Degli Angeli: a Cremona aria avvelenata e non se ne parla

5 Aprile 2024

Gentile direttore,
l’intervista al dottor Alberto Bottini riportata da Cremonasera non può che riportare l’attenzione sull’importanza di collegare le scelte sanitarie ad una vera e propria programmazione guidata dallo stato di salute e alla correlazione con i livelli d’inquinamento, gli stili di vita e la situazione epidemiologica della nostra provincia. La politica deve guidare le scelte perseguendo l’obiettivo della tutela dalla salute dei cittadini, e questo aspetto dovrebbe essere centrale in ogni punto programmatico della prossima amministrazione cittadina.

“I dati più recenti – spiega Bottini – sono legati alla nostra particolare area caratterizzata dall’agricoltura e dall’industria. Questo è alla base dell’inquinamento atmosferico, in particolare da Pm 2.5. All’aumento delle Pm 2.5 corrisponde un aumento del 30% di tumori alla mammella, così come di tumori al pancreas e al polmone anche in non fumatori”.

Tradotto, ogni ‘goccia’ d’inquinamento in più, dalle nostre parti, non può che far strabordare un bicchiere già colmo.
Fa sempre bene ripeterlo, soprattutto a chi si esprime con equilibrismi semantici. Il maxi impianto di biometano progettato a Gerre de’ Caprioli ovunque lo metti non può che peggiorare la situazione ambientalmente già compromessa della nostra città. E mentre qualcuno magari ci metterà tanti soldi di tasca propria per ricorrere al TAR in caso di autorizzazione, perché le istituzioni e la politica non hanno difeso i diritti del cittadino, nel frattempo qualcun altro magari finirà dall’oncologo.

Con una nota del febbraio 2022, l’Ats Valpadana scriveva nero su bianco “Considerata l’elevata richiesta sui territori di Cremona e Mantova di impianti di digestione anaerobica che pervengono costantemente agli enti dei due territori, si rappresenta che gli impianti a combustione di biomassa potrebbero diventare una forma numerosa e diffusa di emissioni di particolato sottile e primario aggravando in tal modo sensibilmente un quadro ambientale già critico per le polveri sottili nelle due province.”

No, non serve il Tar, come ha suggerito qualche giorno fa Luciano Pizzetti. Servirebbe solo buona politica e tutela della salute pubblica.

E poi ancora. L’inceneritore siamo sicuri che abbia un apporto così trascurabile come dice qualcuno? Non è ipocrita concentrarsi su un impianto vetusto, è ipocrita vincere le elezioni promettendo di chiuderlo e poi fare il tifo per tenerlo aperto.

Il 1 aprile, a Cremona, il valore limite 50 µg/m³ di PM10 era già stato superato 36 volte da inizio anno a fronte dei 35 giorni consentiti dalla legge per non incorrere in sanzioni ma soprattutto per non mettere a rischio la salute dei cittadini. Non bene.

I risultati della terza e quarta linea progettuale dell’Indagine Epidemiologica Cremonese condotta dall’Osservatorio Epidemiologico di ATS della Val Padana, seppur monca, ha evidenziato un incremento del rischio all’aumentare della concentrazione di PM10, in particolar modo per quanto riguarda le leucemie mieloidi nelle donne.

L’analisi di associazione ha permesso di osservare effetti dell’esposizione al PM2.5 e dell’NO2 sull’abortività spontanea e sulla prematurità, mentre più marcata è risultata la relazione tra PM2.5 e peso molto basso alla nascita dei neonati.

E comunque dopo 7 anni anche i dati dello studio epidemiologico risultano ancora in una fase arretrata in quanto l’Ats Valpadana non è stata in grado di dire quante sono le morti attribuibili alle varie fonti emissive e quelle evitabili. Anche di questo si dovrebbe parlare in campagna elettorale.
Pm10, Pm2.5, ammoniaca dalla zootecnia intensiva, e non solo, questo è quello che troviamo nell’aria che respiriamo tutti i giorni. Vuoi mettere quanto migliorerà l’aria di Cremona asfaltando migliaia di ettari di terreno fertile per guadagnare 10 minuti di tempo per percorrere in autostrada Cremona Mantova pagando almeno 8 euro per 52 km. Per un pendolare fanno 320 euro al mese solo di pedaggio (più di 3000 euro all’anno). Se, quel cittadino vuole poi ricorrere al TAR perché incazzato per il nuovo biometano può sommare almeno 10mila euro d’avvocato per la prima istanza di ricorso. In effetti, non è molto, considerato lo stipendio che si é abituati a ricevere mensilmente alla Camera dei deputati.

Mi scuso per la digressione e torno al punto. I risultati dello studio, condotto dall’Università di Bologna, dall’Università di Bari e dal Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) del 2002 dimostrano che la qualità dell’aria è risultata al primo posto per associazione con il tasso medio di mortalità per cancro. Seguono la presenza di siti da bonificare, le aree urbane, la densità dei veicoli a motore e i pesticidi.

Siti da bonificare, per l’appunto. Sotto il nostri piedi se ci muoviamo verso la Bissolati c’é presenza di surnatante che conferma che il caso Tamoil non è ancora chiuso. Cremona città ha avuto sempre una forte rappresentanza di senatori, parlamentari e anche sottosegretari. A nessuno è mai venuto in mente di spingere sull’acceleratore per inserire il sito Tamoil tra i SIN e inserire il profilo di salute dei propri cittadini nei filoni di indagine epidemiologica del progetto Sentieri finanziato dal ministero della salute. Brescia con la Caffaro, Mantova con il petrolchimico, lo hanno fatto. Ed oltre ad aver ottenuto i fondi per la bonifica (termine dimenticato e sconosciuto dalle parti di Cremona) hanno ottenuto un costante monitoraggio epidemiologico oltre che ambientale. Cosa che non sarebbe di poco conto nella città italiana più inquinata. Ma dalle nostre parti non funziona così. Nel frattempo gli idrocarburi  continuano a contaminare parte della città.

È ormai evidente che non si possano limitare gli interventi alla messa in sicurezza dell’area del sito, ma vada quindi affrontato il tema della bonifica in modo solerte anche delle aree circostanti: non è più rimandabile.

Ogni giorno che passa la salute dei cittadini è messa a repentaglio. Ma non solo. Andrebbero subito interessate l’Ats, l’Ispra, Arpa e l’istituto Superiore di Sanità, assieme agli altri soggetti pubblici o privati, con l’obiettivo di valutare la possibilità che il sito venga riconosciuto come SIN (sito di interesse nazionale). Sarebbe altresì utile interpellare anche il MiTE (ministero della Transizione Ecologica) visto che servono fondi per la bonifica, oltre che per la messa in sicurezza.

In tutto questo iter va considerata anche la componente sanitaria, ed è evidente che non si sia fatto abbastanza su questo fronte. È ormai tempo che lo sostengo e ora lo ribadisco: lo studio epidemiologico sulla Tamoil va riaperto immediatamente, non è più possibile aspettare. Se infatti, così come ha spiegato il professor Paolo Ricci, ex direttore dello studio epidemiologico di Cremona, lo studio portato avanti dall’Università di Milano presenta alcune criticità dovute ai dati di base insufficienti che l’ex Asl di Cremona ha fornito ai tempi.
In questo contesto la principale preoccupazione degli Amministratori dovrebbe essere quella di approfondire questi dati per garantire la tutela della salute della popolazione amministrata e assicurarsi che l’Azienda ospedaliera e di tutela della salute possano garantire i migliori standard sanitari ai propri cittadini e siano messe nelle condizioni di offrire studi aggiornati e approfonditi fondamentali per guidare le scelte politiche.

Ma a Cremona si pensa al nuovo ospedale e si dimentica di garantire gli interventi che servono oggi e di potenziare le strutture territoriali.
La Corte dei Conti ha analizzato i conti dell’Asst di Cremona tra il 2020 e il 2021 e ha esortato a programmare e realizzare tempestivamente gli investimenti già finanziati con contributi pubblici o provenienti da soggetti privati”. In altre parole. Da anni i soldi stanziati per alcuni interventi per migliorare la nostra sanità pubblica sono rimasti inutilizzati . E non si tratta di briciole. Oltre 24 milioni di euro, alla data di dicembre 2022. Tra essi, anche il contributo di oltre 7 milioni stanziati tra 2016 e 2018 per il progetto Cancer Center e 3 milioni per attrezzature per la radiologia e la radioterapia.

Il futuro del nostro territorio ruota intorno a questa consapevolezza. Utilizziamo queste settimane che ci dividono dal voto per parlare di questo e non farci distrarre da polemiche o roboanti promesse.

 

Marco Degli Angeli

9 risposte

  1. L’ambiente incomincia dal luogo in cui viviamo. Nel nostro piccolo possiamo contribuire a migliorare, o almeno a non peggiorare la situazione globale, agendo sul nostro territorio. Come si fa a non capire questo? Siamo ahimè in mano a politici che sono capaci magari di stracciarsi le vesti di fronte all’arretramento dei ghiacciai e se ne fregano di noi, della nostra salute e di impedire che la realtà disastrosa del nostro territorio non progredisca e peggiori. Non c’è attenzione per l’ambiente se non a parole e a promesse. Si parla dei giovani e di quello che si deve fare perché non scappino. I giovani sono attenti al futuro dell’ambiente. Perché mai dovrebbero restare in un inferno di inquinamento in cui si fa finta di nulla?

  2. Qualcuno penserà che con questo articolo si fa campagna elettorale per il M5S. Non credo sia questo l’intento. Si tratta di sensibilizzare i cremonesi sui temi che riguardano la loro salute, che a quanto pare a livello politico non interessa. Quando voteremo ricordiamoci che avremo, come sempre, il sindaco e l’amministrazione che ci meritiamo. E poi non lamentiamoci se Cremona sarà famosa per l’inquinamento e l’alta morbilità e mortalità ad esso collegati. Non è terrorismo, è la realtà in cui noi adulti e anziani siamo costretti a vivere. E per di più avrermo sempre meno possibilità di curarci. Politici: siete TUTTI responsabili.

    1. Non faccio campagna elettorale per nessuno. Pubblico con evidenza questo articolo perché descrive una situazione oggettiva che dovrebbe essere al centro del dibattito politico, non solo in periodo preelettorale. Ha ragione: tutti i politici sono responsabili. Adulti e anziani restano, i giovani che possono scappano da Cremona.

  3. Il guaio è che, a seconda dell’orientamento politico, molti cercano nelle campagne elettorali dei candidati che stanno dalla parte che preferiscono i motivi per votare ancora da quella parte. Se però continuerà questa totale mancanza di attenzione ai temi che riguardano la salute, tutti quanti ci andremo di mezzo, le conseguenze dell’inquinamento le pagano i cremonesi senza distinzione di appartenenza politica. Forse sarebbe il caso di mettere da parte destra e sinistra, nuovo e continuità e prima cercare di incominciare a rimediare ai disastri che sinistra e destra hanno sin qui combinato. A livello locale si dovrebbe, a mio modo di vedere, privilegiare la persona che si vota e la credibilità che ha dimostrato con il comportamento piuttosto che il partito.

  4. Ho eletto Galimberti e me ne sono amaramente pentita. Credo di essere in buona compagnia! Votando Virgilio e Pizzetti la musica non cambierà. Del resto è stato ampiamente dichiarato: continuità e realizzazione di ciò che è stato voluto e intrapreso. Qualcosa di buono Virgilio lo propone, soprattutto per i giovani. Ma su ospedale, biometaNo, autostrada, polo logistico ecc. l’arroganza dell’ex onorevole si è manifestata apertamente. Del resto sono le sue creature, non farà marcia indietro. Né lui né il suo candidato sindaco. Né chi paga la campagna elettorale. Portesani è appena arrivato, alle spalle un centrodestra che non si esprime più di tanto. Neppure ha saputo trovare un suo candidato in un momento che dovrebbe essere favorevole. Questo lascia intuire lotte interne e mancanza di coesione. Paola Tacchini non ha esperienza come amministratore, anche se ci ha messo la faccia in molte occasioni. Alle spalle il M5S e gli ambientalisti. E se provassimo a dare fiducia a questa bella signora che si batte di persona senza paure? Non sarà facile votare. Speriamo però che i cremonesi votino assumendosi la responsabilità. Perché, dopo, nessuno ha votato quelli che fanno guai, e tutti sono pronti a fare scaricabile e a lamentarsi.

  5. L’intervento di Degli Angeli è indubbiamente preoccupante, sembra un fiume in piena tanta è l’urgenza che si percepisce nella sua denuncia.
    Urgenza che non troviamo nella placida continuità perseguita da Virgilio e dal suo mentore Pizzetti, che imperterriti sostengono le scelte fatte e quelle che si delineano per il futuro :impianto del biometano e conseguentemente la prosecuzione del funzionamento dell’inceneritore, polo logistico, realizzazione dell’autostrada Cremona Mantova e il nuovo ospedale. Non vi è traccia in questa linea politica della benché minima attenzione per l’ambiente in un territorio che alla politica industriale ha già dato tutto quello che aveva da dare ed ora presenta il conto ai cittadini.
    Nemmeno il centrodestra con Portesani è in grado di rassicurarci, troppe mani strette, impegni non assunti chiaramente, troppi se … ma …vedremo ….che puzza di “votatemi e poi vedremo”. Difficile credere che farà la voce grossa con i poteri forti della città, quei poteri forti che la città l’hanno ormai comprata.
    Resta sullo sfondo, ma incombe con tutti i suoi 7piani, l’ombra dell’ospedale sulla cui sorte centrodestra e centrosinistra vanno d’amore e d’accordo verso lo sperpero di 350 milioni di risorse pubbliche che potrebbero essere efficacemente usati per riqualificare una struttura che ha poco più di 52 anni mentre la popolazione avrebbe bisogno di cure servizi e personale.
    La situazione non è allegra, puzza di stantio, centrodestra e centrosinistra sono due facce della stessa medaglia con al massimo qualche sfumatura di grigio a differenziarli.
    Ma c’è un Davide in campo pronto a fronteggiare questo Golia, ed è quella parte di città che non ci sta, che è stanca di vedere raffigurata Cremona colorata di bordò nelle cartine che fotografano la qualità dell’aria, che teme di andare ad ingrossare le statistiche delle patologie oncologiche, che non vuole credere che è tutto inutile. E’ la parte migliore della città, quella che ha deciso di metterci la faccia e rimboccarsi le maniche, per fortuna c’è la Cremona ambientalista, forza riprendiamoci il nostro futuro l’alternativa c’è.

    1. Occorre però essere credibili e per essere tali aver dato e dare prova concreta di non voler cavalcare i temi ambientali a fini di partito. Movimenti e comitati non devono diventare strumenti per campagne elettorali. I partiti facciano i partiti e rispettino il campo di azione di movimenti e comitati perchè questi non nascono con finalità elettorali e nelle democrazie mature il fine non può giustificare i mezzi. Sarebbe ed è un modo vecchio di fare politica che sconfessa la novità e l’alternativa che si vorrebbe rappresentare.

  6. La sinistra è complice dell’avvelenamento di Cremona! Ha convissuto e protetto coloro che hanno avvelenato la nostra città! Ricordo che i “primi verdi”… giravano in Porsche color verde e in bicicletta con un cestino di fiori davanti! Peccato che avevamo una raffineria in pieno centro e tutto il resto…! Sparite!

  7. Leggo sempre con molto interesse ciò che scrive l’ottimo Marco Degli Angeli, uno dei pochissimi politici lombardi che mi ispiri fiducia. Condivido quasi sempre i suoi interessanti, lucidi e informati interventi: confermo tale opinione anche con riferimento a quanto sopra scritto. Devo però precisare che Cremona, città importantissima sul piano politico in Italia sino ai primi anni del Novecento, dalla sudditanza al “ras” fascista Farinacci in poi, non ha più avuto personalità politiche realmente significative (a livello nazionale), situazione che dubito possa in futuro modificarsi. Basti pensare che nelle ultime elezioni politiche i cremonesi, invece di votare una personalità qualificata come il loro concittadino Carlo Cottarelli, hanno preferito votare una certa “Santanchè” che di Cremona e del suo territorio credo proprio non sappia nulla!

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