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Che a Cremona e Soresina ci sia stato un inciucio tra Fratelli d’Italia  e Pd alle elezioni provinciali di domenica scorsa è lapalissiano: una parte dei consiglieri comunali di quel partito non ha votato Alberto Sisti, candidato presidente del centrodestra, ma Roberto Mariani, presentato dal centrosinistra e poi eletto. I ‘ben informati’ parlano di una trattativa condotta dalle due figure più rappresentative dei due schieramenti in provincia di Cremona, il presidente del Consiglio comunale Luciano Pizzetti (Pd) e il consigliere regionale nonchè coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia Marcello Ventura. La fase operativa sarebbe stata affidata a Fabio Bertusi, direttore generale della Fondazione Sospiro, già legato politicamente a Mario Mantovani, ex assessore regionale forzista alla Sanità e ora consigliere al Pirellone in Fratelli d’Italia. Si dice che l’accordo prevedeva l’elezione di Mariani coi voti ponderati determinanti dei consiglieri comunali meloniani cremonesi e la maggioranza in consiglio provinciale del centrodestra. Se il patto era finalizzato a ottenere l’equilibrio tra i due schieramenti dopo il fallimento del listone unico, qualcosa non ha funzionato dato l’esito dello spoglio: 6 a 6 in Consiglio e presidente del centrosinistra.  A meno che lo stratega di Fratelli d’Italia non sia Tafazzi.

Intanto la tensione cresce nel centrodestra. Già nella fase preliminare delle recenti elezioni amministrative si era parlato di inciucio a Cremona tra Fratelli d’Italia e il Pd. Anche sul rinnnovo del consiglio d’amministrazione di Padania Acque Ventura e Pizzetti si erano trovati d’accordo nel chiedere che l’elezione da parte dei Consigli comunali si svolgesse dopo le amministrative, non prima come poi è avvenuto. Non c’è due senza tre e oggi la storia si ripete.

Consapevole della pesante situazione che si è venuta a creare, Ventura ha cercato di smorzare i toni. Ha teso la mano agli alleati, ha respinto sdegnato le accuse di tradimento e attribuito la sconfitta alla scelta sbagliata del candidato presidente del centrodestra. Ma il suo tentativo di calmare le acque riportando la pace nella coalizione è fallito, alla luce della sottostante nota firmata da Luca Ghidini (Forza Italia), Alessandro Portesani (Novità a Cremona) e Diego Tarozzi (Lega Salvini Premier Cremona).

”Con il facile riscontro del conteggio dei voti si può vedere chiaramente il sostegno di 3 consiglieri di minoranza – e l’astensione di altri 2 componenti – su 6 al nuovo presidente della Provincia di centrosinistra Roberto Mariani.

Come il consigliere Chiara Cappelletti, che ha già dichiarato pubblicamente il suo voto a sostegno del candidato di centrodestra Alberto Sisti, anche i consiglieri Portesani e Beltrami di Novità a Cremona, Simi di Forza Italia, Alquati della Lega hanno fatto il loro dovere votando il candidato presidente del centrodestra ed esprimendo la preferenza ai candidati consiglieri provinciali delle rispettive forze politiche.

Gli altri 5 consiglieri del gruppo di Fratelli d’Italia che oggi siedono anche loro tra i banchi dell’opposizione, invece, non hanno ancora fatto chiarezza in merito al loro voto al presidente.

Considerato che le più evidenti anomalie hanno riguardato il voto dei consiglieri del Comune capoluogo, è indispensabile che anche il Segretario cittadino di FdI di Cremona, al pari del Segretario Provinciale di FdI facciano chiarezza sulla loro posizione e sull’indicazione di voto fornita al gruppo consigliare cittadino. E’ infatti innegabile che i voti dei consiglieri di FdI di Cremona hanno contribuito alla vittoria del candidato presidente del centrosinistra.

In assenza di tali chiarimenti, le forze politiche che rappresentiamo e i rispettivi gruppi consigliari di Cremona, non potranno considerare il gruppo consigliare di Fratelli d’Italia e la relativa classe dirigente locale all’interno del perimetro delle forze di centrodestra”.

Luca Ghidini – Forza Italia
Alessandro Portesani – Novità a Cremona
Diego Tarozzi – Lega Salvini Premier Cremona

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