Per Fulvio Ghisolfi (ultimo a destra nella foto) scomparso martedì scorso a 77 anni, il Po è stato l’amore di tutta una vita. Ha imparato a conoscerlo giovanissimo. Canoista talentuoso vinse un campionato italiano coi colori della società canottieri Baldesio in k4 con Zilioli, Pedroni e Galletti. Grazie a questo e ad altri successi diventò socio onorario della più antica società remiera cremonese che ha frequentato assiduamente finché le forze l’hanno sorretto. Anni fa si ammalò di epatite C, una malattia che parecchio tempo dopo gli ha provocato un tumore contro il quale ha lottato in silenzio con grande dignità. Appesa la pagaia al chiodo, Ghisolfi si è dedicato alla voga alla veneta. Rematore provetto, ha partecipato alle più impegnative trasferte sul fiume. Maestro di voga, ha trasmesso la passione per lo sport a generazioni di baldesini e non solo. Ha gestito per anni il negozio di frutta e verdura in via Geromini. Cessata questa attività, ha intrapreso in cooperativa quella di traslocatore. Lavoratore instancabile, dedicava il tempo libero alla famiglia e al fiume. Dopo la recente perdita della moglie, aiutava la figlia a crescere i nipoti. L’altro figlio vive e lavora all’estero. Il carattere forte e tenace, ma anche burbero e incline alla polemica ne celava le profonde doti umane, apprezzate da chi gli è stato vicino. La camera ardente è aperta oggi, giovedì 2 febbraio, dalle 14 alle 18 e domani dalle 8 presso l’ospedale maggiore, dove dalle 9 si celebreranno le esequie funebri.
