Fuori dal cda di A2A, Degli Angeli: altro che partnership

29 Aprile 2023

Il nuovo Cda di A2A esclude Cremona e Lgh e le altre municipalizzate minori? Nessuno stupore. E poi per qualcuno il problema è il non avere assessori cremonesi nella giunta lombarda… chi può prendere sul serio una classe politica che negli anni ha ceduto gli asset strategici ed ha perso la possibilitá di definire una programmazione mirata all’interesse pubblico? Come si può pretendere di avere rappresentanti del territorio nei posti che contano, se chi governa il nostro territorio non riesce a contare nemmeno a casa propria, o in quello che resta? Una classe politica, la nostra, che ha abituato Brescia e Milano, a dir sempre sissignore. Sempre pronti a dire sí a discariche, impianti di smaltimento rifiuti, ad inceneritori, e a tutto ciò che è funzionale al ritorno economico di qualcun altro. Chi è terra di conquista non può pretendere di sedere al posto di guida.

Persino dove avevamo autonomia e potere decisionale qualcuno ha deciso di svenderci a Brescia e Milano, nascondendosi dietro imbrogli semantici. Non aver più rappresentanza territoriale nel nuovo Cda di A2A è lo specchietto tornasole della débacle politica di chi continua a voler cocciutamente rimanere al timone di una barca che è già affondata e cerca nuove definizioni per vendersi come nuovo. Chissà cosa cosa significava per Galimberti, Bonaldi, Uggetti & co. il termine partnership. La realtà è che era uno specchietto per le allodole utilizzato dagli strateghi del PD per nascondere la realtà e giustificare ciò che anche Anac aveva etichettato come illegittimo. Come al solito e come da tradizione (Prodi docet) hanno ceduto gioielli a controllo pubblico, regalando il nostro futuro al mercato e alla speculazione.

Il disastro ora è sotto gli occhi di tutti, non c’è armocromista che tenga.

 

Marco Degli Angeli

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