Covid, legge europea, la riga saltata nella versione italiana

3 Settembre 2021

Sono rimasto folgorato dalla disavventura del signor Disingrini, indagato per avere espresso pareri negativi sul vaccino anti Covid. Il fatto è di per sé vergognosamente illiberale, ma ciò che lo rende davvero allarmante è la legittimità formale del provvedimento. Mi spiego: il magistrato applica la legge, ‘dura lex sed lex’, ma è la ratio della normpa che è inaccettabile, che ricorda i tribunali speciali di infausta memoria. Personalmente non sono né pro né contro i vaccini anti covid, sono tuttavia possessore di green pass solo e soltanto per poter evitare le limitazioni dei luoghi altrimenti proibiti, soprattutto delle sale interne dei ristoranti. Ancor oggi resto scettico, non perché tema particolarmente gli eventi avversi ma perché condivido il brillante aforisma di un eminente farmacologo di alcuni anni fa: ‘Non fa bene non fa male ma fa bene allo speziale’. In realtà è un business colossale di Big Pharma.
A proposito di limitazioni e discriminazioni sono incappato in una curiosa ‘magagna’ circa il testo di una legge pubblicata in inglese sulla Gazzetta Ufficiale Europea unitamente alla traduzione in italiano. Si tratta della norma n.953 del giugno 2021 capitolo 36 in materia di discriminazioni. Vi sono elencate all’ultimo capoverso le fattispecie che vietano di discriminare i cittadini non vaccinati contro il covid: ebbene, alla fine di detto elenco e precisamente all’ultima riga si legge nel testo inglese ‘nonché coloro che hanno deciso per scelta (choice ) di non esser vaccinati’. Stranamente, per incanto, nella versione italiana della medesima Gazzetta Ufficiale Europea
è stata omessa l’ ultima riga.

Curioso incidente? Involontaria omissione? Disattenzione del traduttore, o cos’altro? Chi lo sa! Oggi dopo oltre un mese di sollecitazioni di giuristi e di alcuni parlamentari, è stato corretto lo ‘svarione’, però nel silenzio assordante del Governo. Mi sovviene il divin Giulio quando parlando col sagrestano – mentre Dio non profferiva mai verbo – andava distillando qualcuna delle sue sapide verità: ‘A pensar male si fa peccato …’.
Intanto sorbiamoci le noiose e ripetitive geremiadi dei super virologi tra i quali il geniale Burioni che vorrebbe dare la caccia agli untori anche mercé le delazioni dei vicini di casa. E magari sogna una ‘colonna infame…’ ma forse non c’è rischio: è facile che Burioni non conosca Manzoni.

 

Gianni Carotti

Una risposta

  1. bravo, eccellente. Ma cosa vuole che sia quella banalissima, quasi insignificante omissione? Una semplice svista formale, no? A fronte di svarioni del genere, c’è da chiedersi se qualcuno ritenga, per prendersi gioco così platealmente del popolo, che esso sia veramente un immenso gregge di pecore, che va solo dove il pastore comanda, senza se e senza ma, e soprattutto senza riflettere. A pensar male spesso si indovina diceva qualcuno, e non mi dispiace affatto farlo, soprattutto di questi tempi, perchè mi arricchisce di meravigliose scoperte..,

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