Anziché affliggerci con la fabbrica del metano, A2A sfrutti il gas naturale

1 Luglio 2023

A2A è una ditta dedicata ad energia, acqua (?) e ambiente (?)  oltre che all’assistenza sanitaria a pagamento e  tuttavia nei suoi molteplici obbiettivi probabilmente ha scordato di dover essere, almeno un pochino, al servizio dei consumatori. Nel dichiarare infatti ricavi sempre più elevati ed utili netti stellari ha forse dimenticato che tutti questi quattrini li fa sulle spalle dei consumatori, i quali non possono operare altra scelta se non quella di finanziare questa magnifica “compagnia della vita“.

Le menti illuminate di A2A si sono lasciate sfuggire però un importante dettaglio relativo ad una sorgente energetica che più circolare non si può, sottostimando la produzione di metano di ottima qualità da parte dei cittadini tutti. Si tratta di quasi due litri di gas naturale prodotto ogni giorno dalla fermentazione intestinale e che, con adeguata dieta, potrebbe venire di molto incrementato.

Perché, invece di affliggere i cremonesi con la fabbrica del metano, non valorizzare la produzione di questo magnifico prodotto mediante la raccolta di metano porta a porta? Si tratta di un prodotto naturale ad emissione spontanea e del tutto gratuito: basterebbe fornire ai cremonesi adeguati contenitori per la raccolta di tutto questo ben di Dio, un gas oggi purtroppo disperso nell’ambiente (e negli ambienti).

Il Comune potrebbe anche pensare ad una multa inflitta a chi non dovesse ritirare i contenitori e magari qualche assessore potrebbe proporre una tassa calcolata sulle emissioni di gas intestinale a seconda di età, sesso e peso corporeo. Ne troverebbero giovamento anche il commercio cittadino (produzione e vendita di prodotti naturali ad elevata capacità putrefattiva).

Non va infine dimenticato il beneficio per la salute pubblica (tromba di culo, sanità di corpo). Un esempio concreto di economia circolare, altro che fabbrica del metano.

 

OCTOPUS

2 risposte

  1. Con interesse leggo il rapidissimo accenno allo stato giuridico che consente ad A2A, per il 50% di proprietà pubblica (Comuni Milano e Brescia), di comportarsi economicamente come una qualsiasi Spa: ovvero, piuttosto che assicurare servizi più puntuali e meno costosi ai cittadini, suoi vecchi proprietari, procura in sede di bilancio dividendi sempre più premianti agli azionisti. Il fatto è che queste aziende, una volta “aziende municipalizzate”, quindi nella diretta proprietà degli enti locali, oggi, aziende “partecipate”, non hanno più a cuore gli interessi diretti dei cittadini “proprietari” fornendo sevizi efficienti e attenti all’ambiente, ma il portafoglio gonfio degli azionisti a fine anno. Come chiosa finale, condivido, pur se presentata in una discutibile e poco elegante modalità, il recupero e lo sfruttamento a fini energetici dei processi di decomposizione biologica di fonte animale. Infatti, se lasciati llberi in atmosfera questi vanno a rendere sempre più efficiente l’effetto serra e, quindi, l’aumento delle temperature.

  2. Devo dire onestamente che alcuni venditori sul sito eBay hanno già commercializzato bottiglie ricche del prezioso prodotto, non so con quale profitto siano riusciti nell’intento della vendita, ma è necessario però verificare con A2A i termini del contratto perché superare la quantità massima di produzione potrebbe comportare una spesa non indifferente sul bilancio familiare.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *