“Nel percorso di definizione delle politiche regionali sugli impianti di energia da fonti rinnovabili, è fondamentale garantire il pieno coinvolgimento dei territori e, in particolare, dei sindaci, che rappresentano il punto di riferimento più diretto per le comunità locali”. Lo dichiara in una nota il consigliere regionale della Lega Riccardo Vitari a margine della discussione sulla legge di revisione ordinamentale approvata oggi dal Consiglio regionale.
“La nostra priorità è assicurare che lo sviluppo di impianti di biogas e biometano, utili per una gestione sostenibile delle risorse e per promuovere l’energia pulita, avvenga nel rispetto delle specificità territoriali e con un dialogo costante con le amministrazioni locali. I sindaci devono poter giocare un ruolo centrale nelle fasi autorizzative, per tutelare al meglio il loro territorio e le esigenze delle loro comunità – sottolinea Vitari -. Come Lega, siamo da sempre vicini alle istanze dei territori e ribadiamo la necessità di una pianificazione attenta, che preveda l’individuazione di aree idonee per questi impianti, evitando interventi che possano generare criticità ambientali o compromettere il paesaggio lombardo. Le decisioni devono essere condivise e ponderate, affinché lo sviluppo sostenibile non sia in contrasto con la salvaguardia del territorio”.
“Il futuro della Lombardia non può essere costruito a discapito dei suoi territori – conclude Vitari -. Bisogna promuovere soluzioni che rispettino l’ambiente e le comunità, evitando di trasformare le nostre aree in luoghi dove i problemi di altri vengono scaricati senza criterio. La tutela del nostro territorio deve restare al centro di ogni scelta”.
Una risposta
Bene. Anzi benissimo. Peccato però che la maggioranza consiliare di cui l’autore dell’ intervento fa parte abbia appena approvato un emendamento che elimina la VIA ( valutazione di impatto ambientale) per gli impianti fino a 500 tonnellate/giorno. In sostanza viene eliminato proprio lo strumento principale attraverso il quale i territori possono far valere la loro opposizione alla speculazione che li devasta.
Un po’ di coerenza è chiedere troppo?