Signor Direttore,
dal suo giornale apprendiamo che i lavori di riqualificazione della scuola elementare Boschetto sono terminati. Da una dichiarazione nell’inverno 2023 dell’ex sindaco Gianluca Galimberti e dal suo vice, ora sindaco Andrea Virgilio, gli alunni avrebbero dovuto rientrare a scuola nel settembre 2024.
Le correzioni, con il pennarello, sul cartello esposto davanti alla scuola, con i dati dei finanziamenti del Pnnr e dei progettisti, sono state molte. L’ultima “fine lavori 11 novembre 2024”. Ora sappiamo che la riapertura sarà dopo la Pasqua, 28 aprile? I lavori sono stati fatti in modo saltuario e i tempi si sono dilatati.
Nel 2013 un gruppo di genitori raccolse qualche centinaio di firme per suggerire al direttore Piergiorgio Poli di spostare l’ingresso della scuola dalla via Boschetto a un ingresso tranquillo sul retro dell’edificio dotato di un piazzale per le macchine dei genitori/nonni con figli al seguito. Un traffico pericoloso anche di camion avrebbe prima o poi causato seri incidenti.
Fu fatta la variazione dell’ingresso, ma gli stessi non vennero ascoltati quando fu avanzata una proposta organica per un raddoppio degli spazi mensa e un completamento degli spazi della scuola con una biblioteca/laboratorio e un’aula per la didattica di gruppo. Ci rivolgemmo ad uno studio di architetti che gratuitamente elaborarono una proposta di un progetto che avrebbe permesso, se fosse stato allora attuato, una riqualificazione funzionale ben superiore all’attuale.
In estrema sintesi: all’attuale pianta della scuola ad L sarebbe stato aggiunto un volume a due piani con una tecnica di costruzione con prefabbricati in legno secondo la scuola CasaClima che permette un’alta efficienza energetica e grazie alla modularità delle parti strutturali di dimezzare i tempi di costruzione e ridurre i costi (nel 2013 per il volume in oggetto la stima era di 100mila euro). Alleghiamo parte dell’elaborato studio ringraziando ancor oggi gli architetti Filippo Antozzi, Daniele Cipeletti e Andrea Treu.
A mio avviso oggi si è persa una grande occasione per riqualificare una scuola costruita nel 1926 limitandosi alla parte antisismica, di cui non si conosce l’entità e la qualità dell’intervento, non prevedendo anche un ampliamento nei termini sopradescritti, ma soprattutto una ristrutturazione e un riutilizzo dell’ex appartamento di circa 100 mq del custode al secondo piano. Errore nel chiedere un adeguato finanziamento con il Pnnr? O un errore nel progetto di fattibilità che ha costretto a “eliminare” parti che sembrava ovvio avrebbero dovuto essere recuperate alla didattica? Penso che sia più probabile la seconda ipotesi, che ritroviamo esattamente anche per la pista ciclabile della via Boschetto. Questa pista, era stato dichiarato sempre dai due “primi cittadini” poco sopra citati, avrebbe dovuto arrivare fino alla scuola del Boschetto. Si è fermata 400 metri prima … per il 25% non è stata costruita la pista ciclabile, ma è stata dipinta sull’asfalto una riga gialla! E’ un caso che anche per la scuola Boschetto sia stato fatto un così pacchiano errore?
Da quanto dichiarato da Giovanni Donadio, direttore della programmazione comunale, a proposito del mancato utilizzo dei 100 metri quadrati del secondo piano della scuola (e che dire dell’enorme scantinato dimenticato da dio ?) non si poteva fare la scala di emergenza per quest’area dell’ex custode “si tratta di un intervento impattante “ (?), ma poi contraddicendosi dice “non compreso in questa trance di lavori”. Possiamo sperare che arrivi una seconda trance per completare l’opera. Forse nel 2126… nel Pnnr del prossimo secolo?
Per chi pazientemente segue l’impegno del nostro Movimento su un versante mille volte più problematico (per difficoltà e soldi in campo) della mancata riqualificazione complessiva della scuola Boschetto, li invitiamo a fare un parallelismo e le stesse considerazioni per l’attuale ospedale di Cremona:
– stanziati 24 milioni per ristrutturazioni “urgenti” e fuori da ogni tipo di logica progettuale complessiva (una “pezza” qua e là per “buchi” innegabili)
– un inesistente progetto di riqualificazione con costi e tempi per completarlo
– una fretta di risolvere il problema demolendo tutto ciò che esiste e che è stato da pochi giorni in parte ristrutturato. Per fortuna la scuola del Boschetto è stata salvata dalla Sovrintendenza ai Beni Artistici e Culturali (l’ex sindaco Galimberti in un incontro con il nostro Movimento ebbe a dire, stremato dalla fatica di dover seguire la riqualificazione di diverse scuole a Cremona, “è meglio demolirle tutte e costruirle di nuovo”.
Anche per il nuovo ospedale ricorre da mesi tra politici e amministratori una “sindrome distruttiva”, che non è una malattia rara!
– E’ ignorata una proposta di progetto di riqualificazione dell’attuale ospedale fatta dal nostro Movimento, ove gli stessi obiettivi funzionali previsti dal progetto targato Cucinella sono rispettati, e sono rispettati con un avanzo di 42 milioni di euro, la quota di 250 milioni stanziati per l’edilizia sanitaria a Cremona.
Per la scuola Boschetto sono garantiti ancora 100 anni di vita.
Per il nostro ospedale sta prevalendo la furia distruttiva di chi, invece di dedicarsi ad un lavoro per il quale è pagato, si affida alla dinamite e a un progetto gigantesco nelle sue strutture, che farà debiti su debiti. Pagato da subito o quasi il “primo stralcio” dei lavori, grazie allo Stato che ha stanziato 250 milioni, saranno poi necessari altri 300 milioni per completare l’opera con tutti i corollari al monoblocco ospedaliero. I privati saranno chiamati a finanziare i soldi mancanti, ma imporranno all’Asst di gestire le parti più redditizie dell’”astronave” (parcheggi, albergo, energia, mensa, lavanderia ecc.). Per molti anni, ogni anno, riscuoteranno decine di milioni per gli interessi del capitale investito, Denaro sottratto alla sanità. Ai cremonesi saranno di gran lunga insufficienti i pochi finanziamenti regionali rimasti per la nostra provincia …e la sanità territoriale si limiterà a targhe affisse a edifici vuoti di personale e di apparecchiature..
Enrico Gnocchi
Movimento per la riqualificazione dell’ospedale di Cremona