C’è un quarto candidato alle prossime elezioni regionali in Lombardia. Oltre a Fontana, Moratti e un rappresentante del Pd e della sinistra c’è un convitato di pietra come nel giocoso dramma mozartiano del Don Giovanni. Tutti però fanno finta che non esista. Purtroppo, per loro, invece c’è: eccome. Si chiama magistratura. Una realtà che soprattutto nel centrodestra trattano come fastidiosa polvere da mettere sotto il tappeto, ma che potrebbe, nel giro di un anno, azzerare di nuovo tutto.
Atto primo. La Corte d’ Appello di Milano, a giorni, deciderà sulla data dell’udienza che riporterà nelle aule del tribunale la ben nota vicenda ‘camici’. Se per l’attuale Governatore dovesse andare tutto storto si troverebbe all’inizio di un secondo mandato sotto processo. Un dibattimento dagli esiti incerti e che al termine potrebbe vedere l’entrata in scena della famigerata legge Severino che rimanderebbe, di nuovo, ‘tutti a casa’.
Atto secondo. Procura di Bergamo. E’ altrettanto noto come la consulenza del neo parlamentare del Pd e televirologo Crisanti, abbia indicato precise responsabilità, anche ‘istituzionali e politiche’ nella mancata ‘zona rossa’ nella Bergamasca nei terribili mesi del 2020 in piena pandemia da covid. I pm stanno pensando, da mesi, sul da farsi. Ovvio che se dovessero tener conto delle valutazioni del consulente gli avvisi di garanzia arriverebbero a pioggia sia sul Pirellone che sul governo ‘giallorosso’ che gestì l’emergenza. Le conseguenze sono facilmente immaginabili.
Di questo nessuno però parla, liquidando tutto come sciocchezze. Meglio fare le tre scimmie con la mano sulla bocca, sugli occhi e sulle orecchie che non affrontare la cruda realtà.
Ghino di Tacco
Una risposta
E la mancata zona rossa a Cremona al primo Covid che, in rapporto alla popolazione, era ai record per quanto riguarda contagi e morti? Tutti ricordano Bergamo, ma forse Cremona stava peggio, Leggete l’art 32 della Legge 833/78.