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Il sindaco di Rivolta d’Adda ai domiciliari dopo la denuncia di una paziente. Gli abusi durante le visite specialistiche: «Compiva atti senza finalità medica per procurarsi piacere». Candidato alle europee con Cateno De Luca, era finito in un’intercettazione di un boss: «Chiedeva voti alla ‘Ndrangheta».

Quando i carabinieri hanno analizzato il suo I-Phone, scrive oggi il Corriere della Sera, tra le note dei contatti di sei pazienti salvate in rubrica, hanno scoperto descrizioni come «Bellissima mora», «stupenda bionda». Quel cellulare era di Giovanni Sgroi, 70 anni, professore-chirurgo e sindaco di Rivolta d’Adda, che giovedì è finito ai docimiliari con le accuse di vivolenza sessuale aggravata. Nel 2021 Sgroi con la lista civica «Rivolta Dinamica», area di centrodestra, s’era conquistato il 53,5 per cento dei voti strappando il Comune al centrosinistra che lo guidava da dieci anni. Ma dopo la notizia del suo arresto, ieri pomeriggio il prefetto di Cremona, Antonio Giannelli, ha sospeso il sindaco dal suo incarico.

L’indagine del Nucleo investigativo dei carabinieri di Milano, coordinati dalla procuratrice aggiunta Letizia Mannella e della pm Alessia Menegazzo, ha portato a ricostruire quattro casi di violenza nei confronti di pazienti che avevano prenotato visite in un centro medico polispecialistico privato di Pozzuolo Martesana, in provincia di Milano. Dalla denuncia di una delle vittime è partito il lavoro degli investigatori fatto di intercettazioni, perquisizioni e analisi forensi.

I fatti risalgono all’anno scorso. Il 14 maggio una ragazza di 24 anni aveva fissato un appuntamento per una visita gastroenterologica. Ma è stato al momento dell’ecografia che il medico arrestato ha iniziato a farle apprezzamenti poi sfociati in palpeggiamenti e violenze. La vittima aveva subito denunciato, spiegando successivamente di essersi sentita «paralizzata e completamente manipolata da lui». Non è tutto. Sgroi le avrebbe accarezzato la spalla accompagnandola alla reception, per poi farle l’occhiolino e salutarla con un «Ciao piccolina».

 Il 70enne, direttore sanitario del centro di Pozzuolo Martesana, aveva lavorato anche a Treviglio e ad Alzano Lombardo iniziando la sua carriera al San Paolo di Milano. Gli altri tre episodi contestati si sono verificati a gennaio e fine maggio nei confronti di donne di 34, 35 e 43 anni. «Un uomo molto potente» l’aveva definito un parente di una delle vittime. Gli inquirenti, vista la frequentazione del centro, non escludono altri casi simili.

Come scrive la gip Sara Cipolla nell’ordinanza, Sgroi «ha trasformato l’attività medica in un’occasione per porre in essere comportamenti lesivi della sfera sessuale delle sue pazienti, abusando della sua posizione di potere e delle marcata inferiorità delle vittime». Un modus operandi per «compiere atti estranei all’attività medica inclini solo al soddisfacimento del suo piacere». Per martedì è fissato l’interrogatorio di garanzia. «Il dottore si ritiene totalmente estraneo ai fatti contestati — spiega l’avvocato difensore del presunto responsabile delle violenze, Domenico Chindamo —. Avremo modo e maniera di argomentarlo».

Sgroi era stato candidato anche alle elezioni europee dell’8-9 giugno di un anno fa con la lista «Difendi la libertà» guidata dal sindaco di Taormina Cateno De Luca. Ma non era stato eletto. Il nome del medico finito ai domiciliari giovedì era comparso sui giornali anche dopo l’inchiesta «Caino» della Dda di Milano sui nuovi assetti della locale di Pioltello. Intercettato, il boss della ‘ndrangheta Cosimo Maiolo, come riportato nell’ordinanza del gip, diceva che l’allora candidato sindaco si sarebbe «recato più volte a casa sua per chiedere sostegno alla sua campagna elettorale». «È una cosa inaspettata, campata per aria — aveva replicato all’epoca Sgroi (non indagato in quell’indagine) —. Ho letto che avrei chiesto aiuto a questo signore che è un millantatore».

Sgroi sarà interrogato dal gip martedì 27 maggio, alle 12.30. Il suo avvocato Domenico Chindamo gli ha fatto visita in giornata: «Tutto quello che posso dire in questa fase è che il dottor Sgroi si ritiene totalmente estraneo alle accuse che gli sono state mosse dalle quattro pazienti al centro dell’indagine. Avremo modo e maniera di argomentarlo». Rispetto a eventuali decisioni sul suo incarico da sindaco, il legale ritiene prematura ogni valutazione: «Attendiamo l’interrogatorio di garanzia».

 

 

 

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