Nel corso della riunione del consiglio comunale di Cremona dell’8 aprile scorso, la consigliera comunale Maria Vittoria Ceraso ha presentato un’interrogazione su Cremona 20/30 incentrata sulle politiche ambientali, il termovalorizzatore e il progettato impianto per la produzione di biometano. Di seguito il testo dell’interrogazione.
”Il termovalorizzatore di Cremona recupera ogni anno energia elettrica e termica da circa 7o.ooo tonnellate di rifiuti, non altrimenti riciclabili, prodotti nel territorio della provincia di Cremona. L’impianto è autorizzato al trattamento di rifiuti solidi urbani, rifiuti speciali non pericolosi, rifiuti sanitari e fanghi da depurazione reflui; nel gennaio 2021 è stato presentato il progetto Cremona 20/30 che prevede 15 progetti di impianti di produzione di energia: 10 di questi (compreso l’impianto di biometano da realizzarsi in via Antichi Budri in adiacenza all’impianto a biomasse legnose e al termovalorizzatore) facevano parte del pacchetto base, altri 5 del pacchetto sperimentale. Investimento previsto 150 milioni di euro che consentirà di avviare la transizione ecologica nella produzione di energia; per Cremona una sfida sarà quella di continuare ad alimentare il teleriscaldamento senza più utilizzo di fonti fossili, partendo da una situazione attuale che vede l’80% del calore prodotto da fonti classiche; in quell’occasione il sindaco Galimberti ha dichiarato riferendosi al termovalorizzatore: “Immaginiamo una casa con una stufa. La stufa ha funzionato bene per diversi anni e funziona ancora bene. Abbiamo sempre detto che avremmo accompagnato a fine vita questo oggetto fino al 2029 e nel frattempo avremmo rifatto la casa in modo da non avere più bisogno della stufa.
Ecco, Cremona 20/30 significa non avere più bisogno di quella stufa”; il capogruppo del PD Roberto Poli ha dichiarato che il citato piano 20/30: “è la strada per superare l’inceneritore che era ed è nostra priorità e transitare verso una conversione ecologica con un piano concreto”. L’allora presidente di AEM Massimo Siboni, che si è poi dimesso, aveva dichiarato: “Cento milioni di investimenti in dieci anni, che porteranno sul territorio lavoro e risorse qualificate”. “Dall’altra parte c’è l’obiettivo di produrre 8omila tonnellate in meno di Co2 nel 2030 (dalle circa 100.000 attuali a 20.000”.
Le forze di maggioranza, con un ordine del giorno del gennaio 2021, hanno chiesto “che d’ora in poi venga coinvolto il Consiglio comunale, anche attraverso le commissioni che si occupano dei temi in questione, per consentire approfondimenti e analisi e accompagnare il percorso di sviluppo del progetto” e hanno proposto percorsi partecipati per coinvolgere cittadini, associazioni, portatori di interessi, altre istituzioni del territorio nella presentazione, analisi, implementazione delle azioni all’interno del progetto e per far crescere una cultura ambientale complessiva, radicata, virtuosa e responsabile”.
Il 15 marzo 2023 settantacinque residenti di via Bosco scrivevano una lettera aperta al sindaco Galimberti ponendo domande chiare e soprattutto chiedevano tutela. Gli stessi cittadini hanno dato vita ad un comitato BiometaNO che contesta l’infondatezza del presunto contributo che l’impianto di biometano dovrebbe dare nella prospettiva della
chiusura dell’inceneritore in quanto nella stessa relazione tecnica depositata da A2A agli atti della conferenza dei servizi in corso per la Valutazione di Impatto Ambientale si legge che uno dei pilastri su cui si fonderebbero sia il piano economico che la stessa scelta della localizzazione dell’impianto è precisamente la sua ‘sinergia’ con l’inceneritore e l’impianto a biomasse legnose, dai quali il digestore trarrebbe il calore necessario al processo produttivo.
Considerato che recentemente A2A ha precisato che, in riferimento alle notizie di stampa relative agli investimenti del Gruppo a Cremona, gli investimenti previsti nel nuovo piano strategico per mantenere in efficienza il termovalorizzatore di Cremona sono da considerarsi solo nel perimetro dell’attuale Autorizzazione Integrata Ambientale, che scade nel 2029.
Si interroga il Sindaco e la Giunta:
1. per quali progetti del piano 20/30 è già stato avviato l’iter per la realizzazione dei relativi impianti (studi di fattibilità, progettazione di massima ed esecutiva, acquisizione delle autorizzazioni ecc.) e cioè, per dirla con la metafora utilizzata dal Sindaco a che punto è il rifacimento della casa o in relazione a quanto dichiarato dal capogruppo Poli a che punto è in concreto l’attuazione del piano? È stata costantemente aggiornata la pagina del sito del Comune “Cremona 20/30. Insieme per un futuro green e smart” dedicata allo stato di avanzamento dei progetti del
piano?
2. in che misura la raccolta differenziata attuata in questi dieci anni nella nostra città ha contribuito a diminuire il conferimento complessivo di rifiuti nel termovalorizzatore? In che misura, grazie all’eventuale diminuzione del
conferimento di rifiuti, è stato ridotto il funzionamento del termovalorizzatore e di conseguenza è migliorata la qualità dell’aria? In particolare, quante tonnellate in meno di CO2 sono state prodotte in questi anni grazie all’eventuale minor
conferimento di rifiuti nel termovalorizzatore?
3. in previsione della chiusura del termovalorizzatore qual è la concreta alternativa individuata e in corso di realizzazione per lo smaltimento delle attuali 70.000 tonnellate di rifiuti oggi conferiti nel termovalorizzatore e a quali costi per i cittadini?
4. A fronte dello spegnimento dell’impianto nel 2029 quale concreta alternativa è stata individuata ed è in corso cli realizzazione per il teleriscaldamento?
5. dopo l’approvazione dell’ordine del giorno della maggioranza quanti consigli comunali o quante commissioni, esclusa la vigilanza, sono state convocate da Sindaco e Giunta per aggiornamento in merito al piano Cremona 20/30? In che
modo sono stati attuati percorsi partecipati per coinvolgere cittadini, associazioni, portatori di interessi, altre istituzioni del territorio nella presentazione, analisi, implementazione delle azioni all’interno del progetto e per far crescere una cultura ambientale complessiva, radicata, virtuosa e responsabile? È stata data una risposta alla lettera inviata in data 15 marzo 2023 ai cittadini di via Bosco? Il Sindaco e la Giunta hanno incontrato il Comitato BiometaNO?
6. la localizzazione dell’impianto di biometano è stata effettivamente condizionata dalla ‘sinergia’ con l’inceneritore e l’impianto a biomasse legnose, dai quali il digestore trarrebbe il calore necessario al processo produttivo?ù
A) Sulla collocazione, di cui spesso si è parlato, riassumiamo gli elementi più volte ricordati:
– sinergia con altri impianti,
– luogo vocato,
– immissione diretta in rete a media pressione
B) Questo progetto si inserisce in una progettualità più ampia di lavoro con Università, con lo ZAF Innovation Center, con i centri di ricerca e le imprese proprio sui temi della transizione ecologica ed economica. E con una collaborazione importante di A2A anche con il nostro Politecnico sempre su questi temi. Si farà o no l’impianto di biometano? Dipende se A2A saprà dare una risposta alle giuste osservazioni di cittadini e di Amministrazioni come la nostra. A breve avremo la risposta all’interno dell’iter di VIA. Se le risposte ci saranno, si andrà avanti, altrimenti non si farà. Ma questo è nelle cose di iter rigorosi e seri, come sempre li abbiamo intesi. E mi sembra che non solo quindi ci sia stata visione, ma anche rigore nel portarla avanti con determinazione e attenzione al bene di tutti. In conclusione. La visione di Cremona 20/30 si inserisce in una visione complessiva su ambiente e sviluppo energetico della città. Sui singoli oggetti e anche sulla visione i momenti di approfondimento sono stati molteplici e gli incontri con i cittadini, soprattutto su alcuni temi chiave, sono stati e sono moltissimi (pensiamo ad esempio al lavoro enorme di partecipazione fatto riguardo all’obiettivo 10 sulla raccolta differenziata, ma, come noto, molti altri temi sono stati oggetto di ampi dibattiti pubblici).
La risposta del sindaco Gianluca Galimberti, note finali
”Se proviamo a partire dall’aria come chiave di lettura ambientale, le fonti di inquinamento sono molto chiare e definite con precisione dallo studio epidemiologico fatto da ATS (vedi anche e ad esempio incontro pubblico del 7 ottobre 2022). Gli elementi chiave sono:
– occorre non spargere reflui e usarli per produrre energia;
– occorre implementare un trasporto sostenibile, pubblico ed elettrico;
– occorre rafforzare le linee elettriche della città perché la transizione ecologica è anche una transizione elettrica, e con l’operazione Aem e cavidotti andiamo in quella direzione;
– occorre implementare il verde dentro un piano del verde e un regolamento (e anche il censimento arboreo);
– occorre un uso intelligente dell’energia: più energie rinnovabili, maggior autosufficienza energetica, minor consumo con un piano di efficienza energetica;
– occorre implementare un uso intelligente della materia volto più alla differenziazione, secondo l’idea di gerarchia dei rifiuti;
– occorre mantenere controlli ambientali svolti forti anche su situazioni molto complesse e con esiti anche di grande valore (vedi ad esempio Tamoil) o nella costruzione di strumenti ulteriori di monitoraggio e controllo (anche dentro il piano protezione civile).
Tutto questo è avvenuto ed è in atto, con Cremona 20/30 e con tutti gli altri piani ambientali, integrati tra loro, in una visione di insieme, concreta, capace di interventi nel presente e di visione per i prossimi anni. E sono fortissime le connessioni con il mondo della ricerca che proprio in questi anni si sta così tanto sviluppando e anche con un’idea interessante di sviluppo economico che unisce tutto il territorio, città e le attività produttive. Dunque Cremona 20/30 è davvero un progetto importante, dentro una visione di città, che sull’ambiente e sullo sviluppo complessivo sta giocando una partita importante, con una visione strategica e di crescita e lo fa insieme, amministrazione, player della città, aziende partecipate sane e capaci di investire, tutto il tessuto produttivo, la cittadinanza attiva di Cremona”.
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All’interrogazione di Maria Vittoria Cweaso il sindaco Gianluca Galimberti ba dato una risposta articolata, pubblicata integralmente nel link sottostante. Ceraso si è detta non soddisfatta della risposta ricevuta.