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C’è un ameno paesino nel cuore della pianura padana, Soresina, poco meno di diecimila abitanti, in provincia di Cremona. Da qualche giorno la cittadina è salita alla ribalta delle cronache perché pare sia il Comune più inquinato della Lombardia, cuore del nord Italia che è il più inquinato d’Europa. Un inferno in Terra, in pratica.
Parte la caccia al criminale: chi è il colpevole? Arrivano i pezzi grossi come il giornalista del Corriere della Sera Andrea Galli, scrittore esperto di cronaca nera, che svela un retroscena cupissimo: “Il tempo della Soresina, terra ammirata di filande, fabbriche di cera, di liquori e di paste alimentari – scrive – è ormai finito, in città sono arrivati “gli allevatori, che oggi comandano in opere e quattrini”.
Un far west di altri tempi. dunque, in cui a opporsi ai cattivi allevatori rimangono i buoni di Legambiente, i quali desiderano “ristrutturare un settore troppo cresciuto nei decenni passati”. Però all’impavido giornalista sorge un dubbio. Prova a informarsi addirittura consultando “riviste scientifiche di settore” in cui “ripetuti report” evidenziano “la percentuale comunque minore dei danni del metano rispetto all’inquinamento delle macchine, degli aerei, del riscaldamento”.
La confusione mette a dura prova il professionista, il quale, nell’articolo, sprofonda in richiami all’Impero asburgico e altre considerazioni in cui, francamente, lo perdiamo. Ne esce però portando una soluzione trionfale: “La riduzione del ricorso ai pascoli aumentando la somministrazione agli animali di razioni ricche di concentrati”.
Al signor Galli farà sicuramente piacere sapere che di vacche al pascolo, a Soresina, non ce ne sono; che gli allevatori, in Comune, in Regione, in Italia e in Europa contano ben poco, come si evince da una pioggia di normative sempre più restrittive sui reflui zootecnici, sull’uso degli antibiotici, sul benessere animale, ecc.; che il metano è un gas climalterante, mentre l’inquinamento rilevato a Soresina attiene alle polveri sottili, particelle solide microscopiche causate, tra gli altri fattori, dall’ammoniaca quando reagisce con inquinanti atmosferici; che l’ammoniaca degli allevamenti deriva dai reflui zootecnici, che però devono essere interrati entro 12/24 ore dal loro spandimento, il quale è comunque vietato nei mesi di dicembre e gennaio; che Soresina, a differenza di altri Comuni, ospita la colonnina Arpa della rilevazione della qualità dell’aria della povera pianura padana, vittima del fenomeno dell’inversione termica, della bassa ventilazione, dell’elevata densità di popolazione e urbanizzazione, dove energia, trasporti e industria producono la stragrande maggioranza dell’inquinamento.
Naturalmente invitiamo il signor Galli o chiunque altro a discutere con noi di questo tema, ma in un posto meno inquinato. Magari in tangenziale a Milano.
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