Pollicino: spot tv imbarazzanti all’ora dei pasti (e non solo)

31 Marzo 2022

La scena è in bagno. Una giovane donna è seduta sul sedile del water. ‘Come tante donne ho piccole perdite urinarie. Niente di cui vergognarsi. Ma perché, se è pipì usiamo ancora gli assorbenti per il ciclo?’. Così la giovane donna estrae da una confezione un assorbente: ci informa che quel prodotto sembra un normale assorbente per il ciclo ma è studiato per assorbire altre cose. E lo dimostra versando l’acqua
contenuta in un portafiori che ha trovato vicino al rotolo della carta igienica. Il pannolino è straordinario: protegge da perdite, odori e sensazioni di bagnato. ‘Così resti asciutta per tutta la giornata’.

Altro scenario. Siamo a tavola, un pranzo in famiglia. ‘Vedo che stai meglio adesso’ dice il nonno al figlio più giovane. ‘Già – gli risponde – la diarrea e gli antibiotici mi stavano provando: poi sono arrivati i fermenti lattici… (prodotto venduto in farmacia). Ora, a tavola, tutti sorridono. ‘Intestino in forma, famiglia forte’. Se dobbiamo parlare di gonfiore intestinale il posto più idoneo è il divano. La conversazione avviene fra due amiche. ‘Bei pantaloni!’. ‘Ah, grazie: con la mia pancia gonfia me li sogno…’. Allora una delle due estrae dalla borsetta una confezione di fermenti lattici contro il gonfiore (un noto prodotto anche questo in farmacia), seguito da una serie di ammiccamenti, di cose che non si possono dire ma che si possono immaginare: flatulenze, brutte figure e certi espedienti per sembrare delle silfidi.

Poi ci sono gli assorbenti con le ali e con fori a imbuto: così il liquido in eccesso viene filtrato rapidamente e trattenuto lontano dalla pelle, ‘assicurando una sensazione di asciutto che ti conquisterà! Le barriere protettive ti faranno sentire più sicura che mai’. Trovo però in rete una cliente del prodotto che non è del tutto d’accordo: le ali sono troppo corte e non impediscono una perdita di pipì sui lati, ‘e appena (il prodotto è) a contatto con la pelle per circa dieci minuti il sedere resta irritato’ (sic).

Infine, la vulva che parla. Pensavo che la vagina servisse al parto naturale e prima ancora per altri scopi intuitivamente ludici. Ma non sapevo che la vulva fosse capace di articolare le sue labbra, quelle più grandi. Per poi scoprire che parla anche meglio di qualche analfabeta di ritorno. Confesso di essere rimasto indietro.

Ho sempre pensato che certi argomenti che toccano la sfera intestinale, a tavola, siano da bandire. Non credo sia salutare parlare di diarrea mentre la padrona di casa serve l’insalata russa preparata dalla nonna. I problemi intestinali, ma anche la stitichezza quando in tavola arrivano le polpette di carne, andrebbero evitati. Anche l’incontinenza urinaria. E’ un problema non solo della terza età. Parlarne va bene. Credo che il bagno sia la sede giusta, non certo la tavola. In bagno si può parlare di qualsiasi argomento (anche di diarrea). Il divano, è vero, aiuta con sincerità a esternare anche le tematiche più spinose: è il luogo migliore per parlare di certi problemi. Anche se poi, che tu sia a tavola o comodamente seduto sul divano, se ti scappa devi correre in bagno. Dunque, il bagno la vince su tutti. Cosa accomuna tutto questo? La fisiologia del nostro organismo? La medicina palliativa per la terza età, ma non solo quella? No davvero! Certamente, la comunanza sta nella pubblicità all’ora dei pasti. E’ vero, si tratta di problemi comuni, non c’è nulla per cui vergognarsi, ed è logico che certa pubblicità venga proposta all’ora dei pasti dove si raccoglie il numero maggiore di teleutenti: è una legge di mercato. Sentir parlare di diarrea intanto che si mangia non è la massima aspirazione per chi è tornato a casa stanco e magari imbufalito per il lavoro. Vedere assorbenti asciutti oppure, alla peggio, intrisi di sangue, non aiuta l’appetito. Anche parlare di prurito nelle zone intime (imbarazzante), oppure di difficoltà all’evacuazione
(che, sia detto, in quella fascia oraria è molto più in tema rispetto ad altro perché l’evacuazione è la logica conseguenza della fase digestiva) o ancora di pasta per dentiere e di problemi prostatici, quando sei a tavola non è bello.

Che dire, infine, dei problemi di eiaculazione. Un vecchio spot mostrava due fiammiferi, uno di questi si accende troppo velocemente e così brucia alla svelta. Spot molto carino. Però, all’ora di cena, magari in compagnia di amici, può risultare imbarazzante come del resto l’argomento. ‘Ne soffre uno su cinque’, dice lo slogan. Ci si guarda l’un l’altro: nessuno ha il coraggio di parlare o anche solo di sdrammatizzare. I figli chiedono al papà perché uno dei due fiammiferi si sia consumato così velocemente. Il papà non risponde. In altre situazioni il papà avrebbe detto di rivolgersi alla mamma – come al solito, perché la mamma è più brava a dare spiegazioni – ma forse, non in questo caso… ‘Mamma, me lo puoi spiegare tu?’. I figli sono spietati.

 

POLLICINO

5 risposte

  1. La pubblicità è l’anima del commercio ….ma quasi sempre rompe i coglioni….e mi domando con quale assiduità uno la guardi ….io cambio perché nella pubblicità c’è una esagerazione nella presentazione estetica del prodotto che non corrisponde nella realtà. Meditate gente Meditate.

  2. Complimenti. Bellissimo e opportuno commento che molti hanno già fatto. Una ragione in più per spegnere la tv quando si è in tavola. “Chi è cagion del suo mal pianga se stesso”

    1. Grazie! giro i complimenti a Pollicino che abbasserà gli indici d’ascolto continuando a scrivere delle bestialità (ma non solo) televisive.

  3. Non c’e dubbio: siamo in ammollo da mattina a sera in un’orgia di truculenta volgarità. A danno dei sordidi palancari che riducono gli umani a un fenomeno di malfunzionamento idraulico propongo qui e ora il boicottaggio commerciale. Chi la fa l’aspetti: punire cattiva pubblicità con sciopero dei consumatori. In fondo, perché sanzionare solo Putin?

  4. Io uso un trucco mio personale per saltare regolarmente la pubblicità. Se mi interessa un programma, lo guardo sulla piattaforma sky lo registro e lo guardo a partire da un 15 minuti dopo così quando arriva la pubblicità la salto tanto è vero che vi posso assicurare che la pubblicità da voi citata non l’ho mai vista. Sono pensionato e di televisione ne vedo molta.

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