Teatro Monteverdi il 19: ‘Mi chiamo Mouhamed Alì’

12 Marzo 2025

In occasione della Settimana d’Azione contro il Razzismo di UNAR (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali), la Rete Antidiscriminazioni di Cremona organizza la presentazione del libro Mi chiamo Mouhamed Alì (Edizioni Piemme)L’incontro, al quale sarà presente l’autore, Mouhamed Alì Ndiaye, primo senegalese campione di boxe in Italia, si terrà mercoledì 19 marzo, alle 18, al Teatro Monteverdi di via Dante, 149.

Mouhamed racconterà la sua storia di migrante e sportivo in dialogo con Elena Bergamaschi, responsabile dello Sportello Antidiscriminazioni del Comune di Cremona. Prima della presentazione ci sarà un aperitivo di rottura del digiuno del Ramadan (Iftar) curato dall’Associazione Senegalesi di Cremona e provincia.

L’organizzazione dell’evento è realizzata nell’ambito del progetto PCTO Next Stop: Mondo della classe 4° BES del Liceo delle Scienze Umane ed Economico Sociale “Sofonisba Anguissola”, coordinato da CSV Lombardia Sud. Un gruppo di studenti e studentesse ha affiancato lo Sportello Antidiscriminazioni nella fase di lettura del libro, ideazione dell’intervista all’autore e supporto nella comunicazione digitale e non, mentre un’altra parte della classe ha realizzato interviste video a persone migranti del territorio di Cremona o a professionisti nel settore dell’integrazione, realizzando poi una mostra fotografica che si potrà visitare proprio negli spazi del Teatro Monteverdi durante l’evento di mercoledì 19 marzo.

L’incontro, aperto al pubblico sino a esaurimento posti, rientra nell’ambito de La Trama dei Diritti di CSV Lombardia SUD. L’indirizzo e-mail antidiscriminazioni@comune.cremona.it è a disposizione per maggiori informazioni.

Mi chiamo Mouhamed Alì è la biografia di Mouhamed Alì Ndiaye, pugile italo-senegalese, campione italiano e campione europeo dei pesi super medi. La sua affascinante storia inizia proprio dal nome, Mouhamed Alì, voluto da suo padre, campione di pugilato senegalese, per omaggiare il suo idolo, il campione di pesi massimi americano Mouhammad Alì. Nel suo nome c’era quindi il suo futuro, ma prima di diventare un campione di boxe ha dovuto affrontare un lungo e tortuoso cammino, che parte da Pikine, passa per la Francia e arriva in Italia, dove conosce sua moglie e diventa cittadino italiano. Con i colori italiani vince, nel 2011, il titolo dell’Unione Europea, difeso nel 2012. Nel 2015 “appende i guanti al chiodo” e intraprende un’altra strada, che lo accomuna ad altri campioni sportivi senegalesi: la solidarietà. Nel 2012 è stato nominato dal Senegal Ambasciatore di buona volontà per i disabili grazie al suo generoso impegno per fornire di mezzi per disabili il quartiere dove è nato, Pikine. Successivamente si è impegnato per portare a Touba diverse ambulanze e mezzi di soccorso italiani. Da campione sul ring a campione di solidarietà. Operatore della Croce Rossa Italiana di Pisa, vigile del fuoco volontario, vive con la moglie e i tre figli a Pontedera. Mi chiamo Mouhamed Alì è il suo primo romanzo ma, soprattutto, è la sua storia.

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