Antica Roma, comoda la vita. Grazie agli schiavi

2 Novembre 2021

A noi del XXI secolo, stanchi di essere disturbati dalle allarmistiche notizie sul riscaldamento globale, sull’inquinamento degli oceani, sulla plastica abbandonata ovunque, ossessionati dalla fretta, bloccati dalle code che si formano nel traffico un po’ dovunque, accentuate dal covid non si sa il perché, sarebbe piaciuto vivere in qualche epoca del passato, per esempio al tempo degli antichi Romani, quando tutto ciò che ci angoscia era assente? Di getto diremmo sì, ma pensando ai vaccini che non c’erano, agli antidolorifici di là da venire, all’anestesia a cui si ricorreva probabilmente dando una botta in testa al paziente tale da
tramortirlo, alla mancanza della penicillina, degli antibiotici e dei farmaci contro il dolore che noi oggi abbiamo a disposizione, è probabile che quel sì diventi un no. Prendendo invece in esame gli aspetti positivi della vita nella società romana, il nostro diniego a vivere al tempo dei Cesari non sarebbe più tanto convinto.

All’epoca, i Romani non se la passavano per niente male grazie al fatto che avevano a disposizione un gran numero di schiavi, che, vivendo presso la famiglia, venivano impiegati in tutte le diverse funzioni della vita quotidiana. Alipilus, per esempio, era lo schiavo addetto a depilare le ascelle (ala significa ascella). Un’usanza di carattere igienico ed estetico che qui da noi abbiamo incominciato ad attuare in modo generalizzato soltanto da una trentina d’anni, ma che era già stata posta in essere dagli antichi duemilacinquecento anni or sono. Atriensis era lo schiavo che aveva il compito di
accogliere gli ospiti pronunciando la frase ‘Dextro pede’, affinché non varcassero la soglia con il piede sinistro, ritenuto infausto. Se qualche ospite sbadato si fosse avvicinato col piede sbagliato, l’atriensis lo obbligava a entrare correttamente. All’entrata della casa stazionava un secondo schiavo, detto Ianuarius (ianua significa porta). Era il guardiano e, perché non abbandonasse il posto, a volte veniva incatenato. Gli antichi Romani impiegavano gli schiavi nella preparazione dei pasti. Captor era l’addetto a sezionare la carne da cuocere, mentre il Cellarius (cella vuol dire cantina) distribuiva vino e bevande ai commensali. Scissor (da scindo, taglio) invece era lo schiavo addetto al taglio delle vivande. Bisognava apparecchiare e sparecchiare la tavola, prima e dopo i banchetti? Si chiamava lo Structor (da struo, dispongo). Faceva caldo? Entrava in azione il Flabellarius (flabellum significa ventaglio) agitando il ventaglio per rinfrescare l’ambiente e scacciare gli insetti. Poi c’era lo Scurra, il buffone o mimo di casa per rallegrare ospiti e familiari, che svolgeva anche il ruolo di guardia del corpo. Qualcuno si era sdrucito la tunica? La Sarcinatrix (sarcinator significa rammendatore) era la schiava che si occupava di cucire e rammendare. Allora non esisteva la posta organizzata, ma c’era il Tabellarius (la tabella è la lettera) a
portare i messaggi e se qualche missiva era scritta in greco si chiamava l’Anagnostes, (lettore), lo schiavo che leggeva il greco.

L’organizzazione della società dell’antica Roma prevedeva anche il Cursor, che era lo schiavo che precedeva di corsa la carrozza del padrone per evitargli intoppi. Infine, era sempre pronto lo schiavo che accompagnava il padrone a passeggio ricordandogli il nome delle persone incontrate e salutate per la strada. Era il Nomenclator (da nomen e calo che significa chiamo), una funzione che sarebbe utile anche ai giorni nostri a molte persone. Comodità invidiabili, che tuttavia pongono una domanda inquietante. Come mai una società
come quella di Roma antica, che ha prodotto altissimi poeti e grandi scrittori, autori di opere ricche di sensibilità sociale e di solidarietà verso gli ultimi, ha sempre accettato al suo interno la schiavitù senza che nessuno abbia mai alzato un dito per scardinare questa negazione del sacrosanto diritto dell’individuo alla libertà personale?

 

Sperangelo Bandera

Una risposta

  1. Sicuramente anche allora esistevano i favorevoli e pure una minoranza contraria, proprio come oggi, ma molto meno esaltata perché i ricchi ne bloccavano ogni tipo di ribellione.
    HASTA SIEMPRE….COMANDANTE SPERANGELO !!!!

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