FI: sinistra a Cremona, 10 anni di disastri

2 Novembre 2023

In questi giorni abbiamo visto le migliori forze dei dem locali, niente meno che nella figura del capogruppo in Consiglio Comunale Roberto Poli, cimentarsi in una raffinata operazione di pettegolezzo sulle vicende politiche del gruppo consiliare di Fratelli d’Italia.

Si può tralasciare l’inopportunità di ficcare il naso a casa d’altri quando ce ne sarebbe abbastanza guardando in casa propria, ma non si può tralasciare l’incredibile considerazione secondo la quale il centro destra non sarebbe “pronto a governare”, e soprattutto, rispetto a chi?

E’ noto a tutti che grazie al PNRR (Piano Nazionale Ripresa e Resilienza) e ai contributi regionali erogati in abbondanza a tutti i Comuni italiani, la prossima Giunta comunale dovrà gestire ingenti risorse per opere pubbliche complesse. E qui casca l’asino.
E’ sufficiente infatti osservare le numerose situazioni di degrado del patrimonio pubblico in città di cui la Giunta comunale si disinteressa. La città è costellata di impalcature abbandonate, transenne, nastri inibitori e cartelli di pericolo a documentare l’incapacità di intervenire efficacemente e tempestivamente sugli immobili comunali. Per non parlare delle condizioni generali di strade, marciapiedi, illuminazione e verde pubblico.

Limitandoci al centro storico, si va dalla pluriennale puntellatura con Tubi Innocenti degli archi di palazzo comunale (isola riproduttiva per i piccioni che coraggiosamente sfidano la carta stagnola), alle transenne di sicurezza che inibiscono l’accesso alle montagnole dei giardini pubblici di Piazza Roma, dall’impalcatura lignea permanente della recinzione del giardino della scuola media Vida allo stato di decadenza delle mura e del manufatto di porta Mosa, tutti luoghi a ridosso di piazza del Comune. Com’è compatibile tutto questo con la vocazione turistica della nostra città?

Il degrado non risparmia neppure altri luoghi cari ai cremonesi, specialmente in questi giorni. Il non più sopportabile stato di decadimento in cui versano molti comparti del cimitero e la scalinata monumentale dicono anche di una profonda mancanza di rispetto per i vivi e per i defunti.

Non va certamente meglio se guardiamo l’andamento dei cantieri di opere pubbliche gestiti dal Comune, prima fra tutte la scandalosa vicenda del parcheggio multipiano di via Dante, un’opera architettonicamente  banale, priva di complessità strutturale ed impiantistica, che si sta trascinando da cinque anni tra le penose scuse di una giunta in balia delle circostanze.

Sulla recinzione della palestra di San Felice è affisso invece un cartello di cantiere che indica come data di ultimazione dei lavori di “adeguamento e ristrutturazione” il 02/03/2021. Peccato che il cantiere langue e, di questo passo, non saranno sufficienti 4 anni per restituire ai cittadini un impianto funzionante.

Non dobbiamo quindi stupirci se i nostri “vicini di casa” (Mantova, Brescia, Bergamo), abbiano saputo creare le condizioni, anche attraverso la cura e il decoro urbano, necessarie per ottenere il prestigioso riconoscimento di capitale della cultura, mentre Cremona è rimasta al palo. La bocciatura della candidatura di Cremona a “Città creativa dell’Unesco per la musica” mette il sigillo su un decennio di insuccessi.
Dove trova la sinistra cremonese il coraggio di giudicare inadeguati i propri avversari dopo un decennio come quello appena trascorso, una sinistra che sta lasciando alle proprie spalle una città diroccata, dimostrando totale insensibilità e incapacità amministrativa? Con quale faccia può presentarsi agli elettori e chiedere ancora la fiducia dei cremonesi? Ma soprattutto Roberto Poli, prima di dubitare della capacità di governo del centro destra, non farebbe meglio a prendere atto dei fallimenti del suo partito?

 

Carlo Malvezzi – FI
Federico Fasani – FI

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