Cremonese vincente perché è squadra. Non l’ospedale

19 Aprile 2022

Gentile direttore, il dottor Cavalli è sempre molto franco nell’esprimere la sua opinione, e questo è decisamente apprezzabile. Il suo punto di vista è chiaro, ma questa volta non sono del tutto d’accordo, o forse mi son persa qualche passaggio. Innanzi tutto non credo di essere la sola a trovare qualcosa di meglio rispetto al passato per quanto riguarda la Direzione dell’ospedale. Ad  esempio non mi risulta che precedentemente i medici siano scappati a gambe levate in numero tanto elevato. Inoltre la gestione della questione ‘Area Donna ‘ senza mai rendere conto di persona sulle proprie scelte da parte del direttore generale mi è sembrata quasi offensiva nei confronti dei cremonesi che chiedevano un confronto. Solo due esempi. Abbiamo avuto tristi pagine legate alle persone che si sono succedute a capo dell’azienda ospedaliera, ma ora non stiamo meglio solo perché non ci sono denunce penali di mezzo.

Un’altra osservazione riguarda il paragone sportivo. Sono d’accordo che non è costruendo un nuovo stadio che la Cremonese andrà in serie A, ma ancora una volta la chiave del successo sta nella dirigenza, innanzi tutto nella solidità della società. Bisogna rendere appetibile la piazza dotandola di attrezzature adeguate e di un ambiente accogliente. Almeno nelle squadre di calcio ci può essere l’attrattiva del denaro, in questo caso i professionisti che potrebbero venire da che cosa dovrebbero essere incentivati ad arrivare qui? I colleghi scappano, la direzione sembra lontana, l’ATS non risponde, non si sa neppure che reparti e specialisti saranno in dotazione a quella meraviglia del nuovo ospedale… L’impressione, che risulta una certezza ormai, è che Cremona non meriti di essere ascoltata a livello politico, che qui mandino quel che resta, che chi la dovrebbe tutelare vada per la sua strada senza render conto a chi l’ha votato. Come dice lei, nessuno che risponda. Ma del resto in questo ambito non ci sono curve da ascoltare.

 

Paola Pieri

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