni domenica, oggi mi ha particolarmente scosso; il titolo è fonte di riflessioni che vorrei condividere. Stiamo vivendo una campagna elettorale incolore, all’insegna del politicamente corretto, anche il bel corteo del 25 aprile cui abbiamo assistito e partecipato rischia di essere archiviato come il tradizionale corteo della festa della Liberazione.
E invece no, non possiamo permettercelo se abbiamo il coraggio di guardare un po’ oltre il nostro naso.

“Odio gli indifferenti. Vivere significa partecipare” diceva Gramsci, una affermazione che non perde mai la sua forza e mai come oggi dovremmo ripartire da li.
Oggi non possiamo tirarci indietro, gli scenari di guerra, ma anche quello nazionale con il premierato e l’autonomia differenziata che avanzano, per finire al livello locale, ci impongono di alzare la voce. Sì alzare la voce come hanno fatto i lavoratori della Prosus nel corteo del 25 aprile, loro non ci stanno a diventare invisibili, urlano alle orecchie degli indifferenti la loro voglia di vivere e partecipare.
Alza la voce il dottor Cavalli, che da tempo suona la campana per richiamare l’attenzione sui problemi che in questa campagna elettorali sono praticamente ignorati dai candidati sindaci dei due principali schieramenti.
Lo voglio scrivere a lettere maiuscole: A CREMONA SI MUORE TROPPO DI TUMORI!!!!!

I cremonesi lo sanno, ma non sanno a che santo votarsi, la politica si occupa d’altro, ma non siamo tutti uguali……

Per la lista Cremona Cambia Musica essere partigiani e non indifferenti è prima di tutto un dovere, sta nel nostro dna.

E allora non possiamo tacere ai cremonesi, che il fenomeno di incidenza dei tumori e inquinamento sono due facce della stessa medaglia. Non possiamo tacere ai cremonesi che l’eventuale realizzazione dell’impianto di biometano, voluto da A2A con il sì di Virgilio e il ni di Portesani, peggiorerà questa situazione, che l’inceneritore continuerà ad INCENERIRE (foto centrale) per altri 12 anni e che nemmeno il NUOVO OSPEDALE li salverà.

Fermiamoci finché siamo in tempo, riprendiamoci la nostra città, smettiamo di preoccuparci ed assistere inermi a questa deriva di società sempre più pensata dentro i centri commerciali.

Noi vogliamo una città pensata dai cremonesi, in cui i giovani possano trovare luoghi e motivi per socializzare, dove possano progettare il loro futuro sviluppando le competenze e valorizzando le nostre specificità.
Pensiamo ad una città a misura di bambino con spazi verdi sicuri, vogliamo per loro una città accogliente che li prenda per mano e li faccia diventare adulti consapevoli e attivi.

Vogliamo anziani meno soli in una città in cui il bisogno sia conosciuto e affrontato prima che diventi un problema.

Insomma vogliamo una città dove si possa vivere bene, respirare, pensare, progettare, contribuire alla crescita culturale e inclusiva.
In una parola: SIAMO PARTIGIANI tutti i giorni.

Cinzia Zampini
Candidata nella lista “ Cremona Cambia Musica”

2 risposte

  1. Tutti i cremonesi dovrebbero pensare a riprendersi la loro città! Basta lamentarsi in modo sterile e rassegnato, magari senza andare a votare, per poi ritrovarci a vivere in una Cremona spenta, in agonia, oppressa dall’inquinamento e da problemi di salute gravi in agguato! Per il bene di Cremona tutti i candidati sindaco dovrebbero avere a cuore quello di cui scrive la signora Zampini. Tutti i cremonesi dovrebbero avere nel DNA l’amore vero e sincero per Cremona. Escano allo scoperto i candidati e ci parlino del loro pensiero e dei concreti progetti a riguardo.

  2. Brava Cinzia, concordo sul fatto di essere partigiani tutti i giorni e di svegliare le menti addormentate di troppe persone.
    Cremona ha il record per l’inquinamento e ha troppi politici, anche di rilievo nazionale, che fanno la politica dello struzzo e mettono la testa sotto la terra. Gli amministratori di Cremona e della provincia hanno svenduto le aziende pubbliche per 4 soldi e ora non contiamo nulla nelle scelte di A2A, teniamoci stretta Padania Acque, perché il business dell’acqua tenterà di privatizzare anche questo settore. Per non parlare dell’inutile spreco di risorse per la costruzione del nuovo ospedale. È ora di cambiare musica, di mandare in comune i partigiani che si battono per la città e per la nostra provincia.

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