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“Il ruolo di un’amministrazione pubblica non è quello di piegarsi a interessi di parte” ha dichiararo il Sindaco. Ma questo è esattamente quello che è avvenuto nel momento in cui il Comune di Cremona  ha sottoscritto il 24 settembre 2024, ad anno scolastico iniziato, la risoluzione consensuale di un contratto valido ed efficace che avrebbe garantito il servizio di assistenza alla persona fino al 31 agosto 2025.
Il Comune era infatti nella posizione di pretendere l’esecuzione del contratto in  essere ed impugnare un’eventuale azione di risoluzione  da parte dell’ATI delle cooperative cremonesi facendo leva sulle stesse motivazioni che lo avevano indotto a non concedere, a mio parere legittimamente, la revisione dei prezzi. Perché invece ha acconsentito alla risoluzione? Non certo a tutela dei disabili tenuto conto che le cooperative erano comunque tenute a garantire il servizio fino alla definizione di un eventuale contenzioso relativo alla risoluzione. Lo dimostra il fatto che lo stanno facendo anche ora, nelle more dell’attuale causa, nonostante siano economicamente in perdita visto che stanno applicando i prezzi del servizio previsti nel vecchio contratto.  E nemmeno a tutela degli educatori ai quali le cooperative stavano già garantendo da febbraio 2024 lo stipendio adeguato a quanto stabilito dal rinnovo del CCNL e pertanto non stavano subendo alcun pregiudizio.
L’unico motivo per cui il Comune ha acconsentito alla risoluzione consensuale è proprio “l’interesse delle cooperative cremonesi”, per venire incontro cioé alle  difficoltà economiche rappresentate dalle stesse che stavano affrontando costi maggiori di personale per garantire il servizio Saap, derivanti però da un evento, il rinnovo del CCNL, non eccezionale o imprevedibile e che quindi rientrava nella normale alea del contratto di cui qualunque datore di lavoro avrebbe  dovuto farsi carico.
Non è forse questo un interesse di parte? Perché il Comune ha dato priorità a tale interesse accettando il rischio di bandire una gara che, se non fosse stata vinta dalle stesse cooperative, avrebbe impattato ad anno scolastico iniziato sulla continuità educativa di 250 ragazzi disabili? Certo che se avessero vinto le cooperative cremonesi non ci sarebbe stato nessun problema perché i ragazzi avrebbero potuto continuare ad avere gli stessi assistenti che da anni li accompagnavano nel loro percorso scolastico.
Ciò  non significa affermare che il problema è nato perché “dovevano” vincere le cooperative come il Sindaco sta cercando di far credere ai cittadini. Il problema é nato perché nonostante il Comune fosse a conoscenza del rinnovo del CCNL da gennaio 2024, del parere ANCI da aprile 2024 e nonostante ci fosse un atto di indirizzo di maggio della Giunta Galimberti che dava mandato agli uffici di mettere in atto le procedure adeguate per garantire “la sostenibilit° economica dei contratti delle cooperative”, la scelta della risoluzione  del rapporto in essere  e di bandire la gara è tata fatta solo a settembre. Di certo il fatto che di mezzo ci siano state le elezioni non può rappresentare una motivazione valida trattandosi di procedure che sono governate non certo dalla politica, come ci ha tenuto a ribadire Virgilio, ma dal Codice degli appalti e che pertanto potevano essere espletate dagli uffici in totale autonomia per garantire un’aggiudicazione prima dell’inizio dell’anno scolastico rispetto alla quale nessuno avrebbe potuto legittimamente  avanzare  critiche politiche qualunque soggetto avesse vinto.
Ciò che poi è davvero incomprensibile sono le dure parole che il Sindaco rivolge alle cooperative rispetto alla qualità del servizio.
Ma la valutazione della Commissione di Gara non ha dato un punteggio superiore al progetto dell’ATI Cosper, valutato 82 punti,  rispetto a quello presentato da Progetto A valutato 80 punti? Perché Virgilio dice quindi che imprese sociali provenienti da altri territori stanno diventando più competitive anche sulla qualità dei loro progetti quando rispetto alla gara Saap non è andata così? Può anche essere che l’ATI Cosper negli ultimi 10 anni non abbia garantito un servizio impeccabile (lo ha mai contestato il Comune con atti formali?), che non sempre siano riusciti su singoli casi a garantire la continuitaà del servizio con lo stesso educatore o che alcune famiglie non siano state sempre soddisfatte. Ma come si fa a paragonare il disagio di singoli casi che si possono essere verificati in un lungo periodo rispetto al venir meno, in pieno anno scolastico, di 100 educatori su un’utenza di 250 disabili che si era prospettato con l’aggiudicazione della gara a Progetto A senza alcun affiancamento, o passaggio di consegne? E perché questa aggiudicazione non sta spiegando i suoi effetti? Perché i contratti che Progetto A ha stipulato con 50 operatori, pensando di subentrare dal 1° marzo nella gestione del servizio, oggi sono congelati?
In Consiglio Comunale il 27 febbraio il Sindaco è stato chiaro nell’affermare che, nonostante il contenzioso al Tar notificato al Comune il 25 febbraio, la mia proposta di prorogare il subentro del nuovo gestore a fine anno scolastico non era compatibile con le norme del Codice degli Appalti. Poi però il 28 febbraio  è stato prorogato il servizio a Cosper fino all’udienza del 12 marzo. Mi piacerebbe sapere che cosa è cambiato nel giro di 24h per concedere la proroga. Così come mi chiedo in base a quale norma il Sindaco afferma che Cosper era legittimata a proseguire la gestione dopo che il Tar non si era espresso sulla cautelare.
In realtà, in base al citato Codice appalti, proprio perché l’aggiudicazione non é stata sospesa, Progetto A avrebbe dovuto iniziare la sua gestione dal 13 marzo. Era pertanto più che legittima la preoccupazione di Cosper su chi avrebbe dovuto assicurare il servizio il giorno successivo all’udienza. Perché il Comune non ha risposto alla pec dell’ATI? Non si è fidato di quanto riferito dall’avvocato Cistriani presente in udienza a difesa del Comune in merito al rinvio della causa al 14 maggio? E se anche riteneva che Cosper fosse legittimata a continuare la gestione salvo contrordine del Comune non poteva semplicemente scriverlo per cortesia istituzionale?
Questo è il problema di tutta questa vicenda. Non chi ha vinto la gara o la regolarità della stessa che sarà accertata dal Tar quanto invece la correttezza dei rapporti e delle comunicazioni tenuti con famiglie, scuole, ATI Cosper, Progetto A e in ultimo la minoranza.
Bene che il Sindaco abbia aperto l’ufficio di Presidenza a stampa e cittadini perché come sopra rappresentato molti sono i punti da chiarire su una vicenda che sta dimostrando come si possa dire tutto e il contrario di tutto pur di non ammettere gli errori commessi.
Maria Vittoria Ceraso

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