Cremona, incidenza dei tumori ‘Imputata la qualità dell’aria’

20 Novembre 2022

La questione della particolare incidenza dei tumori nel territorio cremonese era già nota ed oggetto di discussioni sin dagli anni trenta del secolo scorso. L’ottimo Franz Cortese, specialista nella cura di tali tumori, la attribuiva al locale e particolarmente diffuso consumo di “insaccati”. Mio padre, che era pneumologo e, come tale, particolarmente attento alla qualità dell’aria respirata dai suoi malati, dubitava della validità di tale ipotesi e preferiva puntare il dito sul modesto ricambio d’aria che caratterizza la nostra città, posta proprio al fondo di quella singolare “scodella” che è, purtroppo, la valle Padana,

Oggigiorno, considerato che un particolare consumo di insaccati non è più peculiare del nostro territorio e che, nel frattempo, l’incidenza dei tumori, soprattutto nella città capoluogo, ha raggiunto punte decisamente allarmanti, temo che avesse pienamente ragione mio padre. Ricordo bene che, in particolare, mio padre contestava la continua crescita di un impianto industriale pericoloso ed inquinante come la raffineria di petroli che, non solo si espandeva proprio nei pressi del sanatorio antitubercolare, ma anche in un sito caratterizzato da modesti venti, prevalentemente diretti proprio verso la città!

Oggi la raffineria ha sospeso le sue pericolose e inquinanti lavorazioni, ma, nel frattempo, nelle sue immediate vicinanze sono sorte attività industriali forse meno pericolose, ma, temo, forse anche più inquinanti! I boschi “filtro” tra zona industriale e città, ideati e parzialmente anche realizzati nell’ultimo quarto del secolo scorso, giacciono incompleti e, non di rado, persino invasi da nuovi insediamenti edilizi che, con la scusa del “servizio sociale” ne mortificano la funzione!

 

Michele De Crecchio

Cremona

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