M5s: ‘Bonifica, Tamoil diventi Sito di interesse nazionale’

10 Gennaio 2022

Gentile direttore,
con la presente, per quanto concerne la ex raffineria Tamoil di Cremona, sono a chiedere diritto di replica in riferimento alle dichiarazioni effettuate durante la conferenza stampa del 7 gennaio
2022 (pubblicate online il 7 e su cartaceo l’8), dal consigliere generale del Partito radicale Sergio Ravelli, che comunque ringrazio per la tenacia e costanza con cui sta tenendo alta l’attenzione sul tema. La giurisprudenza internazionale e quella italiana affermano il principio che chi inquina paga. Su questo punto il consigliere Ravelli non sbaglia. Tuttavia ritengo abbia fatto un grossolano errore: asserire che se l’area in questione ottenesse la valenza di SIN (Sito interesse nazionale) decadrebbe tale principio, è un’affermazione assolutamente sbagliata. A tal proposito, al consigliere generale Ravelli, vorrei sottolineare come chi ha causato il danno ambientale è sempre tenuto a risarcirlo. Il principio ‘chi inquina paga’ non verrebbe certo messo in dubbio dal riconoscere l’area come SIN; la responsabilità infatti non è prescrivibile. Questo concetto va ribadito, proprio per evitare che dichiarazioni come quelle riportate durante la conferenza stampa, generino confusione. Inoltre, è bene chiarire come il riconoscimento del SIN potrebbe consentire procedure più solide e monitoraggi costanti, sia dal punto ambientale che sanitario. Apporterebbe, inoltre, la possibilità di essere inseriti in studi epidemiologici nazionali, come ad esempio è avvenuto per il progetto Sentieri dell’ISS. Oltretutto sarebbe quindi possibile contare su un supporto tecnico/scientifico importante, sia in termini di bonifiche sia per la tutela delle aree interessate. Denominare l’area come SIN, consentirebbe infatti di potersi avvalere di una cabina di Regia del ministero della transizione ecologica, dell’ISPRA, dell’Istituto Superiore di Sanità, oltre che del supporto di Arpa e ATS.

Visti i recenti fatti, ritengo che la bonifica dell’intera zona non sia più rimandabile e il riconoscimento del SIN potrebbe agevolare tutto l’iter di bonifica e tutela dall’area, altresì non è più procrastinabile nemmeno la convocazione d’urgenza dell’osservatorio Tamoil da parte del Comune di Cremona. Per questo motivo è di fondamentale importanza coinvolgere l’Ats, l’Ispra, Arpa e l’Istituto Superiore di Sanità, assieme agli altri soggetti pubblici come il MiTe. Si tratta di
una questione assolutamente cogente: servono fondi per la bonifica, oltre che per la messa in sicurezza.

In conclusione è corretto asserire e quindi aspettarsi che chi sbaglia paghi, ma per giungere con tempi rapidi a una bonifica, al pieno riconoscimento del danno e al monitoraggio ambientale e sanitario della zona, è fondamentale che l’area acquisisca la prerogativa di Sito di interesse nazionale.

 

Marco Degli Angeli

Una risposta

  1. Mah, al di là delle buoni intenzioni, affollare la platea di Uffici e Istituti che avrebbero il compito di definire un rischio ex ante (e che invece non l’hanno fatto) potrebbe appesantire di molto gli aspetti procedurali e contribuire ad arrivare facilmente alle calende greche. Se poi dovessimo entrare nello specifico degli Uffici elencati, per qualcuno avremmo la necessità di trovare il mitico velo pietoso da stendere.
    Quindi da un lato scarsa competenza e la obbedienza cieca ed assoluta alle lobbies regionali, dall’altro il rischio reale di non arrivare mai più a sentenza

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