Ancora un riconoscimento per il professor Fausto Capellini. L’associazione Oasi di Foligno ha comunicato infatti all’insegnante cremonese, che sabato 22 febbraio gli sarà conferito il premio intitolato a una delle sue fondatrici, Giovanna Grieco. Insieme a Capellini saranno premiati il giornalista/scrittore Marino Bartoletti, l’associazione Giacomo Sintini ex giocatore della nazionale di pallavolo che raccoglie fondi per la ricerca su leucemie e linfomi e per l’assistenza in campo onco-ematologico, Sergio Menghini, ex speaker e direttore artistico di Radio Subasio, e il premio alla memoria conferito a Gigino Paternesi, che ha saputo alleviare la sofferenza con i suoi disegni e i suoi sorrisi.
Ex docente di Educazione Fisica alla scuola Media Virgilio di Cremona, Capellini, insieme ad Antonio Bodini, è ‘l’inventore’ del baskin, il gioco sportivo di squadra che permette a persone normodotate e altre con vari tipi e gradi di disabilità di far parte di una squadra contemporaneamente, mettendo a disposizione, ognuno a seconda delle sue possibilità, le proprie capacità per un fine comune.
Baskin infatti sta per ‘Basket inclusivo’, perchè tutti a vario titolo possono praticarlo. Dalla scuola il baskin si è espanso e sono nate anche squadre di cui fanno parte giocatori adulti. Il baskin sta portando Cremona in giro per l’Italia e per l’Europa: nella nostra città è stato concepito, modificato, perfezionato ed è diventato un modo di sviluppare capacità motorie, di relazione e collaborazione.
Capellini ha formato intorno a sè un gruppo di collaboratori molto appassionati e disponibili, dalla sensibilità particolare, che hanno esportato il gioco, chiamati da molte associazioni.
Attualmente Fausto Capellini sta lavorando a un altro sport inclusivo: le bocce. Anche in questo caso atleti portatori di difficoltà motorie e cognitive di diverso tipo e gravità giocano in coppia e collaborano con atleti normodotati. E anche in questo caso l’interesse per la nuova iniziativa a favore dei più fragili sta crescendo e si sta espandendo in modo esponenziale.
3 risposte
Tanto di cappello al prof. Capellini che ha speso tempo e fatica per portare avanti il suo progetto di aiuto ai disabili affrontando le note difficoltà legate alla mancanza di strutture, sponsor e personale.
Si è stata un’idea geniale ed eroicamente realzzata quanto basta perché si possa contare sulla sua diffusione. Straordinario assistere a come, in una partita di baskin , proprio un gioco riesca ad includere i diversamente abili nello stesso obbiettivo di vittoria in una competizione . E come lo spirito di squadra vi si possa accendere. Penso che molti altri sport di squadra si presterebbero ad essere adattati come questo. Ottimo prof. Capellini!
Con il baskin tutti i componenti della squadra danno un contributo alla causa, tutti si sentono utili nello stesso modo. Questa è la peculiarità di un gioco che ha preso spunto dalla pallacanestro, ma non l’ha adattata. Ha usato i fondamentali per costruire qualcosa di nuovo. Quando si tratta di collaborazione tra persone non c’è ambito migliore di quello sportivo. Lo sport è un pretesto utile e meraviglioso per comprendere, per mettere a disposizione del gruppo e degli altri le proprie capacità e caratteristiche. Purtroppo non tutti sono in grado di capire e spesso non vogliono farlo. Fatto sta che quando a livello politico si pensa a recuperare situazioni, a coinvolgere ragazzi in difficoltà da vari punti di vista, a combattere l’abbandono scolastico ci si rivolge alle materie che ancora oggi si considerano “minori” : educazione fisica, arte, musica. Quelle che coinvolgono la persona in toto, corpo, mente, anima.