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Sono trascorsi oltre due mesi dal deposito della diffida, un documento articolato, composto da quasi trenta pagine, contenente osservazioni puntuali e dettagliate sul progetto dell’impianto di biometano a Soresina (foto centrale) in via Persicana. Ad oggi, l’Amministrazione comunale non ha fornito alcuna risposta nel merito delle criticità sollevate, mentre i lavori sono, nel frattempo, già iniziati.Il Comitato aveva legittimamente auspicato un confronto chiaro e trasparente su aspetti di rilevanza pubblica, legati in primis alla tutela della salute e dell’ambiente. Invece l’unica preoccupazione espressa dal Sindaco e dal Responsabile dell’Ufficio tecnico sembra essere la provenienza della documentazione analizzata: si tratta di atti amministrativi che, per legge, dovrebbero già essere accessibili al pubblico. Non risulta quindi comprensibile quale sia la rilevanza di tale richiesta, né come possa giustificare il mancato riscontro ai contenuti della diffida.

Colpisce inoltre che, a quasi un mese dalla prima richiesta, sia giunta una nuova comunicazione, questa volta con l’esplicita intenzione di coinvolgere gli enti partecipanti alla Conferenza dei Servizi e di valutare eventuali profili di rilevanza penale, preannunciando “qualsivoglia azione necessaria per la tutela degli interessi dell’Ente”. In assenza di elementi oggettivi a fondamento, simili comunicazioni rischiano di apparire come pressioni improprie verso cittadini che esercitano legittimamente un proprio diritto.

Sarebbe stato più coerente utilizzare lo stesso livello di sollecitudine e determinazione per richiedere, nei tempi opportuni, il parere sanitario dell’ATS sull’impianto, nel rispetto del principio di precauzione e del diritto alla salute.

Alla luce dell’ultima nota, cofirmata direttamente dal Sindaco, riteniamo che si tratti ormai di una questione di responsabilità istituzionale, e non più soltanto tecnica. Per questo ci rivolgiamo direttamente a Lei, signor Sindaco, con una domanda tanto semplice quanto doverosa: da che parte sta?

Perché non chiede agli uffici di fornire risposte puntuali e nel merito? Perché non si entra nel dettaglio delle criticità sollevate, come la distanza dell’impianto dai centri abitati o la natura dei materiali che vi saranno trattati, alcuni dei quali sembrerebbero privi di autorizzazione sanitaria?

Stupisce inoltre il fatto che pochi giorni fa, rispondendo a 1.082 cittadini che chiedevano il ritiro in autotutela dell’autorizzazione, Lei abbia dichiarato che l’Amministrazione sarebbe “priva della necessaria competenza a provvedere alla revoca/annullamento, essendo tale facoltà riservata al medesimo organo che ha adottato l’atto che si intende ritirare”, mentre oggi interviene direttamente a sostegno nei confronti di quello stesso organo.

Una posizione che, unita al silenzio prolungato, rischia di trasformarsi in una risposta implicita a tutti gli effetti.

Il nostro diritto alla salute è un suo dovere istituzionale. Rispondere ai dubbi sollevati non è solo una questione di trasparenza e credibilità, ma un atto di correttezza nei confronti della cittadinanza che Lei rappresenta.

Auspichiamo che le risposte arrivino al più presto, chiare, puntuali e nel merito. In assenza di riscontri adeguati, ci riserviamo di valutare ogni ulteriore iniziativa presso le sedi più opportune.

Non ci faremo intimidire da tentativi di delegittimazione. Continueremo a chiedere risposte, trasparenza e tutela della salute.

Comitato BiometaNO Soresina

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