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In fondo che c’è di male a costruire piste ciclabili di dimensioni adeguate al transito di un camion a doppio rimorchio? Ci voleva proprio: finalmente le migliaia di ciclisti che animano le loro vite e le nostre giornate pedalando gioiosamente verso l’Emilia Romagna potranno godersela, almeno dalla rotonda di largo Moreni sino all’inizio del ponte sul Po. Trecento metri in allegria, senza rendersi conto di essere finiti in un tragico imbuto. Per fortuna dall’altra parte, diretti verso Cremona, migliaia di automobilisti, incolonnati in chilometriche di code, dovranno per forza simpatizzare con i biciclettari, uniti da un insolito e comune destino. Nasceranno certamente nuovi amori, grandi simpatie, scambi di facezie, fumate di narghilé, canti di montagna.

Di certo quelli che hanno fatto il liceo classico declameranno “Amor vincit omnia”, in onore di Virgilio, non questo, quello che gli amici chiamavano Marone.

 

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