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Quante bande di giovani (minorenni stranieri?) imperversano da giorni a Cremona? E tutte armate di coltello? Solo oggi, alla terza  aggressione, gli autori della violenza ai danni del gestore del kebab di via Guarneri sono stati identificati.  E’ spiazzante la sequenza e la rapida successione di episodi inediti in una città fino a ieri tranquilla. Non meno sconcertante è la lentezza della reazione delle forze dell’ordine. Pattuglie che presidiano il centro a piedi e le zone sensibili costituirebbero un sicuro deterrente, ma non se ne vedono. E altrettanto efficace sarebbe agire rapidamente sul fronte delle indagini. L’attuale apparente stallo nell’inchiesta e nella successiva repressione produce un doppio effetto negativo: aumenta la percezione di insicurezza nei cremonesi e induce negli autori delle aggressioni la sensazione di impunità. Da quando a Cremona imperversano gruppi armati di coltelli? E’ un fatto in sè gravissimo e lo è ancora di più in una città di provincia dove risulta oggettivamente più facile indentificare gli autori, fermarli e consgnarli alla giustizia.

Almeno oggi i tre aggressori del gestore 39enne del kebab, ferito al volto da un coltello, sono stati bloccati dalla Polizia di Stato e dai loro colleghi della Polizia locale.  L’ennesima rissa è stata scatenata dal rifiuto del barista di servire alcol a uno dei tre giovani, palesemente alticcio. Dopo essere stato preso a pugni è stato ferito.

Sabato scorso a pochi metri dal kebab era stato aggredito un dipendente del bar La Ciocco, in Galleria XXV Aprile: intervenuto per sedare una lite scatenata da un gruppo di giovani stranieri. Venti giorni prima in via dei Mille un ventinovenne cremonese era stato ferito alla spalla e alla vita da due colpi di arma da taglio, un coltello a lama corta che fortunatamente  aveva lacerato il giubbotto senza provocare ferite profonde.

Tre aggressioni, sempre in centro: quante bande di giovani stranieri seminano la paura nel centro di Cremona?

 

 

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