Allarme fiumi inquinati, la svolta inizi a Cremona

9 Aprile 2021

L’associazione ABC-Alleanza Bene Comune-La Rete (poi ABC-La Rete) nei suoi interventi su queste pagine ha più volte richiamato l’attenzione sulla gravità della situazione ecologico-ambientale, peraltro evidenziata dai devastanti effetti del cambiamento del clima e dall’ormai provato rapporto tra le deforestazioni praticate irresponsabilmente nel mondo e le pandemie che si annunciano più frequenti del passato.
ABC-La Rete, pur consapevole di toccare un tema molto sensibile nei nostri ricchi territori legati indissolubilmente al loro grande fiume sul quale si affacciano, ha più volte indicato tra i responsabili delle emissioni climalteranti e inquinanti l’agricoltura e la zootecnia intensive che qui si praticano. Ebbene, giovedì 8 aprile, la trasmissione Rai ‘Leonardo, il TG della scienza e dell’ambiente’ (https://www.raiplay.it/video/2021/04/TGR-Leonardo-del-08042021-5ac5ea35-495a-4b77-b999-4443d3139ccb.html, a partire dal minuto 5’ 10”) nel servizio di Alessia Mari ha dato una conferma ancora più importante a ciò che era noto e che qui letteralmente viene trascritto. ‘L’inquinamento dei fiumi non è un problema solo per l’ecosistema dei corsi d’acqua, Un effetto a catena può causare l’aumento del calore in atmosfera. Abbiamo sempre pensato che i grandi fiumi che lambiscono le metropoli portassero una boccata d’aria fresca. Spesso invece possono soffocare ancora di più l’atmosfera. Succede se nei corsi d’acqua defluiscono scarichi fognari e di allevamento non trattati, scarti di fertilizzanti agricoli e detriti e rifiuti organici. Più un fiume è inquinato, più emette enormi quantità di gas serra come anidride carbonica, metano e biossido di azoto in concentrazioni fino a 5 volte superiori rispetto all’atmosfera. Lo certifica uno studio dell’università di Hong Kong sui 15 grandi fiumi dei territori rurali attorno alla metropoli asiatica. Un fiume inquinato riscalda il clima fino a 10 volte di più che un fiume pulito. I batteri aerobici e anaerobici infatti scompongono le sostanze proteiche, carbonio e azoto, contenute nelle acque reflue, rilasciando grandi quantità di gas nel processo. Fiumi e torrenti inquinati di tutto il mondo rilascerebbe in atmosfera 4 miliardi di tonnellate di carbonio l’anno, quanto le emissioni aeronautiche mondiali. I gas serra aumentano poi se i terreni circostanti sono già fortemente inurbati con un’eccessiva cementificazione e se il flusso delle acque viene ostacolato da dighe e detriti. L’effetto vale per tutti i grandi corsi d’acqua del mondo, anche quelli più vicini a noi. Non a caso il ripristino ecologico dei fiumi rientra nel ‘Green Deal europeo’, il progetto per azzerare il riscaldamento climatico entro i prossimi 30 anni’.
Ed ecco allora che qui si rilancia l’idea di cogliere la spregevole occasione dello ‘scippo’ della Mostra internazionale del bovino da latte quale ultimo insulto ad un orgoglioso passato di queste terre per utilizzare la conoscenza e nuovi modelli e paradigmi di sviluppo, prima ancora che di crescita. Questi terreni, resi preziosi per cinquecento anni proprio dalla gestione delle acque, tornino, in una visione nuova e sostenibile di futuro, ad essere un modello globale di agricoltura.

Benito Fiori
per ABC-La Rete

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