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Non rispettare alcuna norma del Codice Stradale durante gli  spostamenti è, per i ciclisti, un fenomeno contagioso che ha avuto inizio qualche anno fa e che oggi è in piena recrudescenza. C’è da sperare che, come tutte le pandemie, abbia, non si sa quando, una fine.

In principio i primi scalmanati incominciarono ad avventurarsi in bici  nelle vie in senso vietato, a invadere le strisce zebrate riservate ai pedoni, a cambiare direzione senza alcun preavviso. Trasgredivano ma, consapevoli di infrangere il Codice, lo facevano con una certa circospezione, imboccando il senso vietato con attenzione, attraversando sui pedonali quando non sopraggiungevano veicoli e, se appariva qualche automobilista, abbozzavano un cenno di scusa. Il fenomeno, come tutte le malattie contagiose, sta dilagando. Oggi quelle trasgressioni si sono trasformate in norme comuni. Imboccare una via in senso vietato è diventato un diritto con la prepotenza di chi si sente in piena regola. Il peggioramento è favorito anche dalla quasi totale mancanza di controlli da parte dei tutori del traffico. In passato quasi a ogni incrocio cittadino, nonostante fosse regolato dal semaforo, stazionava un vigile urbano munito di fischietto (oggi agente di Polizia Locale) pronto a sanzionare ogni irregolarità. Oggi di agenti a controllare il traffico cittadino neppure l’ombra. Avranno sicuramente altre mansioni più importanti da svolgere.

In questo vuoto di controlli, il ciclista sale sui marciapiedi e sfreccia tra i pedoni (qualcuno è stato colpito) incurante di chi potrebbe uscire di casa. Ieri, spesso, l’automobilista rivolgeva al trasgressore qualche parolaccia, almeno per fargli capire che era in torto. Oggi sono spesso i ciclisti a mandare a quel paese l’automobilista.

Un consiglio: meglio tacere, perché le scorrettezze sono diventate comuni a gran parte della popolazione cittadina di ogni ordine e grado di cultura e quel ciclista a cui si darebbe volentieri del cretino potrebbe anche essere il tuo medico,  il tuo commercialista o il tuo avvocato. 

 

Sperangelo Bandera

 

Sperangelo Bandera

L'Editoriale

Ospite

Valerio Ranieri responsabile Chirurgia generale a S.Camillo

Il dottor 𝗩𝗮𝗹𝗲𝗿𝗶𝗼 𝗥𝗮𝗻𝗶𝗲𝗿𝗶 𝗲̀ 𝗱𝗮 𝗽𝗼𝗰𝗼 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗻𝗼𝗺𝗶𝗻𝗮𝘁𝗼 r𝗲𝘀𝗽𝗼𝗻𝘀𝗮𝗯𝗶𝗹𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗨𝗻𝗶𝘁𝗮̀ 𝗢𝗽𝗲𝗿𝗮𝘁𝗶𝘃𝗮 𝗱𝗶 𝗖𝗵𝗶𝗿𝘂𝗿𝗴𝗶𝗮 𝗚𝗲𝗻𝗲𝗿𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗖𝗮𝘀𝗮 𝗱𝗶 𝗖𝘂𝗿𝗮 𝗦𝗮𝗻 𝗖𝗮𝗺𝗶𝗹𝗹𝗼 𝗱𝗶 𝗖𝗿𝗲𝗺𝗼𝗻𝗮. Il suo

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