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La manutenzione delle strade provinciali esistenti cosi come lo sfalcio del verde degli incroci necessitano di ingenti risorse. Spesso notiamo interventi in ritardo che mettono a rischio la sicurezza degli utenti delle strade. Alcune delle partecipate dirette e indirette della Provincia di Cremona non brillano certo di sana gestione e risultati, prima fra tutte Stradivaria, in perdita consecutiva un numero di esercizi tale da porerne chiedere il fallimento e mettere la parola fine all’inutile autostrada Cremona-Mantova.

Del rendiconto approvato anno 2023 dell’Amministrazione provinciale emerge la chiusura dell’esercizio 2023 con una perdita di 4,7 milioni di euro. Interessanti le valutazioni contenute nella relazione del Collegio dei revisori.

La relazione evidenzia ” “…….lo scrivente Collegio dei revisori dei conti, come indicato al punto 7 del nuovo principio contabile n. 3, ritiene che l’equilibrio economico della gestione operativa sia un obiettivo essenziale per la Provincia di Cremona ai fini della funzionalità dell’ente stesso e quindi raccomanda sul fatto che l’equilibrio economico della gestione ordinaria (caratteristica e finanziaria), non influenzata da componenti positivi o negativi di natura straordinaria e/o non ricorrente, deve essere considerato un obiettivo di medio – lungo periodo da perseguire”

E ancora in particolare il Collegio evidenzia: ”L’attendibilità delle previsioni di entrata e di spesa pur rilevando un peggioramento nella programmazione della parte in conto capitale, sia parte entrata che parte spesa per cui si suggerisce di procedere a verifiche più frequenti in corso di esercizio per pervenire ad una corretta previsione in fase di redazione del prossimo bilancio di previsione”.

L’Organo di revisione contabile raccomanda di non trascurare l’attento e continuo monitoraggio degli enti e delle società controllate e partecipate dall’Ente, osservando particolare attenzione alla corretta applicazione delle norme di legge sui contratti stipulati con tali enti e sui rapporti instaurati con il loro personale dipendente nonché all’esame dell’andamento della loro gestione ed avendo sempre, come principale obiettivo, il contenimento della spesa pubblica.

Si richiama l’attenzione a perseguire il graduale e costante rientro dall’indebitamento, per una sua minore incidenza rispetto al totale delle entrate correnti e, conseguentemente, per un alleggerimento della spesa corrente per interessi passivi e rimborso delle quote-capitale sui mutui e prestiti allo scopo di rendere “flessibile” la programmazione economico finanziaria degli esercizi futuri.

In sintesi ente indebitato, programmazione investimenti peggiorata, partecipate come zavorre.

La decisione di finanziare nuove strade, vedi l’ultima di Capergnanica, è frutto di una programmazione territoriale che tiene conto delle raccomandazioni sopra esposte del Collegio dei revisori? Gli investimenti sono frutto di un’analisi delle necessità che tiene conto degli scenari economici prevedibili?

Nuove strade significano nuovo inquinamento, nuovi costi per quali benefici misurabili nel tempo per un territorio? Le aree industriali previste anni fa sono in gran parte vuote e pensate non in ottica sovracomunale. Sempre di più si affacciano sul territorio potentati finanziari stranieri che lo occupano per prenderne terra a basso costo, impiegare lavoratori precari. E’ prenditoria mordi e fuggi che ha l’obiettivo di esportare i profitti. E i Comuni, quindi i cittadini, pagano tutte le esternalita negative, compresa l’inoccupazione e l’insalubrita’ dei luoghi.

Eppure il consiglio provinciale è composto dagli stessi sindaci che amministrano i Comuni. Ad oggi nessuna politica territoriale è stata né voluta né pensata. Le elezioni alle porte con queste premesse non cambieranno una virgola.

Possibile che le segreterie dei partiti e gli interessi finanziari non si possano contrastare per perseguire un interesse pubblico?

Certo che si può. Perché non si vuole farlo?

 

Maria Grazia Bonfante

L'Editoriale

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