Asst Cremona, neuroradiologia fondamentale

13 Agosto 2023

A tre mesi dalla nomina di direttore della Neuroradiologia, Claudia Ambrosi spiega perché questa disciplina affascinante è un servizio fondamentale per il nostro territorio. Pensando al DEA di II livello.

 In pochi sanno che all’Ospedale di Cremona c’è la struttura di Neuroradiologia diretta da Claudia Ambrosi, nominata direttore a maggio di quest’anno. Michele BesanaEmilio GiazziGloria Maccabelli e Alessandro Scavuzzo sono i medici che lavorano con lei: un’équipe giovane ed entusiasta fatta di professionisti che hanno scelto Cremona per far crescere una specialità capace di fare la differenza, sia dentro la linea dell’urgenza-emergenza (ictus, aneurismi, patologie cerebrovascolari), sia nella diagnosi e nella cura delle patologie degenerative e croniche come la sclerosi multipla o l’epilessia.

 L’équipe di neuroradiologia, infatti, gestisce i pazienti di Cremona e Oglio Po con una reperibilità H24, sette giorni su sette: «Sino alle ore 23 seguiamo tutto in presenza e dalle 23 alle 8 veniamo chiamati per le urgenze. Il nostro bacino d’utenza è molto ampio perché oltre a Cremona e Casalmaggiore comprende Crema e Codogno», spiega Ambrosi. «Dentro l’organizzazione ospedaliera la neuroradiologia rappresenta un interlocutore con competenze clinico-gestionali del paziente molto specifiche e lavora al fianco degli altri specialisti neurochirurghi, neurologi, internisti, infettivologi e oncologi, offrendo un supporto, spesso, determinante per il malato».

«HO DECISO DI SCOMMETTERE SU CREMONA»

Dopo essersi formata all’Università di Pavia, Ambrosi si è specializzata a Brescia dove ha lavorato per vent’anni agli Spedali Civili. Dal 2020 ha deciso di trasferirsi e scommettere sull’Ospedale di Cremona: «Qui ho visto la possibilità di sviluppare una specialità in grande trasformazione, soprattutto in previsione del progetto “nuovo ospedale”. Spero che in futuro la nostra struttura possa arricchirsi di tecnologie sempre più avanzate per migliorare ulteriormente. Per questo continuo a seguire anche il filone della ricerca in collaborazione con L’Asst di Brescia dove mi occupo di uno studio sull’impatto ambientale dei metalli pesanti sul sistema nervoso con particolare attenzione all’età evolutiva e adolescenziale. Perché senza ricerca non c’è cura».

 IL FASCINO DELLA NEURORADIOLOGIA

«Nel tempo le numerose scoperte e le evidenze scientifiche hanno portato ad una grande evoluzione della neuroradiologia, una disciplina per me molto affascinante che richiede uno studio e un aggiornamento continui», aggiunge Ambrosi.

«Uno degli aspetti interessanti di questa specialità è che valuta l’effetto positivo o avverso dei farmaci sui pazienti in trattamento. Nelle persone con sclerosi multipla, ad esempio, facciamo controlli periodici con risonanza magnetica per monitorare l’evoluzione della malattia e se la terapia funziona o ha effetti indesiderati. Sulla base della nostra valutazione – che richiede una conoscenza approfondita dei farmaci – il neurologo ha la possibilità di correggere o cambiare la cura».

«Un neuroradiologo – precisa Ambrosi – deve avere conoscenze e competenze molto elevate: i quadri clinici spesso si sovrappongono, noi dobbiamo poter capire in quale contesto clinico stiamo guardando un cervello».

 TRATTAMENTI MINI-INVASIVI E COLLABORAZIONE CON GLI ALTRI SPECIALISTI

Più in generale la neuroradiologia si occupa della diagnosi e del trattamento delle patologie del sistema nervoso centrale e periferico (encefalo, midollo spinale e strutture annesse) nell’adulto e nel bambino, come le malattie infiammatorie acute e croniche, le patologie cerebrovascolari, oncologiche e infettive. Poi c’è il capitolo delle urgenze e delle patologie tempo-dipendenti.

«All’interno della nostra équipe – aggiunge Ambrosi – ci sono due medici interventisti vascolari e uno spinale. Quando ci sono le condizioni, questo consente di intervenire in modo mininvasivo per il trattamento di ictus, aneurismi e malformazioni vascolari complesse a livello cranico e spinale. Il nostro lavoro è complementare a quello dei neurochirurghi e dei neurologi. Si valuta caso per caso e si collabora, sempre».

TECNICHE AVANZATE E COMPETENZE CLINICHE ELEVATE

Attraverso l’applicazione di tecniche avanzate di Risonanza Magnetica funzionale è possibile mappare aree del cervello interessate, ad esempio, da patologie tumorali e offrire, attraverso le immagini, un supporto importante per il neurochirurgo che opera. Ciò accade in particolare con la chirurgia da svegli, praticata a Cremona dall’equipe del dottor Antonio Fioravanti (Direttore Neurochirurgia); in questi interventi, infatti, le immagini fanno da “traccia” per il neurochirurgo che deve salvaguardare il più possibile le aree non colpite da malattia.

 «IL FATTORE TEMPO È DECISIVO, MA NON BASTA»

L’Ospedale di Cremona è centro di riferimento per il trauma maggiore e per lo stroke (ictus), «La nostra attività si svolge in larga misura in urgenza – precisa Ambrosi. Per questo è importante essere tempestivi nella valutazione dei pazienti candidati ad un determinato tipo di intervento. Il fattore tempo è decisivo ma non basta. A determinare le nostre scelte sono anche la fisiopatologia e l’anatomia vascolare del paziente. La finestra terapeutica, ossia il tempo di intervento che abbiamo a disposizione per agire, varia da paziente a paziente, in base alle condizioni e alle evidenze cliniche che vengono valutate attraverso la raccolta di dati quantitativi tramite neuroimaging (Tac, Angiotac; Perfusione cerebrale). In sintesi, il neuroradiologo decide insieme al neurologo chi è candidato a cosa; se ci sono le condizioni gli interventisti agiscono per la disostruzione meccanica del vaso che salva la vita».

QUALCHE DATO

«In un anno la neuroradiologia interventista tratta circa cinquanta casi di stroke ischemici (ictus) – aggiunge Besana. Questo accade quando le altre procedure, ad esempio la trombolisi, non sono sufficienti o per ragioni cliniche non posso essere praticate. Nel 2022, i casi di aneurisma cerebrale sanguinante dove è stato necessario il nostro intervento (accanto ai neurochirurghi) sono stati quaranta. Ci occupiamo anche di malformazioni vascolari cerebrali e dell’impianto di stent carotidei. L’attività di diagnostica ci vede impegnati con un centinaio di procedure all’anno su pazienti che a Cremona trovano una risposta alle loro esigenze, senza doversi rivolgere ad altre strutture».

UN AMBULATORIO DEDICATO

I nostri pazienti possono contare su una presa in carico che prevede il follow-up grazie ad un ambulatorio dedicato (un giorno a settimana), che si occupa di monitorare l’andamento della patologia dopo il trattamento cerebrovascolare e di adeguare la terapia, in genere per un tempo di cinque anni. Inoltre, siamo un riferimento anche per le prime visite di persone con patologie potenzialmente trattabili. Per prenotare numero verde 800 638 638 oppure sportelli Cup. Serve l’impegnativa del medico di base con un quesito diagnostico specifico: prima visita o controllo – Ambulatorio di neuroradiologia interventista.

 

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