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Scrivo in merito all’articolo apparso sul giornale online Cremonalibera il 26 giungo e poi La Provincia del 27  giugno ove Andrea Carassai critica la ristrutturazione della scuola elementare del Boschetto.  Non ho avuto tempo di visitare la scuola dopo gli interventi di ristrutturazione. Prendo atto di quanto esposto dal  consigliere di Forza Italia. Ci dicono dell’incompetenza di chi ha progettato l’intervento e dell’inaffidabilità dell’attuale  sindaco Virgilio quando in una assemblea di quartiere elencava… ciò che non è stato poi fatto.

A mio parere la cosa più grave, promessa in assemblea e non fatta, è il raddoppio della sala mensa per evitare il  doppio turno… cosa da terzo mondo. Parlo conoscendo la storia della scuola Boschetto, costruita nel 1926, e dei  tentativi fatti anni or sono dai residenti per migliorarla.

Era l’anno 2013, quando mio figlio la frequentava… Ricordo la raccolta firme per poter permettere a tutti gli scolari di frequentare la mensa, senza alcun vincolo  cervellotico in vigore fino ad allora. Lo spostamento, poi attuato sul retro della scuola, dell’entrata dall’ingresso  principale dalla via Boschetto, che per l’accumularsi di macchine degli apprensivi genitori/nonni arrivavano sul  piazzale dell’ingresso con le autovetture che creavano pericolosi ingorghi alla circolazione fino a proporre un progetto di costruzione di un corpo verticale a completare il corpo ad L, attuale configurazione dell’edificio, in una  U, ricavandone due ampie aule, progetto gratuitamente fatto dal gruppo di architetti (D. Cipelletti, F. Antozzi.  A.Teu). Mai preso in considerazione a fronte di un costo allora di solo 150-200 mila euro. in quanto progettato  secondo i criteri rivoluzionari di CasaClima. 

Nonostante siano stati spesi così tanti soldi, la scuola del Boschetto è stata solo, a quanto sembra, ridipinta. Bene,  ma solo ridipinta? Vorrei sottolineare, forse il signor Carassai non ne è al corrente, che durante l’assemblea  “informativa” dei responsabili politici e tecnici del Comune, feci un intervento propositivo, liquidato con superficialità  e ignoranza: Chiesi perché non si fosse pensato a ristrutturare l’ultimo piano, l’ex appartamento del custode. MI  venne detto che per 30 metri quadri non valeva la pensa… soldi sprecati. In realtà, e si può facilmente verificare, i metri  quadrati calpestabili sono più di 60 e ci sarebbe stata la possibilità di aprire due nuove aule e relativi bagni e per  questo aumento della superficie scolastica si sarebbe potuto chiedere ulteriori finanziamenti per installare un  ascensore, ora indispensabile per il bagno per i disabili posto al secondo piano (pazzesco!).

Mi fu detto che non  c’è la possibilità di una seconda via di fuga in caso di incendio… ma sono scuse palesi per giustificare il NON  intervento, in quanto il sottotetto è alto 3 metri e capiente per un corridoio di passaggio eventuale degli alunni per  arrivare alla scala antincendio già presente. 

Forse è la consolidata strategia, applicata ancora oggi per il “vecchio” ospedale, dove si ristruttura al minimo  sindacale una struttura pubblica… la si lascia decadere anno dopo anno e poi… arriva il genio che propone “se  fosse per me demolirei tutte le scuole vecchie di Cremona e costruiamo nuovi e strabilianti edifici”. Non ho timore  di affermare che il virgolettato è ciò che disse l’ex sindaco Galimberti, ma crediamo sia nella testa anche dell’attuale sindaco Virgilio, chiaramente palesato in un incontro con il Movimento per la riqualificazione dell’attuale ospedale di Cremona. 

Spero che questo precedente faccia riflettere il signor Carassai e dopo la corretta interrogazione in consiglio  comunale per la scuola Boschetto, inoltri una interrogazione che riapra la discussione sul destino dell’attuale  ospedale di Cremona.

C’è tempo, e SI PUO’ TORNARE INDIETRO, se non si vuole poi piangere sul latte versato. 

 

Enrico Gnocchi 

Movimento per la riqualificazione dell’ospedale di Cremona

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