Soldi per l’ospedale nuovo: spendiamoli meglio ricostruendo la sanità pubblica

16 Dicembre 2023

Troppo facile sostenere che la bellezza fa parte della cura (andatelo a dire a chi sta male davvero) oppure ipotizzare una medicina di stampo platonico in cui la salute è armonia e nella quale la malattia  rappresenta  la perdita dell’equilibrio tra individuo e ambiente. Anche perché l’ambiente nel quale i cremonesi vivono è ai vertici  per l’inquinamento atmosferico e per le malattie che ne derivano, una condizione sulla quale sorvolano tutti i sostenitori della costruzione di un nuovo ospedale a Cremona. Più difficile sostenere la costruzione di un nuovo ospedale quando si ammette che quello esistente (il vecchio) è perfettamente in grado di svolgere la sua funzione. Che, per inciso, dovrebbe essere quella di curare i pazienti, non di garantire la bellezza di ampie vetrate aperte su giardini fioriti, stagni, zanzare, vespe e mosconi.  Nel concordare sul concetto che, siccome i soldi ci sono, allora bisogna spenderli, aggiungerei una piccola riflessione: dal momento che questi soldi non cadono dal cielo ma sono quelli delle nostre tasse, non sarebbe ancora meglio spenderli bene?

La attuale legge di bilancio prevede un investimento per la sanità di tre miliardi di euro: se lo stanziamento (teorico) per il nuovo ospedale di Cremona è di trecento milioni, significa che questa cifra rappresenta almeno il 10% del totale. Niente male, in un periodo in cui mancano i soldi per pagare le pensioni e rivalutare gli stipendi dei dipendenti ospedalieri e i tempi di attesa per le normali prestazioni sanitarie sono del tutto fuori controllo. Perché allora non pensare che almeno una parte dei soldi disponibili possa (debba?) venire impiegata per rimediare alle attuali debolezze della sanità ospedaliera cremonese? Si tratta di una condizione certificata dai dati ufficiali (Agenas)  e, cosa ancora più allarmante, invariata da parecchi anni e della quale molti cremonesi si sono resi conto, rivolgendosi altrove  per trovare assistenza. Nessuno poi considera che, pur tra mille esempi di assoluta dedizione e professionalità degli operatori sanitari, elevato è il numero dei medici che hanno abbandonato l’ospedale negli ultimi anni e pure elevata appare l’insoddisfazione di molti tra quelli che sono costretti a rimanere. In questo contesto è legittimo dubitare che una nuova struttura edilizia possa riuscire a migliorare il numero, l’organizzazione e la motivazione del personale e rimediare ad una condizione per nulla ottimale che si riflette negativamente sulle aspettative dei malati e dei dipendenti.

E’ certamente una buona notizia che tanti soldi siano a disposizione della Sanità ospedaliera cremonese. Sarebbe ancora meglio se questi fondi fossero utilizzati per ri-costruire una Sanità pubblica (non solo ospedaliera) e magari per garantire quell’assistenza che molti cremonesi stanno cercando altrove.

 

Pietro Cavalli

 

2 risposte

  1. Il grande “ BUONSENSO “ di Cavalli …..di uno che ne sa di sanità e di vita d’ospedale. Bravo Pietro peccato che le tue esternazioni cadano purtroppo inascoltate. Sarebbe meglio il contrario.

  2. Vorrei inoltre ricordare che il.termine bellezza non ha valenza univoca
    Mi chiedo invece che concetto della salute hanno i sè dicenti politici
    Pietro e Giacomo ne sanno il.significato e per questo non si assoggettano.al qualunquismo.

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