‘Arteinsieme’, Arcimboldo e Caravaggio per trovare la luce

9 Ottobre 2023

Grande partecipazione al primo appuntamento dell’edizione 2023: le guide dell’Area Riabilitativa psichiatrica illustrano le opere e raccontano la propria storia di salute mentale
Prossimo appuntamento domenica 22 ottobre: per partecipare occorre prenotare.

Ci sono opere d’arte in grado di far risuonare qualcosa dentro di noi, toccando corde profonde. Così è stato per utenti e operatori dell’Area Riabilitativa psichiatrica dell’Asst di Cremona, che sabato 7 ottobre hanno guidato il pubblico alla scoperta delle opere più belle e particolari della Pinacoteca cittadina. Grande successo e partecipazione per il primo appuntamento di Arteassieme, progetto di cultura, benessere e inclusione promosso da Asst Cremona con Target Turismo, l’associazione Come Together Odv, la Fondazione Comunitaria della Provincia di Cremona, con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Cremona, dell’Assessorato alla Cultura e del sistema museale “CremonaMusei”.

Le sale del Museo civico di Cremona sono state luogo d’incontro tra l’arte e la salute mentale, per rinnovare un appuntamento ormai consolidato ma che ad ogni edizione sa emozionare e far riflettere. Il primo appuntamento ha visto la partecipazione di Luca Burgazzi (Assessore alla Cultura), Rosita Viola (assessore alle Politiche Sociali e della Fragilità), Maria Chiara Bondioni (dirigente settore Cultura Musei City Branding Comune di Cremona), Marina Volonté (responsabile Sistema Museale Cremona Musei e Museo Archeologico), Roberto Poli (direttore Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze Asst Cremona) cui si aggiungono gli educatori, i volontari e i promotori dell’iniziativa.

Il percorso in sedici tappe – una per ogni opera scelta – ha offerto uno sguardo inconsueto sui capolavori in mostra, illustrati con cura dalle guide di Arteassieme, che hanno colto l’occasione per parlare della propria esperienza di salute mentale. Questa esperienza è frutto di un lungo e attento lavoro di preparazione in collaborazione con guide turistiche professionali, seguito in prima persona da Roberto Pezone, responsabile dell’Area Riabilitativa, dagli educatori Francesco Casali, Ilaria Guaschi, Paola Forlani, da Greta Damiani (terapista della riabilitazione psichiatrica).

Le descrizioni e le testimonianze sono state raccolte in una guida cartacea, realizzata dall’Ufficio Comunicazione e Relazioni esterne dell’Asst di Cremona e dagli operatori dell’Area Riabilitativa, consegnata a tutti i partecipanti.

 

“TROVARE IL LATO POSITIVO, COME L’ARCIMBOLDO”

Maria ha scelto l’“Ortolano”, dipinto ad olio realizzato da Giuseppe Arcimboldo a fine XIV secolo. «È una delle opere più famose del museo – spiega – Si tratta di una natura morta, che girata di 180 gradi assume quasi per magia sembianze umane». Osservandola, riflette sulla propria esperienza personale:«Siamo ciò che mangiamo – aggiunge Maria – Ma vi siete mai chiesti come fa una persona a mangiare o a non mangiare quando è depressa? Quando capitava a me, non mangiavo, non mi lavavo, non mi occupavo nemmeno della mia casa e della mia vita. Solo con l’aiuto di persone competenti sono riuscita a guardare la mia vita da un punto di vista diverso». Proprio come accade osservando l’Ortolano. «A volte basta cambiare sguardo per avere una visione più ampia e imparare a essere ottimisti, perché anche questo contribuisce al benessere».

 

STARE BENE SIGNIFICA “SCEGLIERE LA LUCE, COME CARAVAGGIO”

Annamaria illustra il “San Francesco in meditazione”, dipinto da Caravaggio all’inizio del XVII secolo. «Fino a poco tempo fa era considerata una copia fedele, eseguita da un pittore sconosciuto, ma dopo indagini accurate è stato accertato che l’autore è proprio il Caravaggio, tra i più grandi artisti di tutti i tempi. La sua vita travagliata e fuori dagli schemi è l’espressione della forza di vivere, sperimentare, sentire. Qualcuno l’ha considerato pazzo, ma grazie alla sua opera e al suo stile ha saputo rivoluzionare l’arte e la pittura nei secoli a venire.  Scegliendo la luce, ha saputo esprimere la sua inquietudine, al confine con le ombre dell’anima e della mente, ma la lotta con il proprio “io” lo accompagnerà per tutta la vita». Anche Annamaria si è sentita così, alla ricerca di un equilibrio instabile tra luce e ombra. «Trovare la luce nell’oscurità significa prendere coscienza di sé – afferma -. In questo tempo ho scoperto che l’arte sapeva placare la mia mente. Per Caravaggio non è stato così: è morto prima di trovare pace, solo, stigmatizzato, ma sempre considerato un genio, qualità che forse risiedeva proprio in quell’inquietudine. Per fortuna oggi chi soffre di problemi di salute mentale ha la fortuna di poter trovare aiuto, persone straordinarie in grado di farti veder la luce e farti sentire nuovo».

 

IMPARARE LA SIMMETRIA OSSERVANDO IL CAMPI

Paolo illustra il San Giovannino di Bernardino Campi, risalente alla fine del XVI secolo. «Mi è parso di cogliere un invito alla riflessione da parte dell’artista, nascosto in un piccolo particolare che rischia di sfuggire all’occhio di un osservatore poco attento». Paolo indica la scritta in latino – Ecce Agnus Dei – ricamata sul nastro svolazzante legato alla croce che il santo tiene in mano. Nonostante sia capovolta, la parola Dei si legge facilmente perché speculare ed univoca come univoco è il dio dei cristiani». Simmetria ed equilibrio sono gli elementi che hanno catturato la sua attenzione, richiamando una riflessione sul percorso fatto, che«si affronta camminando su due strade distinte, che convergono sullo stesso risultato: la consapevolezza e del benessere». Paolo fa riferimento alle cure farmacologiche, «quasi sempre indispensabili, soprattutto quando il disagio sfocia in patologia», e la psicoterapia, «comunque fondamentale». Un equilibrio possibile solo se la persona accetta di percorrere entrambe le strade senza ricadere nell’autostigma:«l’utente tende a percepire la propria patologia come un punto di arrivo definitivo della propria esistenza, da gestire solo con le pillole, e non come l’opportunità di affrontare e gestire le cause che l’hanno generata».

LA FORZA DELL’IMPERFEZIONE: “DA VICINO NESSUNO È NORMALE”

Giusy descrive con cura un armadio in legno di cipresso intarsiato, realizzato a fine XV secolo da Giovanni Maria Platina: «È un oggetto d’arte unico al mondo – afferma – fatto per la sacrestia del Duomo, dove custodiva la documentazione della Cattedrale. Nelle varie tarsie si vede l’uso della prospettiva di cui il Platina è stato maestro». Come sottolinea Giusy, il legno lavorato ha subìto gli effetti del tempo, gli urti della vita, un po’ com’è successo a lei. «Se lo osservate bene, ha delle imperfezioni dovute all’umidità e al fatto che sono trascorsi i secoli, ma grazie al restauro possiamo ammirarne ancora la bellezza. Allo stesso modo, ognuno di noi può essere imperfetto, ma farne un punto di forza e grazie alle cure possiamo ritrovare il benessere psico-fisico». Osservandolo, prova ad immaginare il misterioso contenuto custodito da quell’armadio nei secoli. «Ognuno di noi può rivelare dentro di sé una preziosa e inaspettata sorpresa», riflette. «A volte si pensa che la persona col disagio mentale non valga niente, invece non è così e noi siamo qui a dimostrarvelo. Lo possiamo fare perché altre persone ci hanno dato la possibilità di esprimerci. Bisogna essere curiosi, andare oltre lo stigma, senza avere paura. Viva la pazzia e siate folli nella piattezza della normalità. Da vicino nessuno è normale».

PROSSIMO APPUNTAMENTO: DOMENICA 22 OTTOBRE

Il prossimo appuntamento sarà domenica 22 ottobre – sempre in due turni- alle ore 10.30 e alle ore 11. Dopo la visita, i partecipanti potranno restare nelle sale per ammirare le altre opere custodite.

Per partecipare (fino a un massimo di 25 persone pe turno) è necessario prenotare inviando una e-mail a prenotazioni@targetturismo.com, chiamando il 379 1165691oppure 0372 407081.

Guida_ArteAssieme_2023

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