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Nell’ultimo Consiglio comunale è stato affrontato il documento di bilancio 2026-2028. La premessa di Sindaco e Giunta,  quando si parla di bilancio, è sempre legata ai tagli di finanziamento dello Stato che limiterebbero le possibilità di investimento del Comune di Cremona. In realtà in commissione bilancio la dottoressa Monteverdi, ragionere capo, ha rappresentato che il bilancio di previsione  vale 189 milioni di euro (tra spesa corrente e spesa in conto capitale), circa 3 milioni in più rispetto al bilancio 2025 che ne valeva 186 milioni.  Il tema quindi non è la mancanza o riduzione di risorse ma la capacita di fare scelte politiche che le sappiano valorizzare al massimo.
E sono diverse le partite cruciali che si dovranno affrontare nel 2026: sono infatti in scadenza l’affidamento della gestione dell’illuminazione pubblica e la gara per il trasporto pubblico locale. Dopo la fallimentare gestione di Citelum, che ci lascia una città più buia e quindi anche più insicura, è necessario prevedere in bilancio uno stanziamento adeguato per finanziare un progetto per ridare luce alla città. Il  trasporto pubblico, anche se può contare su  mezzi ecologici, non risulta ancora efficiente e va quindi rivisto in base alle reali esigenze dei cremonesi in termini di frequenza delle corse e di miglior collegamento tra periferie e centro.
Bene le risorse destinate alla manutenzione del verde, oltre 3 milioni, e di strade e marciapiedi aumentate rispetto allo scorso bilancio come chiede da tempo la cittadinanza.
 Da anni chiedevo alle precedenti Amministraziomi la candidatura di Cremona a Capitale Italiana della Cultura e pertanto non posso che esprimere soddisfazione per lo stanziamento di risorse da dedicare a tale iniziativa. Così come apprezzo la destinazione di parte  della tassa di soggiorno per finanziare la navetta per Orio al Serio e la destinazione di una percentuale degli oneri di urbanizzazione al Duc.
Per il commercio però si deve fare di più. Ad oggi non sono previste in bilancio risorse per cercare di calmierare gli affitti tenuto conto che in centro storico ci sono 77 attività chiuse. Va ripensato il tema dei plateatici, della Ztl e dei parcheggi se si vuole rilanciare le attività
Sul tema demografico bene l’investimento sulla longevità, credo invece che siano insufficienti le risorse dedicate al supporto delle giovani coppie e famiglie sul tema della natalità. Mancano inoltre risorse adeguate per rispondere all’emergenza educativa con nuove progettualità sul tema del disagio giovanile, in particolare sulla fascia scolastica della scuola media in chiave preventiva.
Nel piano delle opere pubbliche non ci sono risorse per la riqualificazione degli alloggi popolari sfitti e non agibili (circa 400) e tenuto conto che sui temi della povertà e del disagio l’abitazione è la prima criticità credo che l’Amministrazione non possa non avere un piano finanziato per il recupero.
Manca inoltre lo stanziamento di risorse per i lavori di sistemazione della piscina convertibile che l’estate scorsa non ha aperto per problemi strutturali. Certamente  apprezzabili i lavori di riqualificazione che hanno permesso ieri l’inaugurazione dell’area palestra/ fitness (anche se lavori che sarebbero dovuti durare 15 mesi saranno realizzati forse in due anni) ma vorrei ricordare che la principale funzione di un impianto natatorio è  quella di permettere ai cremonesi l’utilizzo delle piscine, d’inverno e d’estate, garantendo una buona manutenzione degli impianti, pulizia di spogliatoi e docce ecc.
Molti altri sono i temi che meriterebbero un approfondimento ma ci sarà tempo di affrontarli man mano nelle singole commissioni avanzando proposte e modifiche da attuare in occasione delle variazioni di bilancio. Nello scorso anno  ho presentato 36 atti tra interrogazioni e ordini del giorno privilegiando il preventivo passaggio in commissione per ricercare un’intesa per una votazione all’unanimità in Consiglio trovando disponibilità al confronto con Giunta, consiglieri di maggioranza e opposizione. Questo per me è il valore aggiunto di questo mandato amministrativo ed è per questo che il mio voto al bilancio è stato di astensione inteso non come neutralità rispetto a un documento di cui ho evidenziato punti di forza e criticità, ma come disponibilità a continuare a privilegiare la via del dialogo rispetto a quella della contrapposizione fine a se stessa.
Maria Vittoria Ceraso
Lista civica Oggi per Domani

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