Da tempo gli utenti cremonesi le cui abitazioni sono allacciate al teleriscaldamento hanno constatato di non ricavare alcun vantaggio in bolletta: pagano gli stessi importi di chi ha il riscaldamento autonomo, singole abitazioni o condomini. Una beffa alla quale si aggiunge il danno. Un servizio pubblicato da ilfattoquotidiano.it rileva come i rincari colpiscano anche chi riceve l’acqua calda dal termoutilizzatore come Cremona e prima ancora Brescia che ha fatto da apripista. Dalla combustione dei rifiuti, l’inceneritore. altrimenti detto termoutilizzatore, ricava calore col quale scalda l’acqua che arriva nelle case attraverso la rete del teleriscaldamento. “Servono regole nazionali, paghiamo il calore dei rifiuti come fosse prodotto col gas o l’elettrico”, avverte Danilo Scaramella di Legambiente. Un appello che i sindaci di Torino, Milano, Brescia e Varese, non di Cremona, hanno rivolto al governo, ma che ad oggi rimane inascoltato. C’è chi parla di truffa.
Paradosso nel paradosso, dopo l’esclusione dei teleriscaldati dagli sgravi introdotti dal governo nei settori dell’elettrico e del gas naturale, a scrivere all’esecutivo di Mario Draghi per tutelare l’utenza sono, come si diceva, anche i sindaci di comuni azionisti del gestore unico del teleriscaldamento: Milano e Brescia, entrambi con quote in A2A. “Grazie agli extraprofitti dovuti anche ai rincari di gas metano ed energia elettrica, a primavera hanno incassato un dividendo di 70 milioni, un bell’affare che però non deve danneggiare i cittadini”, conclude Scaramella. Senza dimenticare che, a differenza del gas, “lo smaltimento dei rifiuti genera già un utile ad A2A”. Così, insieme ai primi cittadini di Torino e Varese (Piemonte e Lombardia sono le prime regioni per diffusione del teleriscaldamento con oltre il 50% delle reti), i sindaci di Brescia e Milano hanno scritto ai ministeri dello Sviluppo Economico, dell’Economia e Finanze e della Transizione ecologica. Sull’esclusione dagli sgravi, avvertono che c’è il rischio di “creare una sostanziale disincentivazione del teleriscaldamento in netto contrasto con gli obiettivi ambientali nel settore del riscaldamento”.
Una risposta
Volevo aggiungere a quanto ben indicato nel servizio, un aspetto non insignificante.Mentre nelle utenze condominiali servite dalle caldaie individuali, il calore contabilizzato nella singola unità immobiliare rispecchia l’effettivo consumo, nel Teleriscaldamento l’utente PAGA mediamente, oltre al proprio consumo individuale, una percentuale di dispersioni che varia dal 25- 30% e di cui non può godere ma che deve pagare alle stesse aliquote di quanto effettivamente utilizzato !!!!!