BiometaNO a Petrolio su Raitre: gente responsabile

6 Marzo 2024

Nella puntata di Petrolio andata in onda martedì 5 marzo su Rai 3 è stato approfondito il tema della transizione energetica, con un importante riferimento al business degli impianti di biometano e biogas. Sono stati trasmessi due apprezzabili reportage registrati sul territorio cremonese dove bene viene identificato il tema. Nello specifico, sono stati riportati stralci dell’assemblea pubblica che il Comitato BiometaNO Cremona ha tenuto lo scorso ottobre presso la palestra scolastica di Gerre de’ Caprioli. 

Innanzitutto mi preme ringraziare la produzione Rai e il giornalista Giuseppe Borello per i coraggiosi assunti portati avanti dalle interviste e dai servizi andati in onda. Ringrazio poi Maria Grazia Bonfante del comitato “Salviamo il Paesaggio” per avere favorito questi processi e ringrazio infine il Comitato BiometaNO per avere sostenuto insieme a Gerre e Bonemerse questa importante battaglia. 

I temi sollevati sono i medesimi che da mesi anche noi snoccioliamo nei nostri documenti e nei nostri interventi e pare ormai superfluo dichiarare che chi sbaglia non è chi si oppone a questi impianti, adeguatamente mascherati con il marchio “green”, ma che null’altro sono che speculazione e business a beneficio di pochi e a danno di tanti. 

Ancora una volta si è parlato del paradosso etico dell’utilizzo del mais per far funzionare questi impianti e dei numerosi inquinanti che emergono dalla produzione di biometano, accentuati, lo ricorderemo fino allo sfinimento, dal fatto che Cremona è ancora la quarta città in Europa per inquinamento atmosferico. 

Da sindaco, da autorità sanitaria del territorio che mi onoro di rappresentare, non mi stancherò mai di ribadire che, in mancanza di una oggettiva motivazione o di una esigenza preminente del territorio legata alla produzione, al mantenimento di posti di lavoro, ad una vera crescita sostenibile, non è possibile sostenere ed approvare la realizzazione di impianti di questo tipo che vadano ad aggravare il già compromesso sistema ambientale della nostra Provincia. 

Ogni nuova realizzazione civile, industriale, agricola deve essere sottomessa ad una preliminare verifica che porti ad un bilancio ambientale e sociale attivo, diversamente deve essere valutato il suo diniego. 

Produrre biometano in queste condizioni non sostiene l’affrancamento da idrocarburi richiesto dalla comunità internazionale, in quanto alla fine si produce metano che verrà bruciato per produrre energia o per riscaldare palazzi e abitazioni. Ciò non può contribuire in nessun modo alla transizione energetica.

Ancora una volta il Re è nudo, la grande sollevazione di no a questo impianto non è più solo una schiera di nimbysti o di “ambientalisti talebani”, come ci hanno chiamati, ma persone che si sono informate, hanno fatto approfondimenti e hanno convenuto con noi che un no a questo impianto non è ideologismo ma vera tutela del territorio e dell’ambiente che vogliamo continuare ad abitare. 

 

Michel Marchi

sindaco di Gerre de’ Caprioli

4 risposte

  1. Ieri sera sulla Rai 3 nella trasmissione Petrolio si è parlato di Energie Rinnovabili, ma non troppo, come ad esempio il biometano.

    Da come era iniziata la trasmissione, temevo non si arrivasse al cuore del problema. Per fortuna c’è ancora qualche giornalista coraggioso e una emittente che ogni tanto si mette una mano sulla coscienza.
    Maria Grazia Bonfante non ha mai smesso di battersi per i nostri territori da quando la conosco.
    Onore e merito anche ai sindaci Michel Marchi e Luca Ferrarini, al consigliere comunale di Cremona Luca Nolli , al consigliere comunale di Sospiro Osvaldo Brigati che nei loro ruoli istituzionali si sono schierati dalla parte dei cittadini che rappresentano e soprattutto alla grande energia spesa dal presidente del Comitato BiometaNo Luigi Lipara che ha portato con tutti noi attivisti il problema a conoscenza delle persone.
    Una trasmissione quindi da rivedere e prendere ad esempio su cosa si deve fare per tutelare I nostri territori.
    I politici rodati e obsoleti, davanti ad un vero problema non possono che cambiare discorso e citare il luogo di sepoltura dei propri cari come unico legame con la terra di origine…

    Chi si fosse perso la puntata e fosse interessato può rivederla su raiplay al seguente link:

    https://www.raiplay.it/programmi/petrolio?wt_mc=2.app.cpy.raiplay_prg_Petrolio.&wt

  2. Quando le questioni cominciano ad avere visibilità più ampia, tutti saltano sul carro. Quabndo è iniziato il resoconto della protesta, il comitato BiometaNo era considerato quasi con sufficienza. Il comitato ha l’enorme merito di aver alzato la voce e non accettare supinamente scelte come minimo discutibili. Questo blog gli ha dato voce. Magari ci fossero stati comitati anche per la costruzione all’interno del parco del Morbasco e del Po, magari si riuscisse a portare alla ribalta nazionale anche il problema dell’ospedale! Movimento seguite l’esempio! Lo sappiamo che a Cremona i politici non vi appoggiano, ma l’unica speranza è suscitare interesse a livello nazionale, in modo che dall’alto ci guardino dentro. Aggirando la Regione.

  3. Diffidate di tutti i marchi “green”. Solo fumo negli occhi per fare poi quello che vogliono. Non si è “talebani” a difendere l’ambiente, che poi è difendere noi stessi, la nostra stessa sopravvivenza. Lo si è ad andare contro alle elementari norme di tutela, a fini di lucro, rinunciando al confronto: talebani del business.

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