Blasfemia a Cremona, non una novità dei gay pride

6 Giugno 2022

Signor direttore, a leggere la nota accusatoria del segretario provinciale del Pd Vittore Soldo contro “quei pochi” responsabili del gesto blasfemo, verrebbe quasi da credergli, soprattutto in merito all’estraneità dell’evento rispetto ai contenuti ideali del gay pride. In merito alla “paternità”, ovviamente ci vuol convincere che nessuno c’entra tra gli organizzatori. Mi ricorda la stessa recita politica quando i black block devastarono la città. Sconosciuti infiltrati fantasmatici calati dal cielo, i devastatori. Sono andato allora a rivedermi la storia dei gay pride, e ho trovato cose molto interessanti. Il 26 giugno 2021 a Roma un manifestante non solo si vestì da Cristo con finta corona di spine in testa e due cuori nel palmo delle mani a simbolizzare le stigmate, tutto avvolto in una bandiera arcobaleno, ma aprì il corteo, segno che quella era l’indicazione programmatica: un evidente, blasfemo insulto alla Chiesa cattolica che s’era opposta alla riforma Zan. Un altro Cristo infiltrato ancheggiava in minigonna e tacchi a spillo il 27 dello stesso mese a Milano, brandendo una Croce con impressi gli slogan del Movimento LGBT….Molti altri esempi sarebbero da ricordare. Tra tutti Luxuria che sorprendentemente ad un Roma Pride si scagliò contro una trans che sfilava crocifissa, perché offendeva un sentimento religioso, che non era certo l’obiettivo della manifestazione. Peccato che lei/lui stessa/o in passato aveva fatto cosa analoga, vestendosi da Madonna con aureola a forma di preservativo e il velo arcobaleno.

Delle due l’una. O Vittore Soldo non sa, e allora l’ignoranza è grave per un politico che si prende la briga di scrivere sull’argomento; o sa ma fà finta di non sapere, ed è ancor più grave perché dimostra senza aver il coraggio di ammetterlo, tutta la corresponsabilità all’evento blasfemo che si voleva scioccamente far passare pensando che nessuno dei non allineati se ne sarebbe accorto o avrebbe avuto qualcosa da obiettare.

Stefano A.

2 risposte

  1. Valutazioni completamente condivisibili. A maggior ragione alla luce dei precedenti opportunamente citati. Storicamente la doppiezza è un vecchio andazzo della nostra sinistra, acrobata di lungo corso fin dai tempi del famoso ” con Roma e con Mosca”. Non si capisce peraltro la ragione dell’Orgoglio Gay. Per par condicio facciamo anche il mese dell’Orgoglio Etero. E, per completare il carnevale, quello dell’Orgoglio Casto che meriterebbe premio speciale perché, non procreando, non trasmette il DNA della scemenza.

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