Il devastante terremoto che ha colpito il Marocco nella notte di sabato scorso, in particolare la regione di Marrakech, sta facendo registrare diverse migliaia – i numeri sono purtroppo ancora in continuo aggiornamento – di vittime e feriti, oltre a ingenti danni materiali.
Alcune città e villaggi nelle zone montagnose più colpite fuori da Marrakesh sono stati completamente rasi al suolo e molti in aree rurali e remote sono tuttora isolati.
La Caritas del Marocco si è subito attivata contattando le parrocchie colpite e si sta organizzando a livello locale per l’assistenza alle persone sfollate.
“Al momento – puntualizza don Marco Pagniello, direttore della Caritas italiana – una raccolta di beni materiali in Italia rischia di rivelarsi inutile e soprattutto di difficile gestione a livello organizzativo, anche per chi li riceve.”
Da parte sua la Conferenza Episcopale Italiana, oltre a esprimere “profondo cordoglio e vicinanza alle sorelle e ai fratelli del Marocco provati da questo tragico evento”, come forma di aiuto immediato, ha deciso lo stanziamento di 300mila euro dai fondi 8xmille che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica.
“Facendoci prossimi alla popolazione provata da questo tragico evento – ha affermato il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della CEI – preghiamo per le vittime e i loro familiari. Assicuriamo inoltre il sostegno delle nostre Chiese, stringendoci a tutti coloro che sono stati colpiti da questa calamità e alla comunità marocchina in Italia ferita negli affetti.”
“Lo stanziamento della CEI – sottolinea Claudio Dagheti, direttore della Caritas Crema – aiuterà, attraverso Caritas Italiana, che collabora da molti anni con le Caritas in Marocco in vari progetti a favore di persone particolarmente vulnerabili, come i migranti e minori non accompagnati, a far fronte alle prime necessità.”
“In questa fase – aggiunge – possiamo solo esprimere a parole tutta la nostra solidarietà, ricordando nella preghiera le vittime e i superstiti, che dovranno affrontare i disagi e le pesanti difficoltà della ricostruzione; assicurando il sostegno delle nostre comunità che sapranno dare, come sempre, segni concreti di vicinanza e condivisione.”
“Al momento – puntualizza – sulla base di quanto indicato nei comunicati di Caritas Italiana e della Conferenza episcopale italiana, sono sconsigliate raccolte di beni alimentari, indumenti medicinali che sarebbero di difficile esportazione, importazione e gestione. Ed è invece opportuna solo la raccolta di donazioni in denaro per il finanziamento di attività di primo intervento e di accompagnamento post-emergenza. Chi pertanto volesse, può fare una devoluzione sul conto corrente intestato a ‘Fondazione don Angelo Madeo’, IBAN IT52N0844156840000000022470, precisando la causale Terremoto Marocco; oppure effettuarla direttamente presso la curia vescovile, in piazza Duomo 27.”