Duomo di Crema, Rotary e il campanile: museo che suona 

20 Luglio 2023

Entro quest’anno, la torre della Cattedrale di Crema aprirà  stabilmente alle visite. Dal Rotary, un progetto di oltre  30mila euro: “Serve l’aiuto di tutti i cremaschi doc”  Aprire stabilmente alle visite il campanile del Duomo, trasformandolo in un percorso museale da scalare fino  alla cella campanaria. E’ l’ambizioso progetto che si è posto il Rotary Club Crema, in accordo con l’ente Chiesa  Cattedrale Santa Maria Assunta, cioè il Duomo, e la Soprintendenza ai beni culturali di Mantova. “L’idea – spiega Marcello Palmieri, vicepresidente del sodalizio promotore e coordinatore dell’iniziativa – guarda alle  grandi città turistiche italiane, che già da tempo hanno aperto al pubblico le loro principali torre campanarie (Cremona, Torino, Venezia, Firenze) e vuole raggiungere un doppio obiettivo: da un lato, regalare ai  numerosissimi turisti il panorama mozzafiato che regala la cella campanaria; dall’altro, attraverso l’istituzione  di un biglietto per la salita, inaugurare uno stabile meccanismo di raccolta fondi per garantire la manutenzione  ordinaria e straordinaria del Duomo”.  

La realizzazione di ciò, in parte già presentata e approvata dalla Soprintendenza, presuppone l’installazione  di alcune infrastrutture. Di primaria importanza, sotto il profilo della sicurezza, sarà il sistema di  videosorveglianza che permetterà in ogni momento di visionare cosa sta accadendo durante l’intero percorso  di salita. Sempre in tema, è in corso di progettazione un’apparecchiatura con segnali acustico/luminosi che  avviserà i visitatori di lasciare immediatamente la cella, nell’imminenza della messa in movimento delle  campane. L’intero percorso sarà poi scandito da pannelli museali – realizzati in collaborazione con la Società  Storica Cremasca – dedicati al monumento e alle sue curiosità. Tra queste, il fatto che quella di Crema è l’unica  cattedrale lombarda in cui le campane sono azionabili anche manualmente, cosa che avviene per mano della  Federazione campanari ambrosiani nelle maggiori solennità. Un’altra opera molto importante, che ha già  ottenuto il via libera della Soprintendenza, sarà il restauro dell’antico meccanismo che, prima  dell’elettrificazione, garantiva il movimento delle lancette del quadrante sulla piazza e il battito delle ore sulle  campane della torre. L’opera è datata 1751 e porta la firma dello stesso artigiano cremasco che due anni  dopo avrebbe fuso il concerto delle sei campane del Duomo: Domenico Crespi. Già ora, allo studio vi è pure  un percorso immersivo per non vedenti, che sarà garantito attraverso un’app.  

Per fare tutto ciò, è evidente che servono adeguate risorse. “A questo proposito – annuncia Guido Giordana,  prefetto del Rotary Club Crema e referente fundraising del progetto – abbiamo pensato a due tipologie di  contributo: una monetaria, l’altra tecnica”. Entrambi i pilastri si dividono poi in sottocategorie. “Sotto il profilo  economico – prosegue il referente finanziario – abbiamo pensato di dividere i contributi economici in grandi  e piccoli. Nella categoria “grandi” ci sono tre tagli: l’azienda o il privato che elargirà almeno 3mila euro potrà fregiarsi del titolo di “amico del campanile”; con almeno 5mila euro sarà “sostenitore del campanile”; mentre  dai 5mila euro in su potrà fregiarsi dell’appellativo di “mecenate del campanile”. I piccoli contributi saranno invece raccolti con la campagna di crowdfunding, rivolta a tutta la cittadinanza, che nella visione di Giordana  “restituirà l’entusiasmo con cui i cremaschi accoglieranno questa proposta”. E attenzione: oltre al contributo  già stanziato, il Rotary Club Crema aumenterà proporzionalmente questa raccolta, premiando così il  coinvolgimento della cittadinanza. Molto c’è da fare, dunque, ma molto è già stato fatto. Sotto il profilo  economico, infatti, il Rotary Club Crema conta già un terzo delle risorse necessarie: provengono non solo dalle  casse del Club, ma anche da alcuni suoi soci e dal Rotaract Terre Cremasche. In più, sotto il profilo tecnico, sta  prestando gratuitamente la propria opera – in qualità di socio del Rotary – l’architetto Mario Scaramuzza con  la moglie Vania Zucchetti.  

Per info: 

Marcello Palmieri (marcipalmi20@gmail.com) 

Guido Giordana (guido.Giordana@fmc-ag.com).

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