Tumori al seno, polmone e pancreas: primato a Cremona

9 Aprile 2024

Sabato 6 aprile si è tenuto il secondo dei tre incontri promossi dal Coordinamento Stati Generali Clima Ambiente Salute della provincia di Cremona.  I temi trattati e le importanti informazioni fornite dai relatori, sia in campo medico-scientifico sulla interazione fra tumori e ambiente, sia in merito al nuovo ospedale di Cremona e al progetto di realizzazione di un  impianto di biometano all’interno del Parco del Po e del Morbasco, meritano di essere ampiamente diffusi ai cittadini cremonesi.

Ha introdotto Carla Bellani che, ricordando che domenica 7 aprile l’Organizzazione Mondiale di Sanità (OMS) promuove la Giornata mondiale della Salute con il tema “My health, my right” (La mia salute il mio diritto) per celebrare la salute come diritto umano fondamentale, ha parlato della relazione fra democrazia, territorio e salute, sottolineando che,  a fronte di una spesa militare che si espande, la spesa sanitaria non riesce più a garantire una assistenza adeguata a una buona parte dei cittadini, principalmente a coloro che non possono permettersi di rivolgersi alla sanità privata. 

Preferiamo spendere per il riarmo o per garantire la salute di tutti? La risposta sembrerebbe ovvia, ma così non è”. 

Sono poi intervenuti i medici Alberto Bottini e Pietro Cavalli, con una   relazione dal titolo “Inquinamento e tumori”, molto interessante, ma anche molto inquietante, sulla correlazione fra condizioni ambientali e tumori. La loro esposizione si è basata su dati e studi riportati dalle più importanti associazioni mediche e riviste scientifiche internazionali. 

Bottini, dopo aver spiegato che “il cancro è il risultato di graduali accumuli di mutazioni genetiche che aumentano la proliferazione cellulare … provocate da fattori ambientali, fattori ereditari e fattori replicativi (casuali o stocastici (probabilistici))”, ha evidenziato che la seconda causa di mutazione sono proprio i fattori ambientali, mentre sembra aver minore importanza lo stile di vita al quale precedentemente si attribuiva una forte influenza sulle patologie tumorali. 

Infatti, le popolazioni del Sud, anche con stili di vita mediamente meno salutisti di quelli delle popolazioni del nord Italia, presentano una mortalità inferiore. “La differenza la fa l’ambiente”. 

Cavalli, dopo aver posto in evidenza l’importanza dei dati e sulle fonti degli stessi “i numeri parlano più di tanti discorsi e i numeri presentati non ce li siamo inventati”, ha illustrato, con una serie di tabelle, come la mortalità e l’incidenza per varie tipologie di tumori sia più elevata a Cremona rispetto alla media lombarda e italiana; particolare rilevanza hanno i dati relativi al pancreas e al polmone.

Analizzando poi i dati relativi al tumore alla mammella, Cremona presenta “una incidenza doppia e una mortalità di 4 punti superiore alle media italiana ed europea. … Abbiamo dati molto recenti della relazione fra incremento del tumore alla mammella, con un rischio che aumenta del 30% per ogni incremento di 10 µg/m3 di polveri ultrasottili Pm 2,5. Dati di uno studio francese.” (ESMO 2023)

Cavalli ha poi sottolineato la fondamentale importanza della comprensione e della consapevolezza da parte dei cittadini che abbiamo un problema serio.

Sempre sul versante sanità, nel dibattito sviluppatosi dopo gli interventi,  è stato poi evidenziato che la nuova formulazione dello studio epidemiologico prodotto dalla ATS di Cremona “Valutazione d’impatto sanitario mediante calcolo dei decessi attribuibili alle polveri sottili nel distretto di Cremona”, si basa su dati statistici e rinuncia a valutare le ricadute delle fonti locali di inquinanti. Si dovrebbe quindi applicare il Modello di Ricaduta degli Inquinanti Atmosferici, di importanza basilare per individuare le principali fonti di inquinamento locali ed intervenire di conseguenza per limitarne l’impatto sulla salute dei cittadini.

Sul fronte nuovo ospedale Pietro Cavalli, che già in altre sedi aveva avanzato le sue perplessità, afferma che “la funzione di un ospedale forse è diversa dalla struttura di un ospedale. Credo che siamo tutti d’accordo, anche perché ricordo che. durante la pandemia il buon assessore Bertolaso aveva costruito l’ospedale alla fiera. E lì ha funzionato”. Se ne deduce che perchè un ospedale possa adempiere alla sua funzione, il contenitore è meno importante del contenuto.

Questo vale anche per l’ospedale di Cremona: “Si potrebbe tranquillamente mettere a norma quello che c’è. E non so se avete idea di cosa significa costruire un ospedale di fianco a un altro. L’ospedale di Piacenza dovranno rifarlo, ma non lo fanno mica di fianco, lo fanno da un’altra parte. Quindi costruire un ospedale di fianco a un altro significa esporre i ricoverati ai cantieri esterni. Prima per costruire il nuovo e poi per abbattere il vecchio. Io stesso se avessi un problema, non andrei in un cantiere a farmi operare. Non ci sono soldi in sanità, solo il 6.5% del PIL …, i nostri problemi non sono fare un ospedale, sono garantire l’assistenza sanitaria, abbattere le liste d’attesa, far lavorare meglio gli operatori, dotarli di tecnologia adeguata. Lo sapete che nel prossimo ospedale, stando a quello che ho visto, non c’è una PET, fondamentale per i pazienti oncologici”. 

Sull’ospedale sono poi seguiti altri interventi: chi sono gli stake holder (portatori di interesse) del nuovo ospedale? Chi lo ha progettato e chi lo costruirà e i cittadini, cioè i veri interessati e i finanziatori della sanità pubblica? Perché questi non sono stati e non sono interpellati? 

E‘ poi intervenuta l’insegnante Antonella Li Causi parlando della nuova maxi-antenna sorta in via Flaminia, contro la quale sta nascendo un comitato. Anche qui si è posto un problema di metodo che poi è un problema di democrazia delle istituzioni e delle loro scelte: “Nessuno è stato informato, come è stato possibile autorizzare questa installazione nelle vicinanze di una scuola? Nessuno si è posto il problema dell’impatto che questi campi elettromagnetici possono avere sulla nostra salute?” 

Infine, la parola è passata a Luigi Lipara, presidente del “Comitato BiometaNo” che ha fatto una dettagliata cronistoria della vicenda dell’impianto che A2A vorrebbe realizzare presso l’area dell’inceneritore.

Ha evidenziato le incongruenze e le carenze  del progetto. Ha illustrato i passi fino ad oggi compiuti dal Comitato per cercare di fermare questo impianto industriale, spacciato per impianto agricolo dal proponente che però è una azienda che non opera in agricoltura, ma nel trattamento rifiuti e nella produzione di energia. Un impianto che porterà traffico di mezzi pesanti su strade non adatte al loro passaggio, e quindi nuovo inquinamento, un impianto che, per essere remunerativo, dovrà essere finanziato con soldi pubblici. Il metano poi è un gas con un potenziale climalterante superiore 80 volte alla Co2. 

Il prossimo incontro organizzato dagli Stati generali Clima Ambiente Salute è previsto sabato  20 aprile sempre in sala Zanoni.

 

Michele Arisi

Sotto le slide proiettate durante l’incontro organizzato dal Coordinamento Stati Generali Clima Ambiente Salute nell’ambito del ciclo ‘Territorio Democrazia Salute’

6aprile_Inquinamento e tumori

2 risposte

  1. Perché non far aprire o chiedere un dibattito aperto tra i candidati a Sindaco su questi gravissimi temi. Ad oggi tutti, dico tutti, se ne guardano bene dall’entrare nel merito di problemi che superano tutto il resto e nel resto c’è pure tanto.

  2. Chiedo scusa, nel mio precedente quando dico tutti non faccio riferimento alla lista degli ambientalisti che la loro parte la stanno facendo.

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