Asst Cremona, chirurgia generale e pazienti oncologici

19 Gennaio 2023

Confrontarsi per lavorare meglio, offrendo al paziente consulenze multispecialistiche integrate e percorsi mirati, dalla pre-abilitazione alla riabilitazione domiciliare. Martedì 17 gennaio negli spazi di Casa Medea si è tenuto il workshop organizzato dalla Chirurgia generale dell’Ospedale di Cremona per valutare e migliorare la gestione ospedaliera dei pazienti con patologie oncologiche gastroenteriche ed epato-bilio-pancreatiche.

Hanno partecipato circa cinquanta specialisti delle unità operative di Anestesia e Rianimazione, Anatomia Patologica, Epatologia, Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva, Oncologia, Radioterapia, Radiologia, cui si aggiungono gli operatori della Centrale Operativa per la Programmazione Attività Chirurgica (COPAC) e della Direzione Assistenziale Professioni Sanitarie (DAPSS).

GRUPPI MULTIDISCIPLINARI

Dopo i saluti istituzionali del direttore generale Giuseppe Rossi, il direttore della Chirurgia Generale Gian Luca Baiocchi ha fatto il punto sull’attività chirurgica del 2022, definendo criticità e obiettivi e ponendo le basi per l’anno appena iniziato. «Nel corso del 2022 – ha spiegato – si è confermato il gruppo multidisciplinare di Patologia oncologica gastronenterica ed è stato avviato un nuovo gruppo multidisciplinare di patologia oncologica epato-bilio-pancreatica. Entrambi hanno un coordinamento interno al dipartimento oncologico e si riuniscono a cadenza settimanale, coinvolgendo numerosi specialisti afferenti a diverse unità operative». Come ha sottolineato Baiocchi, «imparare a lavorare bene insieme è il primo passo per definire percorsi che possano migliorare la presa in carico del paziente, dai momenti che precedono l’intervento chirurgico a quelli post-dimissione».

LA CURA PRIMA E DOPO L’INTERVENTO

Il workshop ha offerto l’occasione per presentare il nuovo percorso di pre-abilitazione e riabilitazione domiciliare, illustrato dall’anestesista Fabiola Harizaj e dall’oncologo Margherita Ratti. «La presa in carico – hanno spiegato – inizia già quattro o sei settimane prima dell’intervento chirurgico, per consentire al paziente di presentarsi in sala operatoria nelle migliori condizioni. Ciò comprende l’ottimizzazione delle terapie in corso, un’adeguata nutrizione e attività fisica, con il supporto della fisioterapia. Lo stesso vale per la fase successiva all’intervento, in cui il paziente viene accompagnato alla riabilitazione domiciliare con piani nutrizionali, attività fisioterapica e regolari controlli seguiti dagli specialisti di riferimento».

CONFRONTARSI PER MIGLIORARE

La seconda fase del workshop ha aperto la discussione ai presenti con una tavola rotonda condotta dalla dirigente medica Federica Pezzetti e dal presidente dell’associazione Medea Onlus Rodolfo Passalacqua. Tra i presenti sono intervenuti Ilaria Cavalli (Medicina Generale), Marzia Filippini (Radioterapia e Medicina Nucleare), Patrizia Galli (Responsabile Area Dipartimentale Chirurgia), Roberto Grassia (Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva), Miriam Mariani (Centrale Operativa per la Programmazione Attività Chirurgica), Laura Romanini (Radiologia), Daniele Spada (Oncologia) e Giulia Tanzi (Anatomia Patologica).

Il workshop ha consentito di mettere a fuoco alcuni ambiti di miglioramento: «Sempre più persone con patologie di media o elevata complessità si rivolgono all’ospedale di Cremona», ha confermato Baiocchi. «Nonostante negli ultimi anni l’incidenza di queste sia più o meno stabile, si registra un incremento di pazienti provenienti da fuori provincia pari al 40 per cento. Possiamo considerarla una criticità favorevole, cui risponderemo con prestazioni multidisciplinari integrate».

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