Tablet e smartphone, 5.500 euro ai deputati in 5 anni

30 Novembre 2022

Fratelli d’Italia e Lega divisi su tutto con il Movimento 5 stelle vanno invece d’amore e d’accordo sui benefici da concedere ai parlamentari. Il regalo di Natale, deciso dai questori di Fratelli d’Italia, Lega e Movimento 5 Stelle è pari al doppio rispetto a quello della precedente legislatura e non ci saranno vincoli per riceverlo Se sei un parlamentare neoeletto, per te la “pacchia” è appena iniziata. La Camera ti ha infatti regalato 5.500 euro in cinqe anni per comprare tablet, smartphone, portatili e accessori informatici  come le Airpods della Apple e monitor fino a 34 pollici. Una tredicesima di Natale, pagata con i soldi dei contribuenti e approvata due giorni dopo la decisione del governo della presidente Giorgia Meloni di tagliare il reddito di cittadinanza per il 2023 e di abolirlo nel 2024. Il Movimento 5 stelle ha fatto fuoco e fiamme lanciando siluri contro la maggioranza e la presidente del Consiglio sul reddito di cittadinanza ma è stato allineato e coperto quando si è trattato di approvare il raddoppio del rimborso ai deputati per l’acquisto di materiale informatico.

Mentre milioni di cittadini e cittadine stanno lottando contro l’inflazione, i questori di Montecitorio Paolo Trancassini di Fratelli d’Italia, Alessandro Manuel Benvenuto della Lega e Filippo Scerra del Movimento 5 Stelle hanno firmato una delibera per regalare ai loro colleghi un bonus di migliaia di euro. La cifra di 5.500 euro è pari al doppio rispetto a quella prevista nella passata legislatura, che sotto la presidenza del pentastellato Roberto Fico era di 2.500 euro.

Ma questo non è l’unico nuovo privilegio aggiunto alla lista. Infatti, nel 2018, la maggioranza del Movimento 5 stelle aveva inserito diverse penali, per limitare l’erogazione dei fondi ai soli parlamentari che si recassero effettivamente sul posto di lavoro. Per esempio, erano previste trattenute per i rappresentanti che non partecipassero ad almeno il 50% delle sedute in aula o non presentassero almeno l’80% delle proposte di legge o degli atti ispettivi in formato elettronico. Oggi, questi limiti non esistono più.

Così la maggioranza che voleva mettere “prima gli italiani” ha messo alcuni italiani prima degli altri. Una misura che stride con i proclami lanciati da alcuni partiti rispetto alla “fine della pacchia” e di una legislatura nata all’insegna del rigore. Certo, con il numero di parlamentari dimezzato, rispetto alla precedente legislatura, il bonus natalizio non andrà a pesare maggiormente sulle casse dello Stato. Tuttavia ci vuole tanto coraggio a distruggere i sussidi per i cittadini in difficoltà, accusati di essere fannulloni, e nel contempo aumentare i privilegi dei cittadini più privilegiati di tutti.

 

4 risposte

  1. tutti allineati e coperti a difesa della loro celebrazione. onorevoli senza vergogna …. che io non ho votato e non voterò mai. Ma qualcuno lo ha fatto però ! Cambiano i suonatori ma la musica è sempre la stessa.

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